Archivi categoria: Limitrofi saronnesi

NELLA COLTRE

LIMBIATE
Due ragazzi di 14 e 16 anni si sono divertiti a bruciare i giochi dei bambini nel parco pubblico di via Alleanza, a Limbiate. I ragazzi sono stati sfortunatamente denunciati per danneggiamento. Sempre a Limbiate quattro ragazzi sono stati sorpresi mentre a sassate rompevano i finestrini di un furgone Ford Transit. Tre sono scappati, uno è stato fermato: un 15enne è stato denunciato.

SARONNO
Dieci giorni fa le telecamere di videosorveglianza comunale sono state nuovamente messe fuori uso. Il Comune di Saronno dovrà far fronte, oltre alle ingenti spese di installazione, anche a quelle riparazione.

BUSTO ARSIZIO
La notte tra il 7 e l’8 novembre due ragazzi sono stati beccati dopo aver dipinto alcuni vagoni Trenord e un muro della ferrovia. Sarebbero stati incastrati da alcune loro foto appena scattate che ritraevano i convogli appena verniciati.

LEGNANO
Ha tentato di rubare merce per quasi duemila euro all’Esselunga di via Sabotino. Dopo aver riempito a dovere il carrello della spesa il 50enne si è avvicinato ad una porta di emergenza, poi un colpo sul maniglione anti panico ed è uscito. Gli addetti alla vigilanza si sono messi all’inseguimento, facendo chiamare prima il 112, e lo hanno preso poco dopo.

GALLARATE
Occupazione abitativa sgomberata nelle case popolari di via MonteLeone a Gallarate: la Polizia Locale e l’Aler sono intervenute nella mattina di venerdì 10 novembre per sgomberare un appartamento di proprietà pubblica che era stato occupato nella notte da una famiglia, con tre minori. «A Gallarate applichiamo la tolleranza zero sulle occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica» commenta l’assessore ai servizi sociali Paolo Bonicalzi. «L’intervento di oggi valga da monito per tutti: abbiamo occhi ben aperti, per intervenire immediatamente e per evitare che gli alloggi finiscano in mano di chi non ne ha diritto. Oggi non è stato necessario usare le maniere forti, ma si sappia che che siamo pronti a farlo se sarà necessario. A Gallarate la casa è un diritto ma per chi questo diritto ce l’ha».

NON E’ FORSE GUERRA?

Sabato 14 ottobre sono iniziate le esercitazioni NATO nel mare di Sardegna. L’operazione “joint stars” coinvolge truppe internazionali oltre che aeroporti e porti militari e la base di Teulada (CA). Diversi gruppi antimilitaristi sardi hanno indetto manifestazioni a Cagliari per questa giornata e, in generale, per cercare di contrastare l’occupazione militare dell’isola (sono una decina i siti bellici d’addestramento qui presenti).

Anche alla base NATO di Solbiate Olona (VA) una trentina di antimilitaristi e antimilitariste, intorno alle 14, si sono presentati al centro commerciale di fronte a questa per volantinare all’interno e bloccare a singhiozzo il traffico davanti all’area di addestramento.

Questo in solidarietà ai ribelli sardi e per ricordare come la guerra non sia solo un rumore di bombe in lontananza, ma parte integrante di un sistema economico che per perpetrarsi non può privarsene.
Nella foto, il volantino distribuito

RUMORE SORDO

La casa circondariale di Varese, conosciuta come “carceri dei Miogni”, è un edificio risalente al 1893, una struttura molto fatiscente in cui sono rinchiusi circa 70/75 detenuti (capienza regolamentare 54) e lavorano circa 50/55 guardie carcerarie (previsti pianta organica 76). Non è nuovo alle cronache per il pessimo stato in cui vivono i detenuti; anche noi abbiamo riportato su questo blog alcuni episodi qui e qui.
In questi giorni gli abitanti del vicinato si sono lamentati perché i detenuti hanno fatto “battitura”, picchiando le pentole contro le sbarre per protestare contro le cattive condizioni igieniche in cui sono costretti a “vivere”. Ci auguriamo che la notte non porti consiglio, ma solo tanto rumore ancora e tanto disturbo per i benpensanti varesini.

