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SILVIETTA LIBERA – LIBERI TUTTI

Silvietta libera” a grandi caratteri in piazza Saragat, parcheggio dell’ospedale saronnese.
Silvia, che ha vissuto la città di Saronno diversi anni fa, è stata arrestata a Torino lo scorso 7 febbraio. Lei e altre sei persone sono accusate di associazione sovversiva per aver lottato negli ultimi anni contro l’esistenza dei CIE (oggi chiamati CPR), veri e propri centri di internamento per chi viene considerato clandestino, per chi non possiede il giusto foglio di carta. Oltre agli arresti, lo stesso giorno è stato sgomberato l’Asilo Occupato, cuore pulsante da più di vent’anni della Torino che resiste a sfratti, razzismo e gentrificazione.
Dieci giorni dopo tocca a Trento. Altri sette arresti, associazione sovversiva con finalità di terrorismo (270 bis). Le accuse? Azioni dirette contro la Lega, contro chi lucra sull’immigrazione, contro i sempre più onnipresenti ripetitori che ci riempono di onde e deprimono le nostre vite.
Per fare correre più veloce la solidarietà della repressione occorre che ognuno faccia qualcosina, che contribuisca a suo modo (alle spese legali, facendo sentire calore ai prigionieri, portando avanti la lotta a questa società mortifera, aprendo nuovi spazi di libertà e sperimentazione, partecipando ai presidi di solidarietà fuori dalle galere).


Questi gli estremi per scrivere a chi si trova rinchiuso in pochi metri:

Antonio Rizzo, Giuseppe De Salvatore, Lorenzo Salvato, Niccolò Blasi
Casa Circondariale di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara
Silvia Ruggeri, Giada Volpacchio
Casa Circondariale C.c. Lo Russo e Cutugno
via M.A. Aglietta 35
10151 Torino
Bottamedi Roberto
Casa circondariale di Brescia Canton Mombello
Via Spalto San Marco 20
25121 Brescia (BS)
Trentin Agnese
Casa di reclusione Brescia Verziano
Via flero 157
25125 Brescia (BS)
Nicola Briganti
Casa circondariale di Verona Montorio
Via San Michele 15 37131
Verona (VR)
Parolari Andrea
Casa circondariale di Vicenza
Via Basilio dalla scola, 150
36100 Vicenza (VI)
Giulio Berdusco
Casa circondariale di Tolmezzo
via Paluzza 77
33028 Tolmezzo – UD
Luca Dolce
Casa circondariale di Tolmezzo
via Paluzza 77
33028 Tolmezzo – UD

UNO STRISCIONE A SARONNO

Che al PD saronnese non difetti la faccia tosta ce ne siamo accorti da tempo. Nei 5 lunghi anni di amministrazione Porro a Saronno abbiamo assistito, tra le altre cose, al taglio dell’acqua di una casa occupata e a sgomberi a ripetizione. A livello nazionale il PD ha sempre cercato di essere all’avanguardia sia con manovre economiche e di politica del lavoro tutte a scapito dei lavoratori, introducendo nuove forme di sfruttamento, sia di politica sociale con il celebre decreto Minniti, vero e proprio apripista all’attuale decreto Salvini.

Lunedì sera hanno organizzato un incontro in Villa Gianetti dal titolo “siamo in recessione”. Vedere alla voce “avere la faccia come il culo”.
Questo lo striscione appeso durante l’incontro:

LA MERDA TORNA SEMPRE INDIETRO – UN NUOVO CAMPO SINTI A GALLARATE

Un terreno abbandonato, di proprietà della curia, è stato occupato qualche giorno fa da alcune famiglie Sinte gallaratesi, sgomberate a novembre su volontà esplicita del sindaco Andrea Cassani.

