Grande scalpore hanno destato nella città degli amaretti le dichiarazioni del sindaco Fagioli con cui il primo cittadino ha rinunciato pubblicamente alle celebrazioni del 2 giugno, festa della Repubblica, per presunti motivi di ordine pubblico. Così ha parlato il sindaco, a capo dell’identitaria giunta leghista saronnese: “La città nell’ultimo mese ha già subito troppi attacchi di varia natura. Per questioni di ordine pubblico e trattandosi di attività rinunciabile in quanto non prevista dai cerimoniali si è scelto di non effettuare cerimonie, che come previsto sono invece organizzate nel capoluogo di provincia”. A rincarare la dose ci ha pensato il patriottico consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gianangelo Tosi: “Condivido la decisone assunta dal sindaco frutto di prudenza ed attenzione al difficile e conflittuale momento vissuto dalla città”.
Il momento conflittuale è legato all’introduzione e all’applicazione del Daspo Urbano, misura poliziesca di cui abbiamo già parlato altrove. Crediamo che una breve carrellata su quanto successo in queste settimane a Saronno possa servire al lettore per farsi un’idea propria della situazione, al di là di allarmismi o emergenze create ad hoc (ricordiamo infatti come le maggiori operazioni repressive in città – ad esempio lo sgombero del Telos di via Milano – siano seguite alle richieste degli amministratori locali che lamentavano una presunta ingovernabilità in città).
Nelle ultime settimane il centro della città è stato più volte vissuto da eventi di diversa natura: è stato tappezzato di manifesti grafici contro il Daspo Urbano, alcune delle innumerevoli telecamere di controllo sono state danneggiate, sono comparse numerose scritte contro Lega Nord in occasione del presidio indetto proprio dalla Lega contro l’arrivo di 9 – NOVE – profughi che saranno accolti in un centro di accoglienza gestito dalla Parrocchia; inoltre il sottopasso della piazza rossa è stato riempito per due volte da molti ragazzi che hanno trascorso una serata al di fuori dei locali e del decoro urbano, e proprio in piazza rossa è comparso un maxi graffito contro Daspo Urbano e Polizia. Ci sono stati anche numerosi volantinaggi, con l’aggiunta del lancio di alcuni foglietti con i chiari slogan “Contro il Daspo urbano” e “Odia la Polizia”, che hanno cosparso le vie del centro anche nei giorni successivi.
E così, tra una risata e l’altra, il prossimo fine settimana la città avrà un abito diverso dal solito: non ci sarà la celebrazione ufficiale del 2 giugno, con tanto di politici e autorità; tuttavia ci sarà – e vi invitiamo a passare – un presidio proprio contro il Daspo Urbano sabato 3 giugno, alle ore 15 in piazza Portici.
CITTÀ 4.0: DECORO, APPARENZA E DISCIPLINA
Tutti in fila per tre verso nuove città che si vorrebbero disumanizzate in un pensiero dominante che fa della “bellezza” il proprio credo.
In una città che scoppia per il troppo traffico la giunta Fagioli vuole costruire l’ennesimo edificio per accogliere gente ricca, forse con tre o quattro auto per nucleo familiare in modo che si possano incolonnare con le già presenti automobili ammassate in città.
Un edificio dalla forma ellittica, perché fa chic scimmiottare le grandi metropoli che in quanto a cattivo gusto non scherzano, che verrà realizzato in via Pusterla, al posto di una costruzione conosciuta come ex Polverone che fu sala da ballo negli anni ‘70/80.
Viene definito bello e l’artefice di tale mostruosità scrive cose del genere: “L’ellisse è la figura geometrica gentile, in cui ogni punto della circonferenza è meravigliosamente ma diversamente posizionato… ” tralasciamo il seguito perché il riso, con una pausa riflessiva, potrebbe stimolare il vomito.
L’architetto è Riccardo Blumer il quale ha già progettato la Residenza Il Gabbiano a Saronno.
La città 4.0 sarà più bella, un po’ di cemento in più non guasta e qualche altra auto aiuta le nevrosi. L’ennesimo scempio architettonico con cui la giunta svende il centro storico ai palazzinari per fare cassa.
SENZA DIGNITÀ
Gli agenti di Polizia Penitenziaria di Varese si sono recentemente lamentati della mancanza di fondi per materiali di cancelleria e forniture di vario genere. «Ci troviamo a lavorare in condizioni inaccettabili, eppure non accade nulla. Tutti i nostri motivi di lamentela sono stati esposti più volte al direttore, ma la risposta è sempre la stessa: non si può fare niente perché non ci sono i soldi. Una risposta che non possiamo più accettare per la nostra dignità e quella del nostro lavoro.» Ebbene sì, hanno parlato davvero di dignità.