MENÙ DEL GIORNO

Nuovo giro di vite in Provincia per quanto riguarda l’emissione di provvedimenti di allontanamento provvisori. Il cosiddetto Daspo Urbano è stato notificato una decina di volte a Varese, il cui solerte comandante della polizia locale Bezzon è sempre in prima linea nell’accanimento contro i poveracci. Anche Saronno non vuole essere seconda e i vigili (che sono solo dei vigili) hanno inasprito i controlli nella zona della stazione, sanzionando unicamente su base etnica. Ciò non può che ricevere pronta risposta ogni qualvolta se ne presenti l’occasione, come accaduto mercoledì mattina al mercato: alcuni foglietti che recitavano “insulta chi ti multa” hanno fatto innervosire i procacciatori di soldi per gli incassi comunali. Daspo urbano e multa all’ambulante sono i principali mezzi di repressione ed allo stesso tempo propaganda che gli amministratori allo sbaraglio utilizzano per imbonire e racimolare consenso. Che i due sindaci vogliano seguire le orme dell’aspirante netturbino del degrado Cassani di Gallarate?

UNO SCERIFFO VERO IL SINDACO DI SEREGNO

Uno sceriffo vero il sindaco di Seregno, faceva soltanto un po’ di confusione tra quello che diceva in pubblico e il suo agire. Parlava di rispetto della legge e agiva da furbo e non proprio nei canoni della Legge che lui esaltava.
Il sindaco Mazza aiutava chi aveva bisogno! Chi doveva costruire un centro commerciale, lui lo aiutava, invitava la popolazione a contribuire a tenere decorosa la città. Contro il degrado dei questuanti diceva:
“Basta dare soldi a chi chiede l’elemosina. Chi ha davvero bisogno è già aiutato dal Comune. Gli accattoni sono una delle piaghe che affliggono la nostra città. Sono ovunque – aggiungeva – e non sappiamo più come trovare una soluzione”.
Un uomo tutto d’un pezzo, conosceva il fatto suo, sicuramente piaceva a Fagioli e a tutti i sindaci di quella risma.
Non avendo a sua disposizione il balcone di Piazza Venezia a Roma, ogni giovedì alle ore 12:30 in diretta streaming parlava ai suoi cittadini.
Nell’ultima diretta streaming ha parlato per l’ennesima volta di sicurezza, perché si sa, è un argomento che tira, dicendo che i cittadini hanno bisogno di essere “supportati da uomini in divisa”, questi, lo hanno preso sul serio e lo hanno arrestato.
Noi non plaudiamo quando magistrati e forze dell’ordine arrestano chiunque sia, non ci appartiene questo Stato né le sue leggi, troviamo però divertente come la pratica del clientelismo, che è il pilastro fondante di questa società, ogni tanto, ultimamente anche spesso, emerga in maniera teatrale e faccia scalpore.
Carabinieri e magistrati tutti agghindati fanno passerella davanti ai riflettori raccogliendo consenso per diffondere fiducia e sicurezza nelle istituzioni. Fumo negli occhi.

ORDINE E DISCIPLINA

Apprendiamo da media locali che domenica 24 la sezione provinciale di Forza Nuova, capitanata dall’indomito Federico Russo, ha svolto una “passeggiata per la sicurezza” a Gallarate, chiedendo la chiusura dei centri d’accoglienza. Quello che sostiene, in piena campagna elettorale e seguito da una troupe di la7, è che questo tipo di iniziative è l’unico “credibile deterrente alla delinquenza regnante”. Confutare la sensatezza di queste parole lo lasciamo a chi legge, ma notiamo come, pur rifacendosi ad immaginari differenti, il mantra della sicurezza è sempre più ripetuto da ogni fazione politica e politicante, sempre additando a responsabile del degrado una precisa categoria sociale.

