Da oggi, mercoledì 10, a venerdì 26 maggio, l’Italia sospenderà il trattato di Schengen e ripristinerà le verifiche alle frontiere italiane. Il motivo è il G7 che si terrà a Taormina il 26 e il 27 maggio. Il Ministro dell’Interno Marco Minniti ha dichiarato che questo provvedimento è volto a «garantire lo svolgimento regolare e ordinato del vertice del G7».
Sono quindi in arrivo “diverse decine di poliziotti” che, al netto dei due valichi di confine già chiusi la notte, dovranno garantire un controllo capillare del territorio.Inoltre è stato deciso di «impiegare personale dell’Esercito in concorso con le Forze di Polizia nell’ambito del progetto “strade sicure” per il controllo degli obiettivi sensibili».
Come accade già da tempo in stazione Centrale a Milano.
Archivio mensile:Maggio 2017
RAMPININI DEPORTA, FACCIAMOLA CHIUDERE
Sabato 6 maggio a Fino Mornasco, piccola località in provincia di Como, si è svolto un presidio contro Rampinini SRL, azienda di viaggi e trasporti del comasco. Questa azienda, oltre ad offrire allegre gitarelle presso mercatini natalizi o viaggi in località esotiche, si prodiga anche nella deportazione (prevalentemente) verso l’Hotspot di Taranto dei migranti irregolari fermati lungo la frontiera tra Italia e Svizzera. Il tutto con lauto compenso di 5000 euro per viaggio, gentilmente offerti dal Ministero dell’Interno sotto appalto affidato dalla Prefettura di Como.
L’Hotspot, per chi ancora non lo sapesse, è un centro nel quale il migrante viene ulteriormente differenziato in due sottocategorie: chi può richiedere asilo ed entrare nel circuito della “seconda accoglienza”, dove per mesi dovrà attendere un documento che regolarizzerà il suo stato di nuovo sfruttato a basso costo e chi, semplicemente ritenuto merce di scarto, verrà rinchiuso in un CPR o rilasciato con un decreto di espulsione alla mano. Oltretutto le due categorie non sono ermetiche: una buona parte – circa il 60% – dei richiedenti asilo vengono diniegati ed automaticamente inseriti nella seconda categoria, quella degli “scarti” da espellere.
Durante il presidio, svoltosi di fronte gli uffici della Rampinini, e composto da circa una trentina di persone, è stato volantinato un testo per le vie del paese e alle macchine ferme ai semafori, ribadendo la totale avversione nei confronti di chi specula sulla pelle dei migranti. Notevole il dispiegamento delle forze dell’Ordine composto da due reparti celere, Carabinieri, Polizia Locale e da una decina di agenti della Digos. Ancora una volta, la Questura di Como mostra preventivamente i muscoli contro ogni forma di dissidenza e protesta in difesa di chi si arricchisce sulla miseria e sullo sfruttamento. Malgrado il tempo, l’estate sta arrivando, sia mai che si ritrovi un’altra “patata bollente” tra le mani, come l’estate scorsa alla stazione di Como San Giovanni.
ONORE!
Qualche giorno fa un vecchio partigiano stava tenendo un incontro con un gruppo di giovani scout sul monte San Martino, luogo simbolo della lotta partigiana contro i repubblichini nel varesotto.
Mentre parlava il partigiano “Pippo” sono giunti sul posto due macchine di nazisti che hanno iniziato a riprendere il discorso e intimidire i presenti: “sappiamo chi siete, veniamo a trovarvi”.
Onore!
DATEMI UN MARTELLO
“Lo voglio dare in testa, a chi non mi va”. Così cantava Rita Pavone, e così forse canticchiavano i due anonimi travisati che la scorsa notte hanno preso a martellate i vetri del Comune di Saronno e della filiale di Banca Intesa lì davanti.
Secondo quanto riporta la stampa locale “sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia cittadina che hanno effettuato un sopralluogo. Sono state recuperate le immagini della videosorveglienza ma i due autori del raid sarebbero stati completamente travisati. Al momento la porta è stata lasciata aperta per permettere l’ingresso dei cittadini mentre l’Amministrazione si è attivata per sostituire il vetro.”
DOGANE SVIZZERE: PAURA DEL BUIO
Dal 1° aprile, dalle 23 di sera alle 5 del mattino, le autorità elvetiche hanno sbarrato i valichi di Pedrinate, Novazzano-Marcetto e Ponte Cremenaga, nelle province di Como e Varese. Il provvedimento verrà mantenuto per sei mesi, fino al 1° ottobre.
La chiamano sperimentazione ma in realtà serve soltanto per calmare gli animi che, ormai terrorizzati dai media, vedono il pericolo ovunque. Una banda di romeni che viene arrestata nel Canton Ticino fa scattare questa misura abnorme.
Poco importa agli strateghi della politica se creano disagi agli sfruttati che da pendolari rimpinguare le casse svizzere e quelle italiane.
Sempre di più le frontiere dimostrano di essere un punto debole del neoliberismo che vuole la “libera concorrenza dei mercati” ed erge muri di filo spinato, ha bisogno di manodopera a basso prezzo e chiude temporaneamente le frontiere.
Lo spazio Schengen, per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, ormai esiste soltanto sulla carta, i lavoratori che dall’Italia vanno a lavorare in svizzera sono costretti a presentare tutti i documenti inerenti il loro casellario giudiziale.
Sono attivi invece gli Accordi bilaterali II, che vanno ben oltre il quadro meramente economico e Schengen, in quanto estendono la cooperazione tra stati a importanti settori politici quali la sicurezza, l’asilo, l’ambiente e la cultura.
