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NUOVA SEDE DI CASAPOUND A LEGNANO

Ecco il tris. Dopo la sede di Fratelli d’Italia a Saronno e quella di Lealtà Azione a Legnano ecco la sede di CasaPound, anch’essa a Legnano.
Inevitabile a questo punto scorgere il dipanarsi di un progetto, relativo alla zona compresa tra il nord milanese e il basso varesotto. Si sono infatti moltiplicate iniziative e sigle della galassia relativa all’estrema destra.
Nel giro di pochi mesi questa zona è stata protagonista prima dell’incontro di Accademia 19 a Ceriano Laghetto, le aperture delle sedi sopra citate, un incontro al MILS di Saronno organizzato dall’ex consigliere Alfonso Indelicato e Ordine Futuro, oltre altri numerosi eventi, alcuni passati altri già in programma nelle città di Legnano e Saronno.
Mala tempora currunt sed peiora parantur.

FASCISTI A LEGNANO

Lo scorso 8 settembre a Legnano ha aperto al pubblico la nuova sede dei fascisti di Lealtà Azione, il progetto politico che è diretta emanazione della Skinhouse di Bollate.
Lealtà Azione ha l’ambizione di diventare in poco tempo una realtà politicamente solida ed estesa sul territorio nazionale. L’ambiente da cui arrivano questi figuri è il circuito hammerskin, in particolare il gruppo che fa riferimento alla Skinhouse di Bollate. Il progetto politico è evidente: uscire dal ghetto, rifiutare l’immaginario legato ai naziskin, darsi una nuova verginità politica e radicarsi nel territorio, puntando ad avere consenso e seguito tra la popolazione.
Per una realtà di naziskin è stato decisamente un cambio radicale, questo cambio ha ricevuto diversi seguiti (col tempo si sono affiliati a Lealtà Azione, e al progetto nazionale chiamato Feder-azione, diverse realtà nazionali del circuito hammerskin come Firenze, Genova e Catanzaro), ma non ha ricevuto consenso unanime nella galassia dei naziskin, tant’è che Do.RA (Comunità Militante dei Dodici Raggi) ha deciso di proseguire col proprio nome e il proprio progetto, che poco si integra con quello di Lealtà Azione.
A livello locale i vertici di Lealtà Azione sono quella generazione di naziskin che nei primi anni duemila si è resa protagonista di aggressioni a chiunque non rappresentasse il prototipo dell’italico vigore: alternativi, omosessuali, stranieri, sovversivi etc.
Stefano Del Miglio, leader di Lealtà Azione, era nel gruppo che assalì diversi compagni fuori da Conchetta nel 2004, insieme a Pedrazzoli e altri nazisti dello stesso gruppo. Il progetto politico di Lealtà Azione prevede il diffondersi a macchia di leopardo di sedi e gruppi affliati. Attorno a Bollate, sede della skinhouse aperta nel 2009 e vero cuore pulsante del progetto, negli anni hanno aperto diverse sedi:
Milano, via Giuseppe Govone 35, “Avamposto”
Milano, via Vittorio Pareto 16
Monza, via Dante 3, “Valinor”
Lodi, via Milite Ignoto 8, “Vallum”
Magenta-Abbiategrasso, via Damiano Chiesa 19, Abbiategrasso, “Astrea”
Firenze, via Mario Pagano 12, “Il rifugio”
Genova, viale Cembrano, Sturla, “La superba”

E infine:
Legnano, viale Gorizia 72/A, “Avalon”

E’ evidente che tante sedi, tanti progetti, necessitano di una cassa costantemente rifornita di denaro.
Sugli ingenti fondi di Lealtà Azione ci ritorneremo.
Per ora ci interessa soffermarci sul progetto. Anche sui social e in generale sul web è in corso una ridefinizione dell’identità di Lealtà Azione, sempre più “politica”. Questo, naturalmente, non significa niente affatto che i nazisti hanno deposto le lame e sono ora docili agnellini, tutt’altro. Significa che i due piani su cui agiscono sono ad uno sguardo ingenuo sempre più divisi, restando ovviamente entrambi parte dello stesso agire politico. La scommessa di questi anni è quella di governare. Ci sono riusciti a Monza con l’assessore allo sport, ci sono riusciti facendo entrismo nella Lega Nord con Stefano Pavesi in zona8 a Milano. L’ambizione è prima o poi quella di non doversi più mascherare indossando abiti altrui, ma di presentarsi col proprio simbolo.

Perchè Legnano
Legnano perchè dopo essersi sviluppati nel sud milanese con Magenta-Abbiategrasso e Lodi, a nord est con Monza, avevano bisogno di una sede nel nord/nord ovest milanese.
Ci provarono ormai tre anni fa con Saronno, prima organizzando un evento tramite la sigla Wolf of the ring, patrocinato dalla giunta Fagioli (Lega Nord) e assessore Guaglianone (Doma Nunch), poi organizzando un incontro contro l’aborto all’auditorium Aldo Moro insieme a FdI e l’allora consigliere comunale Alfonso Indelicato e infine organizzando un concerto dei Malnatt all’Old Jesse in via Maestri del Lavoro.
La risposta degli antifascisti fu convincente, e i nazisti cambiarono mira.
Escludendo le altre città in provincia con realtà conflittuali, escludendo Busto Arsizio che nella galassia dell’estrema destra è già occupata, rimaneva Legnano, e così è stato.
A riprova di come il progetto prevedesse inizialmente la sede a Saronno c’è il fatto che responsabile della sezione legnanese è Alessandro Liburdi, classe 1993, aspirante hammerskin del saronnese che ha fatto inizialmente da trait d’union tra il mondo di Lealtà Azione e l’estrema destra saronnese, nella fattispecie Fronte Ribelle e Doma Nunch.

