Sfratto a Caronno

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Caronno Pertusella, 7 aprile 2014: giorno stabilito lo sfratto esecutivo per un sessantenne.

8:00: lo sfrattando e una ventina di solidali, decisi insieme a resistere a questa ingiustizia, attendono l’ufficiale giudiziario e i fabbri che avrebbero cambiato la serratura dell’appartamento.
14:00: arriva l’ufficiale giudiziario, accompagnato da una quindicina tra carabinieri di Caronno, carabinieri di Saronno e digos di Varese. Oltre a loro gli operai, l’avvocatessa della proprietà che vuole lo sfratto,qualche giornalista e il sindaco di Caronno.

I solidali, posizionati sulla porta d’ingresso con uno striscione su cui scritto “Basta sfratti”, impediscono agli operai di entrare nella palazzina; si svolge quindi un lungo colloquio tra lo sfrattando, il sindaco di Caronno, l’ufficiale giudiziario e l’avvocato della proprietà, con attorno digos e carabinieri.
Dopo un’ora si riesce a ottenere il rinvio dello sfratto di un mese con la promessa/minaccia del sindaco: “mi sono impegnato, d’accordo con il signor Melis, che se entro un mese non si trova una soluzione lui uscirà con me dall’appartamento”.
Quello che senza la presenza della solidarietà sarebbe stato uno sfratto sicuro passato in sordina, è diventato un caso ed è stato rinviato di un mese.