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FAGIOLI: TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO

“Fiamme che viste da lontano sembrano i bombardamenti in Iraq”

“Se si fosse intervenuti 5 minuti dopo il danno sarebbe stato maggiore”

“Ci sono ipotesi su chi possano essere gli autori ma aspettiamo esito delle indagini.”

“Da una prima visione sembra che la dinamica sia simile a quella del raid vandalico delle martellate contro la porta scorrevole”.

“Da gruppi politici attivi in città episodi di questo tipo non sono mai arrivati. Passare da volantinaggi a cortei a atti di terrorismo è un passaggio che in passato che non c’è mai stato. Auguro per loro che la matrice non sia questa, perchè credo che la città non voglia più sottoportare. Per la rabbia che fanno venire e per i danni. E poi immagino che la risposta dello Stato di fronte ad un atto di questo tipo non potrebbe mancare”.

Queste le dichiarazioni del Sindaco di Saronno dopo l’incendio che nella notte tra martedì e mercoledì ha bruciato sei auto comunali. Da segnalare il delirio di onnipotenza del nostro primo cittadino che, dopo le dichiarazioni degli scorsi mesi in cui si ergeva da Sindaco a Sceriffo, ora si trova in questa nuova fiction in un duplice accattivante ruolo: investigatore e Pubblico Ministero in toga nera a proporre ipotesi di reato e relativi indiziati.

In questo Cluedo in salsa saronnese non manca il giornalista da strapazzo che associa questo episodio a una scritta sul Comune di ben quattro anni fa.

Nella storia del cinema non mancano episodi di attori che passano anche dietro la macchina da presa; stai a vedere…

PS: Il signor Sindaco non deve mai essere stato né in guerra né in Iraq, per riuscire a offendere così platealmente e gratuitamente le migliaia di morti che i governi occidentali hanno sul proprio conto negli ultimi 25 anni.

SARONNO, ENORME SPECULAZIONE IN ARRIVO

Nell’autunno 2015 così titolavano alcuni dei principali quotidiani finanziari nazionali:
“Sbarca a Milano Dentons, il più grande studio legale internazionale al mondo.”
Uno dei campi in cui opera Dentons è il recupero delle aree dismesse, e proprio Dentons, con il partner Federico Vanetti, ha ottenuto davanti al Tar Lombardia Milano un’importante pronuncia favorevole, per conto di Galileo (società immobiliare legata al gruppo Coimpredil di Brescia) contro le limitazioni urbanistiche imposte dal Comune di Saronno rispetto all’intervento di riqualificazione dell’area ex Isotta Fraschini, situata nel centro cittadino e dismessa da oltre 30 anni.
Più nel dettaglio Saronno sta nuovamente correndo il rischio di una enorme colata di cemento nell’enorme zona dismessa alle spalle della stazione fino alla punta che congiunge via Milano con via Varese, dove per 5 anni è esistito il Telos.
L’Amministrazione comunale (prima a maggioranza PD e ora Lega Nord) e il privato stanno discutendo da più di 10 anni la possibilità di riqualificare detta area (avente una superficie di oltre 116.000 mq) attraverso la realizzazione di una maxi zona commerciale, con un’inevitabile e drastica ricaduta a livello di inquinamento e qualità della vita, in una delle zone più congestionate non solo di Saronno ma di tutto il nord milanese.

PERPLESSITÁ A SARONNO: MANIFESTI VERI O DETOURNEMENT?

La scorsa notte la città di Saronno è stata tappezzata di manifesti comunali che informano la cittadinanza su cosa sia il Daspo Urbano, la nuova misura poliziesca tanto invocata dai sindaci e creata ad hoc da Minniti: “per la repressione e l’allontanamento dei poveri e degli indesiderati dal centro urbano”.
Alleghiamo qua il manifesto, buona lettura.

daspo

IT’S RAINING FOGLI DI VIA!

Ultimamente sono diventate più frequenti le emissioni di fogli di via apparentemente ad minchiam nel territorio nord milanese. Diciamo apparentemente perché nei fatti rivelano invece un uso prettamente politico di questo fastidioso provvedimento poliziesco.
Ma veniamo ai fatti.
Dopo la quarantina di foglia di via emessi negli ultimi anni sia dalla città di Saronno (in seguito a occupazioni, manifestazioni e così via), procedimenti emessi in prima battuta dalla Questura di Varese e poi in autonomia dalla Polizia Locale di Saronno, sia in seguito ad altri episodi di tensione come successe a Lomazzo (in provincia di Como) in occasione della contestazione a Salvini e in stazione San Giovanni a Como la scorsa estate durante le proteste contro lo sgombero del campo autogestito da migranti e solidali, e dopo il decreto Minniti in materia di sicurezza urbana, abbiamo assistito a un proliferare di fogli di via, elargiti ad ampie mani coi motivi più futili.
Stai tornando a casa la sera coi tuoi amici, sbagli strada e finisci in una zona industriale? Quattro fogli di via dai comuni di Cermenate, Bregnano e Vertemate con Minoprio, perché ti aggiravi senza apparente motivo in quella tal zona.
Stai tornando a casa la sera coi tuoi amici e non sbagli strada? Tre fogli di via dai comuni di Rovellasca, Rovello Porro e Turate, perché… bo!
Stai volantinando un testo contro l’agenzia viaggi Rampinini che è complice delle deportazioni? Due fogli di via, perché stai volantinando.
Vai a contestare la presenza in piazza dei fascisti di Forza Nuova? Quattro fogli di via da Tradate, perché i fascisti devono essere protetti dalla Polizia e dalla Legge.
Tutto qua? Macchè!
Violi il foglio di via? Ecco che arrivano sei decreti penali di condanna da 2500 € l’uno.
Non importa insomma cosa si faccia, ma conta il profilo criminale che viene creato ad hoc dalla Polizia. Non viene punita chissà quale condotta, chissà quale modo di lottare, ma semplicemente degli individui per ciò che sono.
Che sia un caso che questa pioggia di fogli di via si sia ulteriormente intensificata dopo che il decreto Minniti ne ha aumentato l’efficacia?