Dopo lo sgombero, a queste famiglie non era stata offerta alcuna prospettiva su dove e come poter continuare la propria vita. E così qualcuno ha deciso di rimboccarsi le maniche e agire per risolvere nel concreto la situazione. E bisogna essere intellettualmente onesti: quest’ultima azione ha funzionato molto  più di proclami e appelli alla calma da parte di partiti, associazioni e imbonitori vari. I Sinti ora hanno nuovamente un luogo dove poter vivere tutti insieme.

Chi invece si trova nella situazione peggiore è il sindaco Cassani, che ha le mani legate, non essendo il terreno di proprietà comunale. Si può dire che tutta la merda da lui lanciata, gli sia tornata addosso in un solo colpo.

Facendo un bilancio: il motivo dello sgombero era quello di recuperare una morosità di circa diciottomilaeuro accumulata negli anni dalla comunità, e di sanare una situazione di parziale abusivismo. Dopo quattro mesi, il comune ha già speso oltre duecentomilaeuro, a fronte dei diciotto che doveva recuperare, e da una situazione di abusivismo parziale si è arrivati ad una di abusivismo totale.

Del resto, lo sgombero di Novembre era un’impresa folle e suicida anche a detta di una parte della stessa maggioranza. Ma il sindaco non ha voluto sentir ragioni, ed è andato avanti come un treno. Doveva farsi bello agli occhi del maestro Salvini, nel tentativo di guadagnarsi una buona posizione nella Lega che conta. Così si è lanciato in quella che immaginava essere una guerra lampo, per ritrovarsi impantanato in una guerra di logoramento dalla quale difficilmente uscirà vincitore.

CORRE, CORRE!

L’attacco repressivo di queste settimane può avere diverse chiavi di lettura. Una è sicuramente quella di intimidire, di rompere i legami di solidarietà, di isolare gli arrestati.
Ecco un primo parziale riepilogo della solidarietà:

Appiano Gentile (CO)

10 febbraio 2019
Striscione dei Masnada Ultras

 

Saronno (VA)

11 febbraio 2019
Sottopasso della stazione

 

Limbiate (MB)

17 febbraio 2019
Striscione Masnada Ultras

Saronno (VA)

20 febbraio 2019
Presidio a Saronno contro la Lega e il governo

Legnano (MI)

21 febbraio 2019
Scritta solidale sulla sede della Lega Nord di Legnano
21 febbraio 2019
La statua simbolo della Lega Nord addobbata con striscione di solidarietà: “CONTRO LA REPRESSIONE LIBERI TUTTI”

 

SINISTRE VERSIONI SUL 25 APRILE 2014

A distanza di quasi cinque anni da quella giornata, e a tre mesetti dalla sentenza di primo grado che ha visto alcune condanne di massimo due mesi e mezzo, sono state pubblicate dal giudice Roberto Falessi di Busto Arsizio le motivazioni con le quali ha sostanzialmente rigettato l’impianto accusatorio di PM e Questura di Varese.
Secondo Questura, PM, ANPI di Saronno e quasi tutti i partiti di Saronno (su tutti il PD che all’epoca era in giunta con sindaco Porro) le cariche furono causate da una contestazione troppo frizzante da parte dei manifestanti.
Chi era presente, invece, aveva visto sin da subito che era stato il Partito dell’Ordine (in quel giorno rappresentato da PD e Questura di Varese, come comparse da annoverare: Carabinieri di Saronno, Polizia Locale e ANPI di Saronno) a prestabilire chi fosse invitato o meno alle ipocrite celebrazioni del 25 aprile.
E pur  di poter manganellare i non invitati – da loro – finirono per manganellare un po’ chiunque, anziani, cani, donne, bambini.
Nemmeno un cieco avrebbe potuto non vedere con chiarezza i fatti, solo la malafede politica, solo il calcolo, solo la menzogna di Stato, della stessa natura – sia pur di gravità decisamente diversa – della menzogna che l’attuale governo racconta in maniera pervasiva ai propri sudditi.
Rifiutare di avere bisogno, per stabilire la verità, della sentenza di un giudice, della versione di un politicante, della menzogna dei pennivendoli, ci sembra davvero il minimo. Anche perché, checchè ne dica il signor Giudice, le uniche condanne arrivate a fronte “di una carica indiscriminata e scriteriata” da parte della Questura di Varese sono ugualmente ai manifestanti.
Ma come? Ecco i margini della democrazia: cornuti e mazziati era troppo? “Lasciamoli cornuti e basta, e stiamo a posto così.”
A noi interessa solo rinverdire la solidarietà a chi è stato condannato e ribadire: viva il 25 aprile 2014, giornata di resistenza di fatto contro l’ipocrisia di partito.

