TANTO VA LA LARA AL LARDO…

Grande scalpore nella città degli amaretti: l’europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, nota in città solo per i suoi interminabili sermoni sulle occupazioni di stabili abbandonati, è indagata per aver “assunto” sua madre, utilizzando i rimborsi spese concessi agli europarlamentari, per un compenso totale di circa 123mila euro. La povera Lara, europarlamentare dalla tenera età di 26 anni, lamenta di essersi sentita persa nel mondo della politica e di aver avuto bisogno al suo fianco di una persona di fiducia. Tra una paura e un’ansia nel frattempo sono centinaia di migliaia gli euro che la famiglia Comi si è intascata col “lavoro” della figlia.

PROVINCIA MOVIMENTATA

A Saronno una decina di giorni fa un ragazzo dominicano di 25 anni ha aggredito con calci e pugni alcuni agenti di Polizia Locale e Carabinieri intenti a delimitare la zona di via San Giuseppe in cui i Vigili del Fuoco stavano domando un incendio. Sempre a Saronno proseguono le indagini dei Carabinieri per due spaccate avvenute di notte nel centro storico nelle scorse settimane.
A Cardano al Campo invece nella notte tra il 3 e il 4 marzo è stato fatto saltare un bancomat di una filiale di Intesa San Paolo. I Carabinieri giunti sul luogo non hanno potuto che constatare l’esplosione.

INCIDENTE SUL LAVORO A MALPENSA

In settimana si è verificato l’ennesimo grave incidente ai danni di un lavoratore della logistica a Cargo City, parte dello scalo internazionale di Malpensa. Il ragazzo di 38 anni è rimasto schiacciato da un carrello e versa in gravi condizioni all’ospedale di Circolo di Varese, dove è stato trasportato in elisoccorso. Questo incidente sottolinea una volta di troppo la situazione insostenibile dello scalo, i cui traffici merci crescono (+7,4% nel 2016), ma la sicurezza non accenna a farlo.

LE FRONTIERE UCCIDONO

Lunedì 27 febbraio, nei pressi della stazione di Balerna (in Svizzera, a pochi chilometri dal confine con l’Italia), un uomo è morto folgorato dai cavi della linea ferroviaria. L’uomo si era appostato sul tetto del treno, un “Tilo” proveniente dall’Italia, nel tentativo di oltrepassare la frontiera italo-svizzera, probabilmente salendo sul tetto tra la stazione di Como San Giovanni e Monte Olimpino, dove i passeggeri riportano di aver sentito un tonfo proveniente dal soffitto della carrozza. Resta complessa l’identificazione, in quanto l’uomo risulta senza documenti e lo stato del corpo (l’uomo è letteralmente bruciato vivo) non ne consente il riconoscimento.
L’ennesimo caso di morte senza nome, che evidenzia quanto siano violenti i limiti delle frontiere di Stato e di quanto possa rischiare un individuo non considerato utile al cosiddetto benessere sociale, nel tentativo di trovare una vita migliore.
Per giovedì 2 marzo è stato indetto un presidio, contro le frontiere e in solidarietà a chi rischia la vita per attraversarle. Ore 17.30 piazzale indipendenza, Chiasso.

PRESIDI CONTRO I CPR

Dieci giorni fa una ventina di persone ha percorso il centro e il mercato di Como, distribuendo volantini e parlando al megafono, per contrastare la possibile apertura di un CIE (o CPR) in città. Sabato scorso un altro presidio ha ricordato, questa volta alla città di Monza, l’avversione ai proclami del governo in tema di gestione dei flussi migratori. Ultimo di questo ciclo di presidi sarà domenica 5 marzo alle ore 15 in stazione centrale, piazza Duca d’Aosta, Milano.