DOGANE SVIZZERE: PAURA DEL BUIO

Dal 1° aprile, dalle 23 di sera alle 5 del mattino, le autorità elvetiche hanno sbarrato i valichi di Pedrinate, Novazzano-Marcetto e Ponte Cremenaga, nelle province di Como e Varese. Il provvedimento verrà mantenuto per sei mesi, fino al 1° ottobre.
La chiamano sperimentazione ma in realtà serve soltanto per calmare gli animi che, ormai terrorizzati dai media, vedono il pericolo ovunque. Una banda di romeni che viene arrestata nel Canton Ticino fa scattare questa misura abnorme.

rapine
Poco importa agli strateghi della politica se creano disagi agli sfruttati che da pendolari rimpinguare le casse svizzere e quelle italiane.
Sempre di più le frontiere dimostrano di essere un punto debole del neoliberismo che vuole la “libera concorrenza dei mercati” ed erge muri di filo spinato, ha bisogno di manodopera a basso prezzo e chiude temporaneamente le frontiere.
Lo spazio Schengen, per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, ormai esiste soltanto sulla carta, i lavoratori che dall’Italia vanno a lavorare in svizzera sono costretti a presentare tutti i documenti inerenti il loro casellario giudiziale.
Sono attivi invece gli Accordi bilaterali II, che vanno ben oltre il quadro meramente economico e Schengen, in quanto estendono la cooperazione tra stati a importanti settori politici quali la sicurezza, l’asilo, l’ambiente e la cultura.
Nel 2015, 52 guardie di frontiera svizzere hanno prestato circa 1588 giorni di attività in operazioni FRONTEX.