BULLISMO MUNICIPALE A GALLARATE

A Gallarate, cittadina di provincia e molto provinciale, corrono parecchie voci. Tra queste, una in particolare riguarda il sindaco Cassani. Chi l’ha conosciuto in giovane età, racconta che ai tempi del liceo fosse una delle vittime predilette dei bulli. Una storia di schifosa prevaricazione, come mille altre, verrebbe da pensare. Ma spesso nella storia, le vittime sono in grado di trasformarsi nei peggiori carnefici.

E Andrea Cassani ha voluto essere uno di questi casi. Eletto sindaco, forte del suo ruolo, non ha perso tempo nel lanciare la linea politica del bullismo municipale. Una politica fatta di continue vessazioni e prevaricazioni nei confronti dei suoi concittadini più deboli. Tutte le categorie più esposte sono state colpite: ambulanti, senzatetto, immigrati e Sinti. Peccato che la peste sia stata debellata, altrimenti chissà quale destino sarebbe toccato agli appestati.

E mentre lui richiama l’attenzione mediatica giocando a fare il bulletto; nel silenzio totale, i vertici del partito continuano i loro sporchi affari con personaggi quali intrallazzatori immobiliari, speculatori del cemento, e affaristi di ogni risma.

Ma è risaputo che dietro l’apparente arroganza del bullo, si nasconde un enorme senso di vigliaccheria e debolezza. E guarda caso, è bastato che alcuni Sinti (stanchi del trattamento subito) alzassero un po’ la voce sotto il comune, per spingere l’impavido primo cittadino ad auto assegnarsi una sorta di scorta. Vigili urbani in presidio fisso sotto il comune e ad accompagnarlo nei suoi spostamenti.

Non solo: a seguito della contestazione subita durante il consiglio comunale di Dicembre, il sindaco si è presentato all’ultimo consiglio, scortato da quadri e tromboni di partito chiamati a raccolta da mezza provincia.

VAFFAGRILLO & 5 STELLE

Con colpevole ritardo, riportiamo un simpatico episodio avvenuto a Varese lo scorso sabato.

Il king del vaffa day, Beppe Grillo, si è beccato un sonoro vaffanculo! Ebbene sì: in occasione del suo spettacolo  presso il teatro Apollonio (al proletario prezzo di 40€ a biglietto), alcuni guastafeste hanno deciso di andare a cantargliene quattro. Qui sotto il testo completo del volantino distribuito, e alcune foto della serata.


