A distanza di quasi cinque anni da quella giornata, e a tre mesetti dalla sentenza di primo grado che ha visto alcune condanne di massimo due mesi e mezzo, sono state pubblicate dal giudice Roberto Falessi di Busto Arsizio le motivazioni con le quali ha sostanzialmente rigettato l’impianto accusatorio di PM e Questura di Varese.
Secondo Questura, PM, ANPI di Saronno e quasi tutti i partiti di Saronno (su tutti il PD che all’epoca era in giunta con sindaco Porro) le cariche furono causate da una contestazione troppo frizzante da parte dei manifestanti.
Chi era presente, invece, aveva visto sin da subito che era stato il Partito dell’Ordine (in quel giorno rappresentato da PD e Questura di Varese, come comparse da annoverare: Carabinieri di Saronno, Polizia Locale e ANPI di Saronno) a prestabilire chi fosse invitato o meno alle ipocrite celebrazioni del 25 aprile.
E pur di poter manganellare i non invitati – da loro – finirono per manganellare un po’ chiunque, anziani, cani, donne, bambini.
Nemmeno un cieco avrebbe potuto non vedere con chiarezza i fatti, solo la malafede politica, solo il calcolo, solo la menzogna di Stato, della stessa natura – sia pur di gravità decisamente diversa – della menzogna che l’attuale governo racconta in maniera pervasiva ai propri sudditi.
Rifiutare di avere bisogno, per stabilire la verità, della sentenza di un giudice, della versione di un politicante, della menzogna dei pennivendoli, ci sembra davvero il minimo. Anche perché, checchè ne dica il signor Giudice, le uniche condanne arrivate a fronte “di una carica indiscriminata e scriteriata” da parte della Questura di Varese sono ugualmente ai manifestanti.
Ma come? Ecco i margini della democrazia: cornuti e mazziati era troppo? “Lasciamoli cornuti e basta, e stiamo a posto così.”
A noi interessa solo rinverdire la solidarietà a chi è stato condannato e ribadire: viva il 25 aprile 2014, giornata di resistenza di fatto contro l’ipocrisia di partito.
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QUEL 25 APRILE DEL 2014
Sarà giovedì 8 novembre alle 12.00 al tribunale di Busto Arsizio l’udienza finale del processo di primo grado per i fatti del 25 aprile 2014.
Qui trovate un audio della vecchia redazione dello Stroligh in cui emerge il racconto a più voci di quella giornata.
In quella giornata una manifestazione numerosa ed eterogenea attraversò, come d’abitudine, le vie di Saronno. Nella parte finale le forze dell’ordine decisero arbitrariamente di impedire ad alcune persone, individuate come pericolosi sobillatori, di proseguire la manifestazione. L’intervento dei reparti di celere si concretizzò in alcune cariche a freddo contro i manifestanti, anziani compresi. Qualche manifestante ricorse alle cure mediche.
Il seguente discorso dell’allora sindaco Luciano Porro fu subissato di fischi, sia per le politica poliziesca della sua giunta che qualche mese prima aveva sgomberato una casa occupata tagliando addirittura l’acqua, sia per la concessione di piazze a Forza Nuova e movimenti fascisti (e su questo le uniche opposizioni negli anni sono arrivate dalla piazza, come la mobilitazione contro Wolf of the ring nel novembre 2015), sia per le gestione imbarazzante dell’ordine pubblico in una giornata pesante come il 25 aprile.
Quel giorno in piazza c’eravamo tutti, invitiamo quindi alla presenza solidale giovedì fuori dal tribunale dalle 11.30.