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FASCISTI A LEGNANO

Lo scorso 8 settembre a Legnano ha aperto al pubblico la nuova sede dei fascisti di Lealtà Azione, il progetto politico che è diretta emanazione della Skinhouse di Bollate.
Lealtà Azione ha l’ambizione di diventare in poco tempo una realtà politicamente solida ed estesa sul territorio nazionale. L’ambiente da cui arrivano questi figuri è il circuito hammerskin, in particolare il gruppo che fa riferimento alla Skinhouse di Bollate. Il progetto politico è evidente: uscire dal ghetto, rifiutare l’immaginario legato ai naziskin, darsi una nuova verginità politica e radicarsi nel territorio, puntando ad avere consenso e seguito tra la popolazione.
Per una realtà di naziskin è stato decisamente un cambio radicale, questo cambio ha ricevuto diversi seguiti (col tempo si sono affiliati a Lealtà Azione, e al progetto nazionale chiamato Feder-azione, diverse realtà nazionali del circuito hammerskin come Firenze, Genova e Catanzaro), ma non ha ricevuto consenso unanime nella galassia dei naziskin, tant’è che Do.RA (Comunità Militante dei Dodici Raggi) ha deciso di proseguire col proprio nome e il proprio progetto, che poco si integra con quello di Lealtà Azione.
A livello locale i vertici di Lealtà Azione sono quella generazione di naziskin che nei primi anni duemila si è resa protagonista di aggressioni a chiunque non rappresentasse il prototipo dell’italico vigore: alternativi, omosessuali, stranieri, sovversivi etc.
Stefano Del Miglio, leader di Lealtà Azione, era nel gruppo che assalì diversi compagni fuori da Conchetta nel 2004, insieme a Pedrazzoli e altri nazisti dello stesso gruppo. Il progetto politico di Lealtà Azione prevede il diffondersi a macchia di leopardo di sedi e gruppi affliati. Attorno a Bollate, sede della skinhouse aperta nel 2009 e vero cuore pulsante del progetto, negli anni hanno aperto diverse sedi:
Milano, via Giuseppe Govone 35, “Avamposto”
Milano, via Vittorio Pareto 16
Monza, via Dante 3, “Valinor”
Lodi, via Milite Ignoto 8, “Vallum”
Magenta-Abbiategrasso, via Damiano Chiesa 19, Abbiategrasso, “Astrea”
Firenze, via Mario Pagano 12, “Il rifugio”
Genova, viale Cembrano, Sturla, “La superba”

E infine:
Legnano, viale Gorizia 72/A, “Avalon”

E’ evidente che tante sedi, tanti progetti, necessitano di una cassa costantemente rifornita di denaro.
Sugli ingenti fondi di Lealtà Azione ci ritorneremo.
Per ora ci interessa soffermarci sul progetto. Anche sui social e in generale sul web è in corso una ridefinizione dell’identità di Lealtà Azione, sempre più “politica”. Questo, naturalmente, non significa niente affatto che i nazisti hanno deposto le lame e sono ora docili agnellini, tutt’altro. Significa che i due piani su cui agiscono sono ad uno sguardo ingenuo sempre più divisi, restando ovviamente entrambi parte dello stesso agire politico. La scommessa di questi anni è quella di governare. Ci sono riusciti a Monza con l’assessore allo sport, ci sono riusciti facendo entrismo nella Lega Nord con Stefano Pavesi in zona8 a Milano. L’ambizione è prima o poi quella di non doversi più mascherare indossando abiti altrui, ma di presentarsi col proprio simbolo.

Perchè Legnano
Legnano perchè dopo essersi sviluppati nel sud milanese con Magenta-Abbiategrasso e Lodi, a nord est con Monza, avevano bisogno di una sede nel nord/nord ovest milanese.
Ci provarono ormai tre anni fa con Saronno, prima organizzando un evento tramite la sigla Wolf of the ring, patrocinato dalla giunta Fagioli (Lega Nord) e assessore Guaglianone (Doma Nunch), poi organizzando un incontro contro l’aborto all’auditorium Aldo Moro insieme a FdI e l’allora consigliere comunale Alfonso Indelicato e infine organizzando un concerto dei Malnatt all’Old Jesse in via Maestri del Lavoro.
La risposta degli antifascisti fu convincente, e i nazisti cambiarono mira.
Escludendo le altre città in provincia con realtà conflittuali, escludendo Busto Arsizio che nella galassia dell’estrema destra è già occupata, rimaneva Legnano, e così è stato.
A riprova di come il progetto prevedesse inizialmente la sede a Saronno c’è il fatto che responsabile della sezione legnanese è Alessandro Liburdi, classe 1993, aspirante hammerskin del saronnese che ha fatto inizialmente da trait d’union tra il mondo di Lealtà Azione e l’estrema destra saronnese, nella fattispecie Fronte Ribelle e Doma Nunch.

E allora?
Tirando le fila del discorso appare evidente il progetto politico di Lealtà Azione, che necessita di una verginità tanto politica quanto “giudiziaria”. È per questo che Lealtà Azione, in questa fase, non ricerca la guerra tra bande contrapposte. Questo non significa affatto che non usino la violenza, solo viene fatta secondo tempi e modi che reputano non inficiare il consenso che stanno ricercando.
E quindi va bene fare appostamenti notturni a chi esce da un circolo di aggregazione a Saronno va meno bene ritrovarsi manifestazioni e azioni dirette contro le proprie iniziative, perchè questo macchia l’immagine candida e pura che vogliono darsi.
E quindi?

Le note musicale non sono che cinque, ma le loro melodie sono così numerose che nessuno può dire di averle udite tutte.
I colori fondamentali non sono che cinque, ma le loro combinazioni sono così tante che nessuno può immaginarle tutte.
Cinque soltanto sono i sapori, ma le loro mescolanze sono così varie che nessuno può dire di averle gustate tutte.
Le azioni d’attacco in battaglia sono soltanto due: l’attacco frontale ordinario e quello laterale di sorpresa, ma le loro combinazioni sono infinite e nessuno può dire di conoscerle tutte.
Sun Tzu, L’arte della guerra