VAFFA GRILLO E IL SUO PSEUDOMOVIMENTO 5 STELLE!
A proposito del voltafaccia del partito di Grillo e della Casaleggio Associati da quando è al governo
Il Movimento 5 Stelle nasce e si propone ai cittadini come un’organizzazione politica moderna ed orizzontale. Esso vuole rappresentarsi come il superamento di un’idea antiquata di gestione del potere, come argine al malaffare dei partiti, per andare oltre le vecchie ideologie, un movimento né di sinistra né di destra (“PD e Forza Italia condividono gli stessi sporchi interessi e sono responsabili della rovina del Belpaese”).
La rabbia buona di un comico milionario che sbraita sui palchi di tutta Italia, le idee di onestà, di innovazione tecnologica, di democrazia diretta, la crisi economica e le politiche di austerity imposte dalla Banca Centrale Europea e dalla finanza internazionale contribuiscono a creare quel consenso che porta il M5S a vincere le elezioni del 4 marzo 2018. Poi forma il governo con la Lega e qui dimostra quello che è realmente: una formazione politica al servizio delle multinazionali e delle banche.
Prima di andare al potere, i Cinquestelle si spacciavano per quelli che stavano dalla parte dei movimenti locali che difendevano i loro territori dalle devastazioni causate da grandi opere inutili, costose e nocive; dicevano di essere contro l’acquisto dei cacciabombardieri americani F35, erano schierati con i gruppi che non accettavano le vaccinazioni obbligatorie. Unica loro “coerenza”, il livore contro gli immigrati, al limite della xenofobia e del razzismo, che si è concretizzato nel cosiddetto Decreto sicurezza e immigrazione che prevede, tra l’altro, l’abolizione della protezione umanitaria, la restrizione del sistema di accoglienza, l’esclusione dal registro anagrafico dei richiedenti asilo che pertanto non possono richiedere la residenza. Il “Decreto sicurezza” è un decreto non solo razzista e liberticida, ma interviene direttamente contro le lotte dei lavoratori e dei movimenti per la difesa del territorio e per la casa. Per il blocco stradale e ferroviario, per esempio, non è più prevista un’ammenda ma la reclusione fino a dodici anni e per l’occupazione di immobili la pena arriva fino a quattro anni.
“Fermeremo le trivellazioni.” No Triv era lo slogan pentastellato contro le scavatrici nelle acque del mediterraneo, ma adesso Di Maio ha detto Sì Triv. Identico voltafaccia per le trivellazioni in Basilicata.
“Bloccheremo l’acquisto degli F35.” Passati dai banchi dell’opposizione a quelli di governo i pentastellati hanno cambiato idea. A confermarlo le parole della ministra della Difesa Trenta che ha assicurato che non taglierà gli ordini degli F35.
“Bloccheremo il TAP.” (Trans Adriatic Pipeline: il gasdotto che dal Mar Caspio arriverebbe in Italia). «Con il governo del Movimento 5 Stelle quest’opera la blocchiamo in due settimane». Questo prometteva Di Battista in caso di vittoria alle elezioni. Adesso dicono che è impossibile fermarne la realizzazione.
“Bloccheremo il TAV.” Con l’analisi “costi/benefici”, il M5S è passato dal No Tav al Nì Tav…per diventare, probabilmente dopo le elezioni europee, Sì Tav.
“Chiuderemo l’ILVA di Taranto”, e l’ILVA è ancora lì a inquinare e ad avvelenare lavoratori e popolazione.
Da No Vax a Sì Vax. Con l’adesione al Patto trasversale per la scienza promosso dal virologo Burioni e sottoscritto anche da Renzi, Grillo si è rimangiato tutto quello che prima delle elezioni sosteneva aderendo alle campagne no vax. Anche la sua omonima ministro della sanità, Giulia ha cambiato la propria posizione. “Vaccinarsi è fondamentale. L’obbligatorietà la decide la politica in base alla situazione epidemiologica”.
Il Movimento 5 Stelle conviene al sistema. La grande palla di spacciare il Movimento 5 Stelle come un qualcosa di nato spontaneamente sui meetup, ad opera di gente incazzata, piena di civismo va vista per ciò che è, una palla. Trattasi, invece, di un progetto ben preciso, creato appositamente per impedire che il crescente malcontento degli italiani provati dalla crisi sfociasse in una vera ribellione, come sta accadendo in Francia.
IL RE GRILLO È NUDO!
NON FACCIAMOCI PIÙ INCANTARE E FREGARE DA QUESTO BUFFONE DI CORTE!
Liberi pensatori varesini

