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A Torrazza vogliono stoccare l’amianto TAV. I no tav bloccano i camion

A Torrazza vogliono stoccare l’amianto TAV. I no tav bloccano i camion

di Valsusa Report.

Sono già partiti direzione Torrazza srl di Ambienthesis (ex sadi), qui per scelta saranno stipati i metri cubi di smarino estratti dal Terzo Valico e dai lavori Tav in Valsusa, se mai verrà dato il ritrovamento del materiale amiantifero. La scoperta è nel cantiere dello scavo “finestra Cravasco” geognostico come denunciato anche dal sindaco Paola Guidi, Sindaco di Campomorone, davanti ad un centinaio di persone nella sala consiliare del comune, “Questa mattina sono stata io stessa in cantiere ad accertarmi della situazione in cantiere”, “Il geologo di cantiere ha riconosciuto le rocce verdi sul fronte di scavo, contenenti amianto, subito l’avanzamento si è fermato e il materiale immerso in una vasca al sicuro.”, era il 7 agosto 2015.

Le procedure per scavi in rocce amiantifere prevedono la suddivisione in 3 tronconi della galleria, con filtri particolari, docce e tutta una serie di lunghe, complesse e costose procedure si isola tutto quello che è entrato in contatto con la zona contaminata e si procede poi al restante scavo. In Valsusa nella zona del comune di Claviere fu usata questa procedura per effettuare lo scavo della variante al paese in direzione della Francia. Ci vollero due anni di preparazione ed altri tre di esecuzione, ma l’opera non è attualmente accessibile.

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I controlli all’interno del cantiere, non ancora fortino, avvengono con una procedura forse strana, ARPAL, ASL e COCIV (l’esecutore dello scavo) forniscono dati pubblici. Denunciano dal movimento No Tav Terzo Valico “In piu’ non si puo’ negare che salendo la “Gerarchia” di ARPAL ci si avvicini ad un organo sempre piu’ politico e sempre meno tecnico, la Regione Liguria (centro destra o centro sinistra che differenza fa!) è stata e resta il maggior (..ormai forse l’unico…) promotore del Terzo Valico”, sarà, forse, questo il motivo del ritardo nello scoprire il minerale cancerogeno, tale è che ora, al cantiere Cravasco, si trovano stoccati 600 metri cubi frutto di decine di metri di avanzamento della galleria e svariati giorni di scavo in cui come denunciano i No Tav liguri “Infatti, per quello che ne sappiamo noi, non è Co.Civ ad aver fermato il cantiere, ma la ASL.”, segnale di anomalia?

Di fatto questo materiale ha iniziato a viaggiare dalla Liguria al Piemonte, è notizia di ieri 12 agosto dello spostamento su cammion, forse poco coperto o sicuro, che ha scatenato la discesa in piazza a Campomorone degli oppositori. Hanno fermato i cammion, non ci sono riusciti con i primi che hanno trovato opposizione ad Orbassano in cintura di Torino. La ditta incaricata della rimozione dal cantiere dello smarino amiantifero è la “HTR bonifiche” che nel protocollo dichiara il trasporto del materiale bagnandolo con prodotto incapsulante e riponendolo in big bag apposite. I militanti del Terzo Valico inserendo nel Tav Watching la zona di stoccaggio dell’amianto hanno scoperto alcune incongruenze nei lavori e nella sicurezza dei lavoratori, come da foto.

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Le dichiarazioni sul sito del movimento oppositore: “Il prodotto incapsulante durante le bennate della ruspa, gioco forza, non potrà raggiungere ogni frammento di smarino e fibre si disperderanno nell’aria. Le big bag sono lasciate aperte sul piazzale, anche da qui si possono liberamente disperdere fibre. Una domanda sorge spontanea: se le procedure per scavi in rocce amiantifere prevedono la sicurezza al fine di isolare tutto quello che è entrato in contatto con la zona contaminata, non è un palese controsenso che appena il materiale esce dalla galleria possa essere trattato con tale superficialità? – e ancora appare chiaro – il fatto che persone lavorino nell’area dove è abbancato il materiale amiantifero, durante una fase di movimentazione, senza alcuna protezione, senza maschera, con pantaloni corti e maniche corte. Senza tuta monouso, l‘unico che indossa la maschera è l’autista del camion.”.

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Sorgono anche altri problemi del luogo di stoccaggio dei materiali, la dove la società “La Torrazza” in aprile ha ricevuto da Città Metropolitana Torino una diffida per irregolarità nella gestione dei rifiuti contenenti amianto (CM discarica di Torrazza 21 aprile 2015). In data 31 marzo 2015 l’ARPA Piemonte trasmette alla citta metropolitana verbale n 23/15/DIS, relativo al soprolluogo effettuato presso la discarica, dal quale emergono alcune irregolarità in relazione alla gestione di rifiuti contenenti amianto (RCA), di qui la diffida che dovrà trovare applicazione. Intanto non si riesce a sapere se già oggi con i primi carichi del Terzo Valico le modifiche al sito siano già state effettuate.

Ieri 13 agosto i camion con l’amianto hanno attraversato Isoverde, Campomorone, Pontedecimo e a Bolzaneto sono entrerati in autostrada, già alle ore 4 di mattina i primi, poi il blocco al mercato di Pontedecimo, il Tav Watching ha funzionato.

V.R. 13.8.15

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