A sei anni dalla morte di Giuseppe Uva comincia finalmente il processo per il suo omicidio. Sul banco degli imputati due carabinieri e sei poliziotti, che dovranno rispondere di accuse gravi: omicidio preterintenzionale, abbandono d’incapace, arresto illegale e abuso d’autorità.
All’udienza di lunedì 20 ottobre in corte d’assise c’e stato l’ennesimo cambio di Pubblico Ministero; sarà infatti chiesto a Maurizio Grigo di prendere in mano il caso, per cercare di mettere chiarezza su quanto accaduto quella notte in cui Uva e Biggiogero furono arrestati.
L’attenzione su questo caso rimane alta, tra il pubblico si sono visti i militanti di Acad (Associazione Contro gli Abusi in Divisa), Domenica Ferrulli, Paolo Scaroni, oltre a Biggiogero: tutti lì a sostenere Lucia Uva e la sua battaglia. Da segnalare la presenza di Gianni Tonelli, leader del SAP (sindacato autonomo di Polizia), sindacato tristemente noto alle cronache per la vicenda degli applausi agli agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi.
Si dovrà aspettare il 14 Novembre per sentire i testimoni; l’avvocato di Lucia commenta positivamente al temine dell’udienza: “A noi basterebbe una condanna in primo grado per poter dimostrare che quella notte ci furono violenze. La Corte ci ha dato l’idea di voler fare in fretta”. I reati però, a parte l’omicidio preterintenzionale, andranno in prescrizione il 15 Dicembre dell’anno prossimo.