FABBRICANDO CASE
Giorni di burrasca per la politica istituzionale di Lonate Pozzolo, comune limitrofo (e anche in parte interno) all’Aeroporto di Malpensa. Il sindaco Rivolta (sic!) è stato arrestato insieme al fratello, noto imprenditore della zona, per delle tangenti che avrebbero favorito, tra le altre, la ditta del fratello e quelle di altri impresari edili amici. Già assessore all’urbanistica nella giunta lonatese precedente, è in carica dal 2014. L’inchiesta vede coinvolta anche Orietta Liccati, anch’essa assessore all’urbanistica (dimessasi in seguito agli arresti) dell’attuale giunta di Gallarate a guida Cassani.
GRANDINERÀ, SI SPERA
Dal 26 al 28 di questo mese ci sarà nei boschi della Valceresio un’esercitazione militare con soldati appartenenti ai corpi di vari Stati della NATO, e non solo. L’evento è organizzato da UNUCI insieme al Ministero della Difesa e prevede una premiazione a Varese, a “giochi” terminati, con la probabile presenza di rappresentanti del Ministero stesso.
Speriamo grandini: la merda ghiacciata non fa odore.
MA QUALI MELE MARCE!
Non ci stiamo stupiti di fronte all’uscita, a dir poco infelice, della Serracchiani, poi ripresa da Salvini e addirittura da Forza Nuova. Secondo la governatrice piddina del Friuli ci sarebbero violenze sessuali più inacettabili di altri, a seconda del colore della pelle di chi la compie.
Non ci stupiamo nemmeno nel sapere che Matteo Portone, poliziotto al momento sospeso dal servizio, si è presentato nei giorni scorsi al Tribunale di Legnano per il processo a suo carico. E’ accusato infatti di avere sia perseguitato sia malmenato ripetutamente la sua ex fidanzata. Sbattuta al muro, presa a calci sulla schiena e pugni in faccia.
Un rispettabile cittadino che faceva il suo lavoro con dignità.
C’È UN LIMITE
La Cgil e la Cisl propongono un accordo e chi non lo firma viene vessato dall’azienda. Questo è quello che sta succedendo alla Bertschi, società svizzera di logistica chimica che ha sede all’interno di Hupac. Infatti i vertici aziendali stanno in maniera del tutto arbitraria scaricando ferie e permessi ai lavoratori non in linea con gli accordi sopra citati, lasciandoli a casa molto spesso con telefonate che precedono di poche ore l’inizio del turno. Chi ha invece firmato l’accordo ha “diritto” agli straordinari. E poi: sei un operaio e hai, o ti hanno, causato danni al camion? I soldi l’azienda te li scala direttamente dallo stipendio, senza nemmeno capire cosa sia successo.
E anche: sei iscritto a qualche sigla sindacale di base? Via alla giostra delle contestazioni e dei provvedimenti.
La risposta è quindi stata quella di un presidio dalle 4 di lunedì mattina che ha causato non pochi problemi al traffico della superstrada per Malpensa.
SE UNA NOTTE DI PIOGGIA UN ESPROPRIATORE
Un forte boato, il bancomat che salta e una o più persone fuggono col malloppo. Questo è successo a Samarate nella notte tra venerdì e sabato. Danni importanti alla struttura causati dal gas e carabinieri – la cui stazione è a pochi metri – che arrivano sul posto senza riuscire ad acciuffare i responsabili, questo il quadro di quanto avvenuto. Le indagini sono in svolgimento.
IL TRENO DEI DESIDERI
In tre settimane di controlli, annuncia Trenord attraverso il suo resoconto di Aprile, sono state trovate più di 3300 persone sprovviste del famigerato titolo di viaggio. Molto spesso la taskforce composta da controllori, guardie giurate e polfer – degna dei più efficienti servizi segreti – blocca i cosiddetti portoghesi – pericolo pubblico numero uno, al pari di Al-Baghdadi – ancor prima che questi salgano sul treno. “In questo modo non solo rendiamo più sicuri gli spostamenti cancellando il concetto che treni e stazioni sono terra di nessuno, ma diamo anche una mano a combattere il mancato pagamento del ticket. È anche una questione di giustizia sociale”. Giustizia sociale?
ORIGGIO: SCIOPERO AMAZON
Dalle 6 di questa mattina (giovedì 11 maggio) alcuni lavoratori del nuovo polo logistico di Amazon hanno impedito l’accesso al magazzino dei furgoni pieni di merce da smistare. Così è iniziato lo sciopero ad oltranza di una quarantina di lavoratori che effettuano le consegne, tramite una cooperativa e una società, nel centro logistico di Amazon ad Origgio.
l lavoratori stanno scioperando per la mancata applicazione del contratto collettivo nazionale ad oltre 200 dipendenti, oltre ad ore di lavoro straordinario non retribuite e poca puntualità nei pagamenti.
Presenti sul posto i delegati sindacali, tra cui Emanuele Barosselli, segretario regionale della Filt Cgil.