E allora?
Tirando le fila del discorso appare evidente il progetto politico di Lealtà Azione, che necessita di una verginità tanto politica quanto “giudiziaria”. È per questo che Lealtà Azione, in questa fase, non ricerca la guerra tra bande contrapposte. Questo non significa affatto che non usino la violenza, solo viene fatta secondo tempi e modi che reputano non inficiare il consenso che stanno ricercando.
E quindi va bene fare appostamenti notturni a chi esce da un circolo di aggregazione a Saronno va meno bene ritrovarsi manifestazioni e azioni dirette contro le proprie iniziative, perchè questo macchia l’immagine candida e pura che vogliono darsi.
E quindi?

Le note musicale non sono che cinque, ma le loro melodie sono così numerose che nessuno può dire di averle udite tutte.
I colori fondamentali non sono che cinque, ma le loro combinazioni sono così tante che nessuno può immaginarle tutte.
Cinque soltanto sono i sapori, ma le loro mescolanze sono così varie che nessuno può dire di averle gustate tutte.
Le azioni d’attacco in battaglia sono soltanto due: l’attacco frontale ordinario e quello laterale di sorpresa, ma le loro combinazioni sono infinite e nessuno può dire di conoscerle tutte.
Sun Tzu, L’arte della guerra

SARONNO – FASCISTI E DOVE TROVARLI

Qualche giorno fa un comunicato del Telos  ci informava di una aggressione nazista, figlia di un’ecalatiòn. Veniva giustamente fatta notare la responsabilità politica di queste aggressioni, difficilmente non attribuibile alla giunta Fagioli, la giunta più fascista mai insediatasi a Saronno dal dopoguerra. Fascista l’assessore allo sport Gianpietro Guaglianone con il suo gruppettino Domà Nunch, fascista – malgrado le divergenze col sindaco Fagioli – il consigliere comunale Alfonso Indelicato. E quando c’è da difendere i bravi ragazzi con cranio rasato, svastica sul braccio e lama in tasca che aggrediscono nottetempo ci si riunisce tutti quanti.

E così assistiamo alle subdole dichiarazioni pubbliche dello stesso Indelicato:

Due macchine si appostano in fondo alla via”. Ma “si appostano” o erano semplicemente ferme lì? Che macchine erano (marca, modello …)? Avete pensato a prendere la targa? “Bloccano la strada con le auto” è una scena che sembra tratta dal film Bullit, possibile che non ci siano stati altri testimoni che voi? “Scendono e provano a tirare fuori dalle macchine le persone inseguite” Com’è che hanno cercato di tirar fuori le persone? Attraverso i finestrini? Aprendo le portiere? E poi, da cosa arguite che i presunti aggressori fossero “fascisti e nazisti”? Teste pelate? Svastiche al collo? Sinistro luccichio dello sguardo? Il vostro racconto è generico e oscuro.”

Sono dichiarazioni senza dubbio volte a instillare il dubbio che il racconto dei fatti sia falso. Non a caso lo stesso Indelicato rincalza anche sui social network, sostenendo che il suo comunicato sia stato scritto e pubblicato giusto un paio d’ore prima l’occupazione del nuovo Telos in via San Francesco 11, questo a testimoniare – secondo la fantasiosa mente del fascista nostrano – come gli anarchici godano di impunità (il tutto mentre Cello è tuttora ai domiciliari con tutte le restrizioni, e numerosi procedimenti penali in corso e in divenire attendano gli “impuniti” anarchici saronnesi).

Noi invece notiamo un’altra cosa.
Il comunicato di Indelicato segue l’ennesima azione notturna degli impavidi fascisti nostrani, che con sfoggio di italico coraggio hanno addirittura appeso (ci sovvien qualcosa, ma andiamo oltre…) uno striscione sul ponte di via I maggio con scritto che dove non si può loro passano ugualmente, a firmare l’ardito striscione un fascio littorio, lo stesso usato dai fascisti a Verona per impedire un incontro in Università sull’omosessualità.
Quando si parla di responsabilità, quando si parla di mandanti, bisogna fare buon uso della memoria, per ricordare chi copre, incoraggia, sostiene le aggressioni naziste.

ONORE!

Qualche giorno fa un vecchio partigiano stava tenendo un incontro con un gruppo di giovani scout sul monte San Martino, luogo simbolo della lotta partigiana contro i repubblichini nel varesotto.
Mentre parlava il partigiano “Pippo” sono giunti sul posto due macchine di nazisti che hanno iniziato a riprendere il discorso e intimidire i presenti: “sappiamo chi siete, veniamo a trovarvi”.
Onore!