martedì, maggio 7, 2024
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Delibera di Bussoleno: no al tavolo con Foietta se non c’è l’opzione zero

Delibera di Bussoleno: no al tavolo con Foietta se non c’è l’opzione zero

da Valsusaoggi.it a cura di FABIO TANZILLI E CORINNE NOCERA

ORE 22.30 / BUSSOLENO – Delibera unica dopo mezz’ora di consultazioni fuori dalla sala consigliare, e la maggioranza e minoranza votano uniti contro la Tav. Si evita così la spaccatura tra Movimento No Tav e sindaci. Il consiglio comunale l’ha votata all’unanimità. Si aggiunge una frase, in cui si “Chiede al governo la nomina di un rappresentante terzo, con mandato di discutere l’opzione zero, subordinando la partecipazione ai tavoli a tale nomina”.

I Comuni quindi parteciperanno al Tavolo con Foietta solo se si considererà ufficialmente l’opzione zero, che prevede la mancata realizzazione della Torino-Lione. La palla ora passa a Foietta, che dovrà dare una risposta. Intanto è probabile che questa delibera venga poi approvata dagli altri Comuni No Tav.

Il consiglio era iniziato alle 21: la seduta era iniziata con un clima “caldo”, la sala consigliare era gremita per assistere al dibattimento di un ordine del giorno dedicato alla questione Tav. La minoranza aveva presentato un ordine del giorno in cui si chiedeva espressamente al Comune di rinunciare al tavolo di dialogo di Foietta.

Il sindaco Allasio aveva esordito chiedendo solidarietà per alcune scritte critiche verso l’amministrazione comunale, ritenute “offensive” dalla Allasio. In sostanza sulle scritte e striscioni appesi in paese, c’era scritto che “Il Pd ordina e l’amministrazione obbedisce”.

Il capogruppo di minoranza Casel aveva ribattuto, spiegando che non si trattava secondo lui di offese. Si era passati quindi al dibattimento dedicato all’ordine del giorno proposto dalla minoranza: “Sgombriamo il campo da qualsiasi equivoco – ha spiegato Casel – si parla anche con Lucifero, quindi il dialogo istituzionale ci vuole, si fanno le barricate di carta, per impedire e contrastare l’opera. Il punto di snodo è il famigerato tavolo con Foietta, chiesto dai sindaci della Valle di Susa. Questo va bene, ma al primo incontro il ministro Del Rio ha subito detto che l’opera non è in discussione. E vabbè, dopodiché il ministro ha detto a Plano e a Foietta di concordare l’ordine del giorno della prima riunione del tavolo. Ci sono stati una serie di abboccamenti e di sindaci che hanno parlato con Foietta, dove il commissario ha detto che non è autorizzato istituzionalmente a mettere in discussione l’opera. Se si parla di compensazioni sì, altrimenti state sulle vostre posizioni. Per noi quindi questo tavolo è dannoso, perché serve per il governo a spendersi in Europa e dire che i sindaci partecipano a un tavolo che è una fotocopia dell’Osservatorio. È quindi evidente che questi comuni vengono assorbiti nell’ambito di quelli che vogliono fare l’opera. Non si fanno le barricate di carte, e quindi non si capisce a cosa serve questo tavolo, visto che c’è già l’osservatorio. Il tavolo poteva avere un suo significato, ma non ce l’ha più. In aderenza ai programmi elettorali, si chiede di non partecipare più a questo tavolo. Non a ogni tavolo, ma a questo no. Non è possibile partecipare, a queste condizioni. La proposta nostra è che il comune di Bussoleno prenda atto che a questo tavolo non possa partecipare. Se Foietta ha spiegato che non può parlare di opzione zero, allora di cosa si parla in questo tavolo? È questa la verità oggettiva. È chiaro che qui c’è l’influenza del Pd”.

Alla fine, l’intesa è stata raggiunta. Il fronte contro l’opera rimane compatto.

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