L’IDEA DI SICUREZZA CHE GENERA PAURA

In occasione del concerto per il trentennale di Radiorizzonti, il comune di Saronno ha messo in atto la macchina della paura, automezzi della polizia municipale che sbarravano le strade a “protezione” di un eventuale terrorista o “squilibrato” che avesse intenzione di seminare morte e terrore.
Non sappiamo se  inconsapevolmente o con premeditata lucidità, il terrore viene seminato prevalentemente da misure di sicurezza del genere, poiché trasmettono nella gente che ogni momento della loro vita è in pericolo, la morte è in agguato.
Nel 2015 sono morti sulle strade italiane 3.419 persone e 246mila sono rimasti feriti; non ci risulta che ci sia stato qualche sindaco che abbia invitato i cittadini a non recarsi a lavoro o a fare Shopping in auto eppure, statistiche alla mano è più pericoloso andare a lavoro in auto che andare ad uno spettacolo musicale.
La macchina del terrore ci accompagna quotidianamente:  trasmette insicurezza e odio per il nemico prescelto, non identificato in un individuo ben preciso, ma in chiunque non è allineato al vivere attuale.
Il desiderio di sicurezza sempre di più penetra nelle menti della gente. I dispositivi di paura sono all’ordine del giorno nella nostra quotidianità. Ogni individuo si sveglia al mattino con la paura di perdere la sicurezza: la sicurezza di stare in salute, la sicurezza di avere un lavoro, la sicurezza di non essere derubato, la sicurezza di non morire.
Quanto accaduto a Torino, in piazza San Carlo, dove centinaia di persone stavano guardando la finale di Champions League da uno dei maxi schermi allestiti dalla città, sta a dimostrare come la macchina del terrore agisce sulla psiche degli individui, una paura irrazionale che genera terrore.

LE PREVISIONI PER VENERDÌ

Avviso alla cittadinanza di Saronno e di Tradate.
Venerdì 9 giugno l’aria che respiriamo, già inquinata e tra le peggiori d’Europa, subirà un ulteriore peggioramento. Sono infatti previste nelle due città due iniziative riconducibili alla galassia dell’estremismo di destra. A Tradate, senza troppe maschere, in mattinata sarà in scena Roberto Fiore, capo indiscusso di Forza Nuova, a sostegno del candidato sindaco Massimiliano Russo, di cui abbiamo parlato altrove. La location scelta per il maleodorante raduno è di proprietà proprio del candidato sindaco, a Tradate presso il B/B “Villa Russo” (Via Zucchi 27).
A Saronno sarà invece protagonista il movimento insubre Domà Nunch, partito che sta appoggiando Fagioli nell’amministrare la città e con in carica l’assessorato allo sport.
Venerdì sera infatti alle 21 in Villa Gianetti (via Roma 20), i fascisti di Saronno organizzano un incontro sull’attività della “Comunità solidarista Popoli”, raccontata dalla voce del presidente, anch’esso dichiaratamente fascista, Franco Nerozzi.
Si consiglia di evitare le zone in questione, il forte odore di merda potrebbe comportare nausea, diarrea e disturbi respiratori.

GRANDE GIOVE!

