29 maggio 2014, Caronno Pertusella
Eseguito lo sfratto dell’artigiano di 60 anni in via Pio XI a Caronno Pertusella.
A differenza dello scorso tentativo di sfratto, quando un gruppo di solidali aveva impedito l’accesso all’appartamento a polizia, ufficiale giudiziario e fabbri, quest’oggi le forze dell’ordine si sono presentate in forze all’alba (quattro volanti di carabinieri della Compagnia di Saronno sotto i comandi del capitano Regina, una camionetta di celere e diversi agenti in borghese della DIGOS di Varese), per impedire ai solidali di portare il proprio supporto. Qualche ora dopo è arrivato l’ufficiale giudiziario che ha notificato ed eseguito lo sfratto in concorso col sindaco di Caronno Pertusella, Loris Bonfanti; i fabbri hanno cambiato la serratura e il signor Melis ha raccolto in una valigia i suoi oggetti ed è uscito disperato e avvilito dalla propria abitazione, insieme al fratello, che lo ospiterà nei prossimi giorni.
La legge è stata fatta rispettare.
Digressioni
Pedemontana: continuano le trattative ma gli espropri sono già pronti
Brutta giornata quella di venerdì 16 maggio per alcuni residenti di Misinto: in quella data si sono infatti presentati alcuni tecnici di Pedemontana Spa che hanno confermato la necessità di espropriare diversi terreni presenti sul territorio comunale. Una prossima riunione tecnica è stata poi convocata per giovedì 22 maggio, nonostante le posizioni di Pedemontana Spa sugli espropri siano ben chiare: essi andranno fatti a qualunque costo, con o senza approvazione dei cittadini di Misinto.
Nuovo processo per il caso Uva
Ci sono voluti 6 lunghi anni e la sostituzione del PM prima di veder messi a processo i due carabinieri e sei poliziotti presenti al fermo di Giuseppe Uva. L’accusa, per tutti loro, è di omicidio preterintenzionale. Al processo sarà valutata la loro condotta in Caserma e all’Ospedale di Circolo di Varese, dove il giovane trovò la morte.
Il varesino morì, ricordiamo, il 14 Giugno 2008 dopo un fermo effettuato qualche ora prima dai carabinieri della città giardino.
La sorella Lucia dichiara di respirare per la prima volta “aria di verità”.
Diritti a processo
Venerdì 9 maggio, presso il tribunale di Busto Arsizio, si è svolta una delle udienze del processo apertosi in seguito ad alcuni picchetti organizzati nel 2008 fuori dai cancelli del deposito Bennet di Origgio. Gli imputati sono una ventina, tra sindacalisti e solidali accorsi in supporto ai lavoratori della cooperativa. Le accuse: presidio non autorizzato, furto, minacce e violenza privata.
All’esterno del tribunale si è manifestata la solidarietà per gli imputati, concretizzata in un presidio volto a denunciare il carattere sostanzialmente politico delle accuse contestate, a danno del movimento di sostegno delle lotte dei lavoratori delle cooperative.
La prossima ed ultima udienza si svolgerà il 13 Giugno.
Il “flop” per la sicurezza
A 72 ore dalla rissa tra giovani nordafricani, terminata con un accoltellamento e una ventina di giorni di prognosi, si svolge a Saronno una fiaccolata di protesta, per “la sicurezza” e contro lo spaccio.
Il promotore è Luciano Silighini che, autocandidatosi come prossimo sindaco di Saronno, non manca di aggiungere agli slogan fascisti (ordine e disciplina) della manifestazione la richiesta di dimissioni per l’attuale sindaco Porro.
I partecipanti alla fine non saranno più di una trentina. Un terzo circa li assicura il gruppo legnanese di Forza Nuova, partito di matrice neo-nazista, necessari ad evitare che il candidato di centro destra inviasse selfies ai media locali, come da abitudine per i suoi già “poco frequentati” eventi. A lato ci sono un’altra trentina di persone che seguono e commentano la parata; tra di loro ci sono parecchi immigrati.
E’ chiaro quindi che il corteo, presentato come apolitico, trasversale e spontaneo, avesse matrice ideologica e chiari scopi di propaganda elettorale.
