E’ arrivata inaspettata la richiesta del nuovo PM Felice Isnardi di proscioglimento dall’accusa di omicidio preterintenzionale per il carabiniere e i poliziotti imputati per la morte di Giuseppe Uva. Il PM ha invece richiesto il rinvio a giudizio con la sola accusa di abuso di potere per i sei agenti e il militare (uno dei carabinieri ha difatti deciso di ricorrere al rito abbreviato, e sarà quindi giudicato in altra sede).
Il 30 Giugno alle ore 9 si svolgerà la prossima udienza del processo, in cui il Giudice deciderà se procedere per tutti i casi di imputazione o se accogliere le richieste del PM. Per quella data è stata annunciato un presidio di solidarietà alla famiglia Uva fuori dal tribunale di Varese.
La richiesta del PM deve essere stata una vera doccia fredda per la sorella di Giuseppe, Lucia, da sempre in prima fila nel chiedere giustizia per la morte del fratello, e che per le sue lotte e dichiarazioni è stata anche denunciata per diffamazione, insieme al giornalista Mauro Casciari de Le Iene, al direttore di Italia Uno Luca Tiraboschi e al regista del docu-film su Giuseppe Uva, Adriano Chiarelli. A questa denuncia ha fatto seguito un processo, la cui prossima udienza si svolgerà a Varese il 26 Settembre, per cui la stessa Lucia ha chiesto il rito abbreviato.
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L’Assemblea Antifascista Saronnese scende in piazza
Sabato 14 Giugno il centro di Saronno è stato attraversato da un colorato e rumoroso corteo indetto dall’Assemblea Antifascista Saronnese per protestare contro gli episodi avvenuti lo scorso 25 Aprile. La manifestazione, che ha visto sfilare un centinaio di persone lungo le strade cittadine, è partita da Piazza Caduti Saronnesi e si è conclusa in Piazza Libertà con un presidio pomeridiano e con vari interventi proposti dai tanti comitati presenti all’evento.
Oltre alla tematica principale, ovvero la violenta repressione del dissenso da parte dalle forze di polizia e dall’Amministrazione Comunale lo scorso 25 Aprile, il corteo ha difatti portato in piazza una grande varietà di contenuti: dalla lotta No Tav a quella contro la Pedemontana, dall’uccisione di Giuseppe Uva alla critica ad Expo 2015, sino ad arrivare alla battaglia per l’acqua come bene comune ed alla lotta contro gli sfratti e per il diritto alla casa. Durante il passaggio per le vie del centro i partecipanti, guidati in prima fila dal grande striscione “Liberi di resistere”, hanno lanciato slogan in opposizione alla repressione poliziesca, per la resistenza quotidiana allo sfruttamento e alla devastazione del territorio e contro lo sdoganamento dei partiti neofascisti operato dalla Questura e dell’Amministrazione saronnese.
Decoro e Pubblica Sicurezza a saronno
Durante il consiglio comunale saronnese svoltosi il 28 maggio la giunta ha approvato tre nuovi articoli del regolamento di polizia urbana. L’intento della maggioranza è stato quello di affrontare i temi del “decoro urbano” e della “pubblica sicurezza”.
Gli articolo 119, 120, e 121 del regolamento permetteranno quindi agli agenti di polizia locale di multare chiunque si sieda per terra o sullo schienale di una panchina, chi si azzardi a mangiare un panino in Piazza Libertà o nelle prossimità del cimitero o di una qualsiasi chiesa cittadina, chi si appresti a darsi una rinfrescata, magari a torso nudo, ad una delle pochissime fontane rimaste attive, o a chi passeggi per le strade della nostra città “in maniera indecorosa”.
Inoltre, con questi tre nuovi articoli, viene dato seguito alla tanto chiacchierata ordinanza anti-alcoolici approvata lo scorso anno per il trascorrere dei mesi estivi. Da ora in poi sarà quindi vietato bere una birra in buona parte delle zone a traffico limitato saronnese, ovviamente a meno che non la si sia profumatamente pagata in uno dei locali e pub del centro.
(Fonte con i dettagli degli articoli: http://ilsaronno.it/?p=36246)
Varesina Bis: si allarga il dissenso
Una delle opere stradali collaterali alla costruzione della Pedemontana Lombarda sarà la realizzazione della Varesina bis, un che tratto di strada che collegherà Uboldo a Tradate attraversando i comuni di Saronno, Gerenzano, Cislago, Mozzate, Carbonate, Locate Varesino e Lonate Ceppino e che si ipotizza possa arrivare fino a Gazzada passando da Torba, Gornate Olona e Castiglione Olona. La strada, progettata e finanziata dalla Regione Lombardia, sarà costruita sopra la gran parte delle aree agricole e boschive rimaste in questa zona altamente cementificata della provincia varesina.