INCIDENTE SUL LAVORO, UN ALTRO

Apprendiamo dalla stampa locale che un altro grave incidente sul lavoro si è verificato ad Olgiate Olona. Non viene esplicitata la ditta – che tratta materiali plastici – protagonista di quest’ennesimo incidente, ma solo che l’operaio, assunto da un’azienda esterna, stava compiendo un’opera di manutenzione. Il getto di materiali fusi (280° C) ha provocato gravi ustioni a viso, collo e polso.

OLONA, EI FU

Con una sentenza che ha del vergognoso, il Consiglio di Stato ribalta la decisione del TAR della Lombardia, che prevedeva la sospensione degli scarichi, nel fiume Olona, oltre i limiti di legge per la Perstorp. In questo modo quelli che sono inquinatori legalizzati, in barba alle leggi stesse dello Stato, possono continuare a scaricare aldeidi con un limite di circa trenta volte superiore a quello che in teoria sarebbe consentito. Lo Stato, ancora una volta, conferma attraverso i fatti una delle sue funzioni prioritarie nei confronti del capitale: la garanzia del profitto per i gruppi industriali. In questo caso a discapito della salute di tutti, operai compresi (che, a onor del vero, si sono sempre schierati a fianco dell’azienda).

L’AMORE AI TEMPI DEL COLERA

Si è svolto ieri un presidio di una cinquantina di persone in pieno centro a Tradate contro daspo urbano e in seguito ai cinque fogli di via emanati qualche mese fa, quando la risposta degli antifascisti tradatesi aveva ostacolato un gazebo di movimento etica – partito cui fa capo Massimiliano Russo e Forza Nuova -. Lo stesso Massimiliano Russo ha stazionato nei pressi della piazza per diverse ore insieme ad un altro paio di personaggi della stessa risma, protetti da digos e carabinieri con i quali non ha mancato di baciarsi e coccolarsi in più occasioni durante il pomeriggio. Alla sua chiamata sui social, in cui chiedeva la presenza di un numero di camerati più alto possibile, ha risposto solo un soggetto già visto in passato al gazebo dei forzanovisti: finalmente abbiamo capito che il disagio di Massimiliano è dettato dalla solitudine.

DOGANE SVIZZERE: PAURA DEL BUIO

Dal 1° aprile, dalle 23 di sera alle 5 del mattino, le autorità elvetiche hanno sbarrato i valichi di Pedrinate, Novazzano-Marcetto e Ponte Cremenaga, nelle province di Como e Varese. Il provvedimento verrà mantenuto per sei mesi, fino al 1° ottobre.
La chiamano sperimentazione ma in realtà serve soltanto per calmare gli animi che, ormai terrorizzati dai media, vedono il pericolo ovunque. Una banda di romeni che viene arrestata nel Canton Ticino fa scattare questa misura abnorme.

rapine
Poco importa agli strateghi della politica se creano disagi agli sfruttati che da pendolari rimpinguare le casse svizzere e quelle italiane.
Sempre di più le frontiere dimostrano di essere un punto debole del neoliberismo che vuole la “libera concorrenza dei mercati” ed erge muri di filo spinato, ha bisogno di manodopera a basso prezzo e chiude temporaneamente le frontiere.
Lo spazio Schengen, per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, ormai esiste soltanto sulla carta, i lavoratori che dall’Italia vanno a lavorare in svizzera sono costretti a presentare tutti i documenti inerenti il loro casellario giudiziale.
Sono attivi invece gli Accordi bilaterali II, che vanno ben oltre il quadro meramente economico e Schengen, in quanto estendono la cooperazione tra stati a importanti settori politici quali la sicurezza, l’asilo, l’ambiente e la cultura.
Nel 2015, 52 guardie di frontiera svizzere hanno prestato circa 1588 giorni di attività in operazioni FRONTEX.