Rinviato sfratto a Rovello Porro
Si parla di un appartamento a Rovello Porro (CO), in cui si sono trovate costrette a convivere due famiglie con figli piccoli, una delle quali era già stata sfrattata da qualche mese.
Stamattina era previsto lo sfratto per morosità. Come per il caso del signor Melis, senza la presenza di un nutrito gruppo di solidali lo sfratto sarebbe avvenuto, e le due famiglie si troverebbero ora senza un tetto. La DIGOS di Como, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale e l’Ufficiale Giudiziario hanno tuttavia minacciato gli inquilini: il 20 maggio, per proseguire con lo sfratto, verrà richiesto l’intervento di agenti in anti-sommosa.
EXPO 2015 asseta il pianeta
Il bando che Expo 2015 aveva indetto per trovare un Official Water Partner che offrisse competenze e risorse relative al tema dell’acqua è andato a buon fine.Il testo del bando non lascia dubbi sul profilo dell’evento come “ambito educativo e scientifico di portata mondiale che si prefigge di esplorare le sfide e le soluzioni collegate alla nutrizione e allo sviluppo sostenibile”.
La società che si è accaparrata il lucroso appalto è la San Pellegrino spa, filiale italiana della multinazionale Nestlè. Fortunatamente il vincitore del bando, che avrà il diritto di vendita assoluto sull’acqua all’interno dell’esposizione, ha già la soluzione in tasca per i noiosi problemi mondiali dell’acqua, quindi ci sarà ben poco da esplorare. Non è un segreto la dichiarazione dell’Amministratore Delegato della Nestlè, Peter Brabeck: “l’acqua non è un diritto pubblico né tantomeno umano, dovrebbe essere privatizzata”.
La Pedemontana non si ferma
A giorni inizieranno i lavori di allestimento del “campo base” dei cantieri di Pedemontana nel territorio ai confini tra Lazzate, Cermenate, Bregnano e Lentate sul Seveso. I cantieri sorgeranno a Lazzate nelle campagne ad Est e a Ovest di via San Lorenzo e di via Carducci, depositi e strutture ricettive invece saranno in via F.lli Restelli.Secondo le rosee aspettative dei finanziatori i lavori dovrebbero durare 3 mesi, da giugno a settembre.
Nel frattempo i fondi per il completamento dell’opera rimangono un’incognita; incognita che però continua pezzo dopo pezzo a distruggere il poco verde rimasto in uno dei territorio più urbanizzati d’Europa.
Niente alloggi popolari per i morosi
L’emergenza abitativa anche a Saronno, come nel resto d’Italia, non accenna a diminuire.
Se da una parte l’Amministrazione Comunale, per cercare di tamponare il problema, si rivolge ai privati cittadini, dichiarando:
“Noi come Comune facciamo il possibile con i Servizi Sociali e con progetti ad hoc […] ma è indispensabile l’aiuto dei saronnesi: che mettano a disposizione le case vuote che ci sono in città” dall’altra ALER, l’ente che gestisce l’assegnazione degli alloggi popolari, dall’altra annuncia che gli inquilini morosi delle vecchie case popolari non potranno vedersi assegnare i nuovi alloggi.
Nel frattempo, gli sfratti delle famiglie in difficoltà continuano senza tregua.
Ragazza denunciata per aver preso vestiti per i poveri
Una ragazza di etnia rom e dell’età di 14 anni è stata arrestata dagli agenti del commissariato di Polizia di Legnano dopo essere stata sorpresa, insieme ad una donna complice di 33 anni, a prelevare alcuni capi di vestiario dai cassoni destinati alla raccolta degli indumenti per poveri e bisognosi.
La minore è stata denunciata per furto e riaffidata alla sua famiglia. I vestiti in questione erano stati donati dalla popolazione legnanese affinché venissero poi ridistribuiti tra i bisognosi. Resta da capire di quali bisognosi si tratti: forse bisognosi di rango, nazionalità e stirpe più elevati rispetto a quelli che girano per le strade in cerca di aiuti? Laddove la nostra fantasia fatica ad arrivare, ecco, la legge è ben oltre.