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LA MERDA TORNA SEMPRE INDIETRO – UN NUOVO CAMPO SINTI A GALLARATE

Un terreno abbandonato, di proprietà della curia, è stato occupato qualche giorno fa da alcune famiglie Sinte gallaratesi, sgomberate a novembre su volontà esplicita del sindaco Andrea Cassani.

Dopo lo sgombero, a queste famiglie non era stata offerta alcuna prospettiva su dove e come poter continuare la propria vita. E così qualcuno ha deciso di rimboccarsi le maniche e agire per risolvere nel concreto la situazione. E bisogna essere intellettualmente onesti: quest’ultima azione ha funzionato molto  più di proclami e appelli alla calma da parte di partiti, associazioni e imbonitori vari. I Sinti ora hanno nuovamente un luogo dove poter vivere tutti insieme.

Chi invece si trova nella situazione peggiore è il sindaco Cassani, che ha le mani legate, non essendo il terreno di proprietà comunale. Si può dire che tutta la merda da lui lanciata, gli sia tornata addosso in un solo colpo.

Facendo un bilancio: il motivo dello sgombero era quello di recuperare una morosità di circa diciottomilaeuro accumulata negli anni dalla comunità, e di sanare una situazione di parziale abusivismo. Dopo quattro mesi, il comune ha già speso oltre duecentomilaeuro, a fronte dei diciotto che doveva recuperare, e da una situazione di abusivismo parziale si è arrivati ad una di abusivismo totale.

Del resto, lo sgombero di Novembre era un’impresa folle e suicida anche a detta di una parte della stessa maggioranza. Ma il sindaco non ha voluto sentir ragioni, ed è andato avanti come un treno. Doveva farsi bello agli occhi del maestro Salvini, nel tentativo di guadagnarsi una buona posizione nella Lega che conta. Così si è lanciato in quella che immaginava essere una guerra lampo, per ritrovarsi impantanato in una guerra di logoramento dalla quale difficilmente uscirà vincitore.

BULLISMO MUNICIPALE A GALLARATE

A Gallarate, cittadina di provincia e molto provinciale, corrono parecchie voci. Tra queste, una in particolare riguarda il sindaco Cassani. Chi l’ha conosciuto in giovane età, racconta che ai tempi del liceo fosse una delle vittime predilette dei bulli. Una storia di schifosa prevaricazione, come mille altre, verrebbe da pensare. Ma spesso nella storia, le vittime sono in grado di trasformarsi nei peggiori carnefici.

E Andrea Cassani ha voluto essere uno di questi casi. Eletto sindaco, forte del suo ruolo, non ha perso tempo nel lanciare la linea politica del bullismo municipale. Una politica fatta di continue vessazioni e prevaricazioni nei confronti dei suoi concittadini più deboli. Tutte le categorie più esposte sono state colpite: ambulanti, senzatetto, immigrati e Sinti. Peccato che la peste sia stata debellata, altrimenti chissà quale destino sarebbe toccato agli appestati.

E mentre lui richiama l’attenzione mediatica giocando a fare il bulletto; nel silenzio totale, i vertici del partito continuano i loro sporchi affari con personaggi quali intrallazzatori immobiliari, speculatori del cemento, e affaristi di ogni risma.

Ma è risaputo che dietro l’apparente arroganza del bullo, si nasconde un enorme senso di vigliaccheria e debolezza. E guarda caso, è bastato che alcuni Sinti (stanchi del trattamento subito) alzassero un po’ la voce sotto il comune, per spingere l’impavido primo cittadino ad auto assegnarsi una sorta di scorta. Vigili urbani in presidio fisso sotto il comune e ad accompagnarlo nei suoi spostamenti.

Non solo: a seguito della contestazione subita durante il consiglio comunale di Dicembre, il sindaco si è presentato all’ultimo consiglio, scortato da quadri e tromboni di partito chiamati a raccolta da mezza provincia.

BASTA GUERRA AI POVERI

In questi giorni qualcosa di surreale sta avvenendo a Gallarate: è in corso lo sgombero del campo Sinti. Ottanta persone, di cui circa la metà minori, verranno mandate a vivere nelle tende, con l’inverno alle porte.
Ma questa è solo l’ultima delle aggressioni nei confronti dei più deboli, attuate dall’amministrazione Cassani, dopo quelle ad ambulanti, emigrati e senzatetto.

Domenica 2 Dicembre, alle 14.30 presidio in piazza Libertà a Gallarate per dire: BASTA GUERRA AI POVERI!

MERDA CHE È VENUTA A GALLA

Abbiamo parlato qualche giorno fa del Decreto Minniti sulla sicurezza, comunemente noto per il Daspo Urbano. Proprio dalle nostre parti, a Gallarate, abbiamo il sindaco più entusiasta di tale normativa. Si tratta di Andrea Cassani, sindaco leghista di Gallarate. In un solo mese già nove persone sono state sanzionate e tra queste, sette sono state allontanate dalla stazione ferroviaria, dove consumavano alcolici e, secondo la polizia locale, davano fastidio al normale transito dei pendolari. Due stranieri sono stati invece fermati mentre vendevano accendini in un centro commerciale. Un’arma in più nelle mani dei sindaci, ma il sindaco di Gallarate non si accontenta, vorrebbe di più: «Il decreto non è per nulla di destra — osserva Cassani —. Si presenta come molto severo e va nella direzione giusta, ma poi spunta le armi di noi sindaci quando dice, ad esempio, che queste ordinanza possono essere solo temporanee. Inoltre, io avrei preferito che si dicesse chiaramente che i sindaci possono espellere dal territorio comunale anche i mendicanti, cosa che non è chiaramente indicata. Infine — conclude il primo cittadino — e questo lo dicono tutti i sindaci, non ci sono poteri concreti per sanzionare davvero chi è recidivo e non obbedisce al divieto di tornare alla stazione».
Ordine, decoro e disciplina. Altrimenti olio di ricino.