Grande scalpore hanno destato nella città degli amaretti le dichiarazioni del sindaco Fagioli con cui il primo cittadino ha rinunciato pubblicamente alle celebrazioni del 2 giugno, festa della Repubblica, per presunti motivi di ordine pubblico. Così ha parlato il sindaco, a capo dell’identitaria giunta leghista saronnese: “La città nell’ultimo mese ha già subito troppi attacchi di varia natura. Per questioni di ordine pubblico e trattandosi di attività rinunciabile in quanto non prevista dai cerimoniali si è scelto di non effettuare cerimonie, che come previsto sono invece organizzate nel capoluogo di provincia”.  A rincarare la dose ci ha pensato il patriottico consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gianangelo Tosi: “Condivido la decisone assunta dal sindaco frutto di prudenza ed attenzione al difficile e conflittuale momento vissuto dalla città”.
Il momento conflittuale è legato all’introduzione e all’applicazione del Daspo Urbano, misura poliziesca di cui abbiamo già parlato altrove. Crediamo che una breve carrellata su quanto successo in queste settimane a Saronno possa servire al lettore per farsi un’idea propria della situazione, al di là di allarmismi o emergenze create ad hoc (ricordiamo infatti come le maggiori operazioni repressive in città – ad esempio lo sgombero del Telos di via Milano – siano seguite alle richieste degli amministratori locali che lamentavano una presunta ingovernabilità in città).
Nelle ultime settimane il centro della città è stato più volte vissuto da eventi di diversa natura: è stato tappezzato di manifesti grafici contro il Daspo Urbano, alcune delle innumerevoli telecamere di controllo sono state danneggiate, sono comparse numerose scritte contro Lega Nord in occasione del presidio indetto proprio dalla Lega contro l’arrivo di 9 – NOVE – profughi che saranno accolti in un centro di accoglienza gestito dalla Parrocchia; inoltre il sottopasso della piazza rossa è stato riempito per due volte da molti ragazzi che hanno trascorso una serata al di fuori dei locali e del decoro urbano, e proprio in piazza rossa è comparso un maxi graffito contro Daspo Urbano e Polizia. Ci sono stati anche numerosi volantinaggi, con l’aggiunta del lancio di alcuni foglietti con i chiari slogan “Contro il Daspo urbano” e “Odia la Polizia”, che hanno cosparso le vie del centro anche nei giorni successivi.
E così, tra una risata e l’altra, il prossimo fine settimana la città avrà un abito diverso dal solito: non ci sarà la celebrazione ufficiale del 2 giugno, con tanto di politici e autorità; tuttavia ci sarà – e vi invitiamo a passare – un presidio proprio contro il Daspo Urbano sabato 3 giugno, alle ore 15 in piazza Portici.

CITTÀ 4.0: DECORO, APPARENZA E DISCIPLINA

Tutti in fila per tre verso nuove città che si vorrebbero disumanizzate in un pensiero dominante che fa della “bellezza” il proprio credo.
In una città che scoppia per il troppo traffico la giunta Fagioli vuole costruire l’ennesimo edificio per accogliere gente ricca, forse con tre o quattro auto per nucleo familiare in modo che si possano incolonnare con le già presenti automobili ammassate in città.
Un edificio dalla forma ellittica, perché fa chic scimmiottare le grandi metropoli che in quanto a cattivo gusto non scherzano, che verrà realizzato in via Pusterla, al posto di una costruzione conosciuta come ex Polverone che fu sala da ballo negli anni ‘70/80.
Viene definito bello e l’artefice di tale mostruosità scrive cose del genere: “L’ellisse è la figura geometrica gentile, in cui ogni punto della circonferenza è meravigliosamente ma diversamente posizionato… ” tralasciamo il seguito perché il riso, con una pausa riflessiva, potrebbe stimolare il vomito.
L’architetto è Riccardo Blumer il quale ha già progettato la Residenza Il Gabbiano a Saronno.
La città 4.0 sarà più bella, un po’ di cemento in più non guasta e qualche altra auto aiuta le nevrosi. L’ennesimo scempio architettonico con cui la giunta svende il centro storico ai palazzinari per fare cassa.

DATEMI UN MARTELLO

“Lo voglio dare in testa, a chi non mi va”. Così cantava Rita Pavone, e così forse canticchiavano i due anonimi travisati che la scorsa notte hanno preso a martellate i vetri del Comune di Saronno e della filiale di Banca Intesa lì davanti.
Secondo quanto riporta la stampa locale “sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia cittadina che hanno effettuato un sopralluogo. Sono state recuperate le immagini della videosorveglienza ma i due autori del raid sarebbero stati completamente travisati. Al momento la porta è stata lasciata aperta per permettere l’ingresso dei cittadini mentre l’Amministrazione si è attivata per sostituire il vetro.”

PRIMO DASPO URBANO A SARONNO

Ennesima operazione anti-migranti e anti-poveri nel centro storico di Saronno della Polizia Locale targata Fagioli. Sei gli stranieri fermati, tutti nigeriani, sanzionati in base al regolamento comunale con un verbale da 100 euro. Come se non bastasse a carico di un 22enne è arrivato anche il primo Daspo Urbano emesso dalla giunta leghista.
Il motivo delle sanzioni e del Daspo Urbano? Bivaccavano! E qualcuno chiedeva l’elemosina. Bivaccare rimanda a un’immaginario che poco si presta per questo caso, infatti la Polizia Locale intende bivacco anche il solo stazionare senza apparente motivo da parte di individui non bianchi.
Il taglio razzista e classista è talmente evidente da non avere bisogno di ulteriori commenti. Il ragazzo colpito dal Daspo Urbano per le prossime 48 ore non potrà tornare nella zona dello scalo ferroviario e se dovesse essere sorpreso dagli agenti della fastidiosa Polizia Locale di Saronno rischia un nuovo verbale, stavolta da 200 euro, oltre a qualche conseguenza penale di cui è ancora difficile valutare l’entità.