MENSA OBBLIGATORIA O CALCI NEL CULO

Il sindaco di Limbiate, Antonio Romeo, ha comunicato che nella giornata del 4 aprile è stata distribuita a a tutti gli utenti del servizio di refezione scolastica la lettera aperta in cui il sindaco Romeo ufficializza la drastica decisione di non erogare i pasti in mensa ai bambini non in regola con i pagamenti.
Il comune, attraverso il gestore, gestisce la mensa scolastica. I dati forniti da Romeo sono i seguenti: su 2200 utenti, sono 1550 coloro che hanno ancora un debito con l’amministrazione per l’anno in corso.
Un incontro svoltosi nei giorni scorsi tra il sindaco e i dirigenti scolastici ha chiarito quanto accadrà dal 2 maggio a coloro che non avranno saldato il debito: i bambini non avranno diritto all’erogazione del pasto e le loro famiglie dovranno pertanto richiedere ai dirigenti scolastici l’autorizzazione all‘uscita da scuola durante il turno mensa.
Ai genitori quindi rimangono due scelte, considerata l’impossibilità di introdurre cibi esterni a scuola (ipotesi scartata per l’impossibilità, come da regolamento igienico, di far consumare un pranzo al sacco all’interno degli spazi scolastici ai bambini non iscritti alla mensa): l’adesione alla refezione regolarmente pagata, oppure l’uscita e poi il rientro a scuola.
Ecco il bel quadretto.
Prima si vieta l’autosufficienza, imponendo il divieto di consumare a scuola il cibo preparato dai genitori o dai nonni, e poi si obbliga a pagare per restare a scuola durante l’orario della mensa.
Mense che assomigliano sempre più a riformatori, con una qualità del cibo infima, e bambini che assomigliano sempre più a numeri su cui lucrare.

BOMBA A OROLOGERIA

La discarica di Gerenzano continua a rimanere una bomba ecologica, segnalata anche nell’elenco dei siti più inquinati della Regione Lombardia.

Un brevissimo cenno storico per chi non conosce il sito:
La discarica di Gerenzano inizia a esistere nel pieno del boom industriale. Dal 1960 fino al 1984 viene buttato dentro di tutto, scaricano circa 100 aziende che operano dalla chimica farmaceutica alla metallurgia tra cui Montedison, Farmitalia, Chevron Oil Italia e Ciba Geigy. Dal 1985 al 1990, anno della chiusura, sono stati versati soltanto i rifiuti urbani.
L’ impermeabilizzazione della discarica comincia a vacillare intorno al 1987, provocando l’inquinamento della falda acquifera fino a 80 metri di profondità. A questo punto sono stati disposti a valle della discarica, 5 pozzi (uno doveva essere di riserva) con relative pompe che avrebbero dovuto deprimere la falda. Nel 2002 il quinto pozzo entra in funzione a tempo pieno.
Nel 2005 viene costruita un’altra barriera costituita da 3 pozzi con le stesse caratteristiche dei primi 5 pozzi.

Attualmente le pompe risultano inefficienti poiché la falda freatica continua a rimanere alta e di conseguenza a contatto delle sostanze inquinanti che di certo non fanno bene alla salute.
Tempo fa si è costituito un “Comitato per la bonifica della Discarica di Gerenzano” che continua a fare interpellanze, ma a quanto pare le istituzioni non ci sentono. Forse hanno bisogno di prove più concrete per poi dire siamo in emergenza!

SFRUTTAMENTO PRECARIO

Mercoledì 4 aprile alle ore 6.30, a Origgio, davanti al complesso industriale in Largo Boccioni, uno sciopero ha bloccato camion e auto. A scioperare sono state le lavoratrici e i lavoratori di due cooperative nei magazzini dell’azienda logistica del complesso.
“Ieri abbiamo lavorato come sempre ma stamattina non ci hanno fatto entrare. I badge non funzionavano e ci hanno detto che non c’è più lavoro”.
“Il lavoro l’abbiamo perso stamattina e così invece di stare a casa stiamo qui a far valere i nostri diritti almeno per avere delle risposte chiare”.
Sul posto, immancabilmente, i Carabinieri della compagnia di Saronno, sotto il comando dell’indomito Pietro Laghezza. In tarda mattinata è avvenuto un confronto tra il delegato sindacale SI Cobas e il responsabile dell’azienda.
Al momento le lavoratrici – il licenziamento riguarda 130 persone – si sono dette intenzionate a proseguire il presidio fino a domani.