Nei mesi scorsi si è aperto però un fronte di opposizione anche alla costruzione di questa ennesima striscia di asfalto, con la formazione del Comitato No Varesina bis di Tradate. Il neo-nato Comitato, che il 12 maggio a Tradate ha organizzato la sua prima iniziativa pubblica, ha lanciato una campagna di raccolta firme di opposizione al progetto, arrivato in pochi giorni a superare le 500 sottoscrizioni raccolte.
S’infiamma la protesta contro Pedemontana
Dai settimanali locali apprendiamo che lunedì 19 maggio a Lazzate un incendio di origine dolosa ha impegnato tre mezzi dei Vigili del fuoco per oltre due ore. A prendere fuoco sono stati gli arbusti tagliati e accatastati nelle scorse settimane dalle imprese che operano per conto di Pedemontana.
Eseguito sfratto a Caronno Pertusella
29 maggio 2014, Caronno Pertusella
Eseguito lo sfratto dell’artigiano di 60 anni in via Pio XI a Caronno Pertusella.
A differenza dello scorso tentativo di sfratto, quando un gruppo di solidali aveva impedito l’accesso all’appartamento a polizia, ufficiale giudiziario e fabbri, quest’oggi le forze dell’ordine si sono presentate in forze all’alba (quattro volanti di carabinieri della Compagnia di Saronno sotto i comandi del capitano Regina, una camionetta di celere e diversi agenti in borghese della DIGOS di Varese), per impedire ai solidali di portare il proprio supporto. Qualche ora dopo è arrivato l’ufficiale giudiziario che ha notificato ed eseguito lo sfratto in concorso col sindaco di Caronno Pertusella, Loris Bonfanti; i fabbri hanno cambiato la serratura e il signor Melis ha raccolto in una valigia i suoi oggetti ed è uscito disperato e avvilito dalla propria abitazione, insieme al fratello, che lo ospiterà nei prossimi giorni.
La legge è stata fatta rispettare.
Pedemontana: continuano le trattative ma gli espropri sono già pronti
Brutta giornata quella di venerdì 16 maggio per alcuni residenti di Misinto: in quella data si sono infatti presentati alcuni tecnici di Pedemontana Spa che hanno confermato la necessità di espropriare diversi terreni presenti sul territorio comunale. Una prossima riunione tecnica è stata poi convocata per giovedì 22 maggio, nonostante le posizioni di Pedemontana Spa sugli espropri siano ben chiare: essi andranno fatti a qualunque costo, con o senza approvazione dei cittadini di Misinto.
Nuovo processo per il caso Uva
Ci sono voluti 6 lunghi anni e la sostituzione del PM prima di veder messi a processo i due carabinieri e sei poliziotti presenti al fermo di Giuseppe Uva. L’accusa, per tutti loro, è di omicidio preterintenzionale. Al processo sarà valutata la loro condotta in Caserma e all’Ospedale di Circolo di Varese, dove il giovane trovò la morte.
Il varesino morì, ricordiamo, il 14 Giugno 2008 dopo un fermo effettuato qualche ora prima dai carabinieri della città giardino.
La sorella Lucia dichiara di respirare per la prima volta “aria di verità”.
Diritti a processo
Venerdì 9 maggio, presso il tribunale di Busto Arsizio, si è svolta una delle udienze del processo apertosi in seguito ad alcuni picchetti organizzati nel 2008 fuori dai cancelli del deposito Bennet di Origgio. Gli imputati sono una ventina, tra sindacalisti e solidali accorsi in supporto ai lavoratori della cooperativa. Le accuse: presidio non autorizzato, furto, minacce e violenza privata.
All’esterno del tribunale si è manifestata la solidarietà per gli imputati, concretizzata in un presidio volto a denunciare il carattere sostanzialmente politico delle accuse contestate, a danno del movimento di sostegno delle lotte dei lavoratori delle cooperative.
La prossima ed ultima udienza si svolgerà il 13 Giugno.
Il “flop” per la sicurezza
A 72 ore dalla rissa tra giovani nordafricani, terminata con un accoltellamento e una ventina di giorni di prognosi, si svolge a Saronno una fiaccolata di protesta, per “la sicurezza” e contro lo spaccio.
Il promotore è Luciano Silighini che, autocandidatosi come prossimo sindaco di Saronno, non manca di aggiungere agli slogan fascisti (ordine e disciplina) della manifestazione la richiesta di dimissioni per l’attuale sindaco Porro.
I partecipanti alla fine non saranno più di una trentina. Un terzo circa li assicura il gruppo legnanese di Forza Nuova, partito di matrice neo-nazista, necessari ad evitare che il candidato di centro destra inviasse selfies ai media locali, come da abitudine per i suoi già “poco frequentati” eventi. A lato ci sono un’altra trentina di persone che seguono e commentano la parata; tra di loro ci sono parecchi immigrati.
E’ chiaro quindi che il corteo, presentato come apolitico, trasversale e spontaneo, avesse matrice ideologica e chiari scopi di propaganda elettorale.