CANSALVINI: SEGUGIO DI RAZZA

“Sto seguendo la situazione e sono sicuro, come mi hanno garantito, le Forze dell’ordine, che l’extracomunitario verrà rintracciato velocemente. Lo prenderemo e lo espelleremo immediatamente” Questo è quanto ha detto il grande ministro CanSalvini, un vero segugio, da la caccia a chiunque, ad alcuni li va a prendere in altre nazioni e con gran rullar di tamburi, li porta in Italia per far scontare loro una pena “giusta” dopo 40 anni dal fatto,  altri li cerca e li rimanda al loro paese  però il 15 gennaio, a l’aeroporto di Malpensa,  non ci è riuscito con l’uomo egiziano che doveva essere rimpatriato ed ha pensato bene di saltare giù dall’aereo per dileguarsi tra le piste dell’aeroporto, bloccando il traffico aereo per tre ore.

I cani sono sguinzagliati, cercano la preda che tanto danno arreca a questo povero paese, il CanSalvini li comanda e con la bava in bocca si fa amare da quelli che un giorno lo prenderanno a bastonate.

Apprendiamo dalla stampa che oggi 16/01 l’uomo è stato trovato Samarate, poco lontano dall’aeroporto.

INCONTRO PUBBLICO CON PIETRO BASSO A SARONNO – 1 FEBBRAIO

Il Forum contro la Guerra, dopo l’ottima riuscita del presidio contro la base NATO di Solbiate Olona, tenutosi lo scorso ottobre, ha lanciato una nuova iniziativa. Venerdì 1 Febbraio 2019, presso l’auditorium Aldo Moro di Saronno, è in programma un incontro sul tema: IMMIGRAZIONE PER UNA VOLTA RAGIONIAMO SULLE CAUSE E SU COME RIMUOVERLE.

Il relatore sarà il prof. Pietro Basso, docente di Sociologia generale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Per maggiori info e aggiornamenti: link all’evento FB

VIGILIA FRIZZANTE A GALLARATE

Quella del 2018 verrà sicuramente ricordata come una delle più frizzanti vigilie d’anno nuovo vissute a Gallarate.
I Sinti, dopo essere stati sgomberati dal loro campo di via Lazzaretto, erano stati parcheggiati per un mese in un albergo di Somma Lombardo dalla giunta fascioleghista di Cassani. Buttati fuori anche dall’albergo, a queste persone sono rimaste ben poche prospettive sul dove poter vivere. Così questa mattina si sono presentate sotto il Comune di Gallarate per far sentire la propria voce e cantargliele a sindaco e compagnia bella.
Qualcuno ha pensato di salire nell’ufficio del sindaco per dirgliele di persona, ma il portone d’ingresso del Comune è stato prontamente serrato da uscieri e sbirri. Nella calca è saltato qualche vetro e sono volate parole poco gentili nei confronti del primo cittadino.

L’idea dei Sinti era quindi di darsi nuovamente appuntamento questa sera, la notte di San Silvestro, per passare la mezzanotte sotto il Municipio. A questo punto sono intervenuti dall’angolo in fondo della tavolata natalizia alcuni sinistri, che per non farsi mancare dalla tradizionale foto-ricordo cittadinista han pensato di consigliare agli arrabbiati di calmarsi, che così non si ottiene nulla, che bisogna manifestare pacificamente e altre amenità che sono un sinistro può partorire.

La realtà è come sempre un’altra, e infatti guarda caso proprio dopo la mattinata agitata il Comune ha riaperto il dialogo che era fino a ieri invece chiuso.
A detta dei Sinti, che di elemosinare un tetto pare proprio non siano disposti, questo è solo l’inizio.
Vogliono difendere il loro modo di vivere, e la loro cultura?
Noi glielo auguriamo.

Nella foto una scritta comparsa una di queste notti sul Comune di Gallarate, dopo che il sindaco Cassani aveva dichiarato in riferimento alla presenza di alcune ragazze durante la contestazione in consiglio comunale che “saranno state le fidanzate di chi ha fatto incursione in aula consigliare”