“Non abbiamo bisogno di sceriffi, ma di un modello che funzioni meglio”. Queste le parole del Ministro dell’Interno Minniti (aggiornamento autunno 2018: ora c’è Salvini) in riferimento al decreto sulla sicurezza urbana approvato dall’attuale Governo. In sostanza i primi cittadini avranno molta più autonomia decisionale e potere, come ad esempio il cosiddetto Daspo urbano (termine strettamente legato alle situazioni sportive, da sempre laboratori di repressione) in caso di piccoli reati reitarati sul territorio.
Il prossimo passo, magari, sarà la riproposizione della figura del Podestà.
Digressioni
Saronno, presidio contro i CPR (CIE)
Domenica 12 febbraio in piazza Portici a Saronno si è svolto un presidio contro i CIE (rinominati CPR: Centri Permanenti di Rimpatrio) in risposta alle dichiarazioni del ministro Minniti sulla volontà governativa di aprire uno di questi centri in ogni regione. Scopo di questa nuova politica sarebbe il velocizzare ed incrementare il processo d’espulsione dei migranti che arrivano “clandestinamente” sul suolo italiano. Durante il presidio è stato volantinato un testo per le vie del centro, ribadendo la totale avversione nei confronti di queste strutture, di chi specula sulla pelle dei migranti e della propaganda razzista che viene divulgata dai media.
PROSSIMA CHIUSURA DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI UBOLDO
Sarà il 30 aprile 2017 la data ultima per il trasloco del centro di accoglienza situato in Cascina Regusella a Uboldo. La società che gestisce la struttura (la stessa KB del centro di Samarate) ha deciso di seguire l’ordinanza del Sindaco Guzzetti che dopo esser ricorso al TAR per l’inadeguatezza della struttura ha infine ottenuto la chiusura del centro.
GIÙ LA MASCHERA
Notizia di questi giorni è la rinuncia di una buona parte dei volontari che operavano nel centro per migranti di Como a continuare a prestare servizio all’interno dello stesso. Il vaso di pandora è stato scoperchiato e la verità è venuta a galla anche per coloro che riponevano fiducia nelle istituzioni ed in CRI, arrivando ad essere testimoni diretti del fatto che questo tipo di soluzione non è percorribile e cozza con qualsiasi pulsione umanitaria al di fuori delle logiche di business e controllo. Recentemente un ragazzo di quindici anni ha tentato di togliersi la vita ed è stato rispedito all’interno del campo nonostante fosse stato salvato in extremis due giorni prima. L’unico scopo per cui questa struttura (ed altre come questa) è stata creata è lo stipamento di persone per la messa in valore delle stesse da parte del capitale, attraverso la coercizione e la disumanizzazione.
SAMARATE, SGOMBERATO IL CENTRO DI ACCOGLIENZA
Una settimana fa, martedi 24 gennaio, è stato sgomberato il CAS di Samarate. Lo sgombero è stato deciso dalla Prefettura. I 17 migranti all’interno vengono trasferiti in quattro diverse strutture gestite sempre dalla KB srl (Busto, Fagnano, Uboldo, Somma Lombardo). Tra i motivi che hanno portato allo sgombero pare esserci il fatto che il gruppo era piuttosto coeso e “autogestivano” in parte il centro: lo sgombero sarebbe nato anche dalla volontà di dividere il gruppo e di estromettere alcune persone che non avevano più diritto di stare all’interno della struttura.
Il centro è gestito dalla KB srl, che fa capo ai coniugi Roberto Garavello e Katiuscia Balansino, che conducono altri CAS in diverse località (sono attualmente la realtà che gestisce più richiedenti asilo in provincia).
AREE DISMESSE AL SETACCIO NEL BASSO VARESOTTO
Mattinata di rastrellamenti settimana scorsa per i Carabinieri del basso varesotto. Tra Castellanza e Saronno sono state messe al setaccio diverse aree dismesse di ex-fabbriche alla ricerca di irregolari che con la colpa di essere poveri cercano alloggi di fortuna per avere un quasi-tetto sotto cui dormire. Quindici di questi sono stati sgomberati da una delle ex-Cantoni (quella di Castellanza), in nome della sicurezza della cittadinanza. Questa serie di episodi, purtroppo sempre più frequenti, ci ricorda che la lotta di classe è sempre più dilagante, ma a senso unico e a discapito dei più oppressi.
UOMO MORTO DURANTE CONTROLLO DELLA POLARIA A MALPENSA
Un uomo di 44 anni di origine albanese, arrivato in Italia pochi giorni fa con un volo a Fiumicino, è morto a Malpensa dove stava aspettando la moglie che avrebbe dovuto raggiungerlo. L’uomo era agitato ed è stato braccato dagli agenti della Polaria (Polizia di frontiera aerea) intervenuti, insieme a personale sanitario, sul posto. L’intervento della Polaria di Malpensa ha evidentemente mandato in agitazione l’uomo che poco dopo si è accasciato esanime vittima di un malore.
INSUBORDINAZIONI
Una decina di giorni fa una multa di 25 euro per il disco orario scaduto ha fatto giustamente imbestialire un automobilista che ha gettato in faccia il preavviso di pagamento a un agente. L’uomo ha rincorso un Vigile che stava distribuendo altre sanzioni e distribuendo a sua volta schiaffi e sportellate. Alla richiesta di esibire i documenti l’uomo è salito in auto – dove c’era una donna che avrebbe rivolto anch’essa degli improperi agli agenti – tirando a più riprese lo sportello contro i vigili. Ingranata la prima se la sono data, purtroppo è stata presa la targa dell’automobile.
Invece qualche giorno fa una ragazza minorenne ha provato a fare una spesa di vestiti a costo zero, un pantalone e maglietta. Purtroppo l’infimo proprietario oltre ad aver fermato la ragazza ha anche chiamato i Carabinieri e sporto denuncia.
Piccoli episodi di insubordinazione quotidiana.
BRETELLE
Due progetti, unico scopo: guadagni per pochi, devastazione per tutti. Il progetto che aleggia da anni, riguardante la costruzione di una nuova bretella autostradale che collegherebbe Pedemontana con la superstrada di Malpensa in via di definizione con lo sblocco dei fondi (133 milioni per la prima parte del progetto) del governo Gentiloni. Altra bretella (a quanto pare questo termine piace a progettisti e politicanti) è quella che collegherebbe la linea ferroviaria che passa da Gallarate con il T2 di Malpensa, della quale si fa un gran parlare nell’ultimo periodo e che cancellerebbe parte consistente dei boschi della zona.
COMUNE DI SARONNO: USURAI ALL’AVANGUARDIA
Da qualche giorno sono operativi i 5 nuovi parcometri (in piazza Repubblica, il parcheggio davanti al palazzo comunale e in via Antici) posizionati dalla Saronno Servizi, l’ex municipalizzata che per l’Amministrazione comunale gestisce gli stalli a pagamento. D’ora in poi con questi nuovi parcometri si potrà pagare con la carta di credito la tassa per il parcheggio nelle onnipresenti strisce blu. Il costo dei nuovi parcometri è di 5 mila euro l’uno. Prosegue a marce forzate la politica usuraia del Comune di Saronno, innovativa nell’investire migliaia di euro in strumenti di riscossione e rapida nello svendere il 62% delle quote della Sessa, la partecipata che gestisce 34 alloggi in affitto a canone concordato e tre negozi. Insomma, fare cassa sul sociale per investire sull’usura.