Nel 2015, 52 guardie di frontiera svizzere hanno prestato circa 1588 giorni di attività in operazioni FRONTEX.
PRIMO DASPO URBANO A SARONNO
Ennesima operazione anti-migranti e anti-poveri nel centro storico di Saronno della Polizia Locale targata Fagioli. Sei gli stranieri fermati, tutti nigeriani, sanzionati in base al regolamento comunale con un verbale da 100 euro. Come se non bastasse a carico di un 22enne è arrivato anche il primo Daspo Urbano emesso dalla giunta leghista.
Il motivo delle sanzioni e del Daspo Urbano? Bivaccavano! E qualcuno chiedeva l’elemosina. Bivaccare rimanda a un’immaginario che poco si presta per questo caso, infatti la Polizia Locale intende bivacco anche il solo stazionare senza apparente motivo da parte di individui non bianchi.
Il taglio razzista e classista è talmente evidente da non avere bisogno di ulteriori commenti. Il ragazzo colpito dal Daspo Urbano per le prossime 48 ore non potrà tornare nella zona dello scalo ferroviario e se dovesse essere sorpreso dagli agenti della fastidiosa Polizia Locale di Saronno rischia un nuovo verbale, stavolta da 200 euro, oltre a qualche conseguenza penale di cui è ancora difficile valutare l’entità.
LA GUERRA IN CASA
ALLA RICERCA DEL POTERE PERDUTO
Leghista della prima ora e parte importante del cosidetto cerchio magico (i fedelissimi di Bossi), Marco Reguzzoni, dopo un passato politico con posizioni di spicco – presidente della Provincia di Varese dal 2002 al 2008 e capogruppo alla Camera dal 2010 al 2012 – è alla ricerca dei fasti del passato. Attualmente solo sostenitore del partito (gli è stata tolta dal partito la tessera di militante) e presidente dell’associazione Volandia – che da sempre fa marchette pubblicitarie ad Alenia e Aermacchi, aziende produttrici di armi a livello mondiale – cerca di approfittare del ginepraio Alitalia per fare “pubblicità” a Malpensa. Infatti Reguzzoni ha indetto un corteo per questo sabato, con la scusa della contrarietà al finanziamento da parte dello Stato nei confronti di Alitalia stessa. Quest’ultima qualche anno fa aveva infatti deciso il dehub da Malpensa, cosa che aveva creato non pochi dissapori all’interno del partito allora presieduto da Bossi. Con gli anni e il cambiamento di vertice del Carroccio, Reguzzoni ha avuto non pochi problemi a mantenere una posizione di potere all’interno di questo ed ora tenta la carta della speculazione su un problema come quello di Alitalia, per poter riacquisire quantomento un po’ di visibilità.
RAZZISMO ISTITUZIONALE
Como, 2 maggio 2017
Un ragazzo marocchino di 20 anni è stato trovato sul confine svizzero sprovvisto di documenti, a bordo di un treno proveniente dall’Italia. É stato quindi consegnato alla Polizia di Frontiera di Ponte Chiasso come da accordi bilaterali. Il ragazzo è risultato essere già destinatario di un ordine di espulsione e ricercato per un ordine di carcerazione emesso lo scorso 25 gennaio dalla Procura di Varese. La condanna di due anni da scontare fa riferimento al reato di false attestazioni a pubblico ufficiale. Il giovane è stato portato in carcere al Bassone.
Milano, 2 maggio 2017
Una vera e propria invasione di Polizia in antisommossa. Questo è successo in stazione centrale a Milano dove più di 300 poliziotti sono intervenuti per un rastrellamento contro gli stranieri. L’episodio è inevitabilmente politico, infatti lo sciacallo per eccellenza, Matteo Salvini, era già sul luogo pronto a farsi fotografare e ad esultare. Non sono mancati i momenti di tensione tra antirazzisti e forze dell’ordine. Il bilancio dell’operazione parla di 150 migranti identificati (profughi, richiedenti asilo e non solo) e 52 portati in Questura per «accertamenti».
Monza, 3 maggio 2017
Sono rimasti in 45 i richiedenti asilo alloggiati in via Asiago 8/D, dopo che ieri si è conclusa l’azione di sfratto iniziata nel fine settimana per alleggerire la presenza di profughi nel condominio di San Rocco. Non sembra un caso che l’azione di questi giorni della Prefettura sia avvenuta dopo l’avvio della campagna elettorale, dopo le sparate razziste di Lega Nord e CasaPound, e a qualche giorno dal passaggio da Monza del ministro dell’Interno Marco Minniti.
Roma, 3 maggio 2017
Il Decreto Minniti porta alla prima uccisione. Si tratta di un ambulante senegalese di 54 anni. È stato investito da un motorino dei vigili urbani in borghese mentre scappava dal controllo. “È caduto e ha battuto la testa”, hanno dichiarato alcuni presenti. Una trentina di loro si sono recati sul luogo dell’accaduto per protestare, creando caos sul lungotevere con conseguenti ritardi delle linee bus. Sul posto sono giunti anche agenti di polizia in tenuta antisommossa.
Rilanciamo due appuntamenti di piazza:
oggi 4 maggio, alle 18 a Milano in piazza della Scala. Presidio antirazzista.
sabato 6 maggio, alle 15 in piazza della tessitura a Fino Mornasco (CO), presidio contro le deportazioni e contro l’agenzia viaggi “Rampinini”, complice nelle deportazioni.