Dopo le recenti direttive riguardo l’apertura di nuovi Centri per l’Identificazione e l’Espulsione sembra farsi strada l’ipotesi dell’apertura di un CIE a Como. L’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali (Lega Nord), dopo aver detto che «i Cie sono luoghi necessari da istituire per procedere con le espulsioni » ha osservato che Como «è fra le realtà più problematiche». E conclude chiedendo al ministero di avere più di un CIE in Lombardia, dando per verosimile la riapertura di un CIE a Milano.
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IL PRIMO DELL’ANNO
Inaugurata la prima tratta della Pedemontana Lombarda
Dopo 5 anni di lavori e decenni di chiacchiere il 24 e il 26 Gennaio c’è stata l’inaugurazione dei primi tratti dell’Autostrada Pedemontana Lombarda; il 24 è stata inaugurata la tangenzialina che in 4,5 km parte dall’uscita autostradale di Gazzada Schianno e termina sulla strada provinciale del ponte di Vedano Olona, costata circa 300 milioni di euro.
Due giorni dopo è stata la volta del tratto A dell’autostrada, di circa 15 km, che da Cassano Magnago a Lomazzo unisce l’A8 Milano-Varese all’A9 Milano-Como.
Entro l’inizio di EXPO la Società Pedemontana conta di terminare la tratta, in cui fervono i lavori, tra Lomazzo e Lentate sul Seveso.
Come annunciato da Roberto Maroni l’autostrada rimarrà senza pedaggio, ma solo per il 2015.
Molte le critiche portate a questa ennesima grande opera, da quelle economiche, per i costi spropositati (circa 6 miliardi di euro, per ora quasi tutti pubblici quelli utilizzati), per la dubbia utilità dell’opera, e per l’insostenibilità ambientale del progetto che distruggerà una ampia fetta di territorio verde rimasto nelle zone dell’alto-milanese (non solo per il passaggio dell’autostrada ma anche per la costruzione di molte opere accessorie, come ad esempio la Varesina Bis).
Anche all’inaugurazione si è fatta sentire la voce dei contrari all’opera, qualche decina di persone che ha manifestato il proprio NO a questa ennesina autostrada.
BreBeMi: il flop della nuova autostrada è visibile a tutti
Tra gli automobilisti lombardi continua a riscuotere poco successo la scelta di percorrere la nuova autostrada che collega Brescia a Milano, forse anche a causa dei costi troppo elevati: ogni auto o moto che percorre infatti la A35 BreBeMi dalla barriera di Chiari est a Liscate spende all’incirca 15 centesimi a kilometro.
Dopo aver inaugurato la nuova strada il 23 luglio 2014, il piano industriale prevedeva flussi giornalieri iniziali di 40mila veicoli e successivamente il transito di circa 60 mila veicoli una volta a regime: mai come in questo caso le previsioni si sono rivelate errate. Nella prima settimana infatti i mezzi in transito sono stati 16 mila ed ora, dati alla mano, sembra si viaggi attorno ai 20 mila accessi giornalieri. Chiunque, transitando in prossimità della nuova autostrada, può rendersi conto del clamoroso flop osservando la scarsità dei veicoli che la percorrono: i ragazzi del centro sociale bergamasco “Pacì Paciana” hanno addirittura diffuso sul web un video in cui li si vede giocare tranquillamente a calcio lungo il tracciato al fine di testimoniare l’inutilità del progetto.
Se da un lato la società costruttrice di BreBeMi afferma che “è presto per i bilanci”, dall’altro la stessa si trova ora a fare i conti con un tratto di autostrada che, oltre ad aver causato un danno ambientale di notevoli dimensioni (sono centinaia gli ettari agricoli sacrificati all’asfalto) e ad aver riportato dei costi di costruzione sorprendentemente alti (si parla di 2,4 milardi di Euro), rimane ad oggi semi-desterta e largamente inutilizzata.
Ronde elettorali
Dal 21 novembre hanno fatto la loro comparsa sul territorio saronnese le ronde.
Uno sparuto numero di militanti del legnanese di Forza Nuova e di Fiamma Tricolore, partiti di chiara ispirazione neofascista, per una sera alla settimana si è impegnato a passeggiare per la città degli amaretti, con l’intenzione di contribuire in questo modo ad accrescere la sicurezza e combattere il “degrado”.
Le ronde in questione non paiono essere state autorizzate dal Comune di Saronno, come previsto dal Decreto Maroni del 2009, che ne regolamenta lo svolgimento.
Queste passeggiate serali dei militanti forzanovisti e della fiamma sono partite proprio mentre la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco inizia a scaldarsi; il tema della sicurezza e del degrado sarà uno dei cavalli di battaglia delle destre, come anticipato nei mesi passati da numerose uscite dei politici locali.
Milano. Il primo dei 200 sgomberi voluti da Sindaco e Prefettura
Ha inizio il piano-casa del sindaco Pisapia a Milano: 200 sfratti nel minor tempo possibile. Dopo diverse settimane durante le quali, attraverso i media principali, si è cercato di dipingere la situazione delle case occupate come un problema, come un racket in mano a pochi, si passa all’azione: Continua la lettura di Milano. Il primo dei 200 sgomberi voluti da Sindaco e Prefettura
“Mos Maiorum”: l’Assemblea Antifascista Saronnese scende in piazza contro il razzismo
A partire dalla data di lunedì 13 e fino a domenica 26 ottobre i paesi dell’area Schengen, tra cui l’Italia, hanno fatto partire l’operazione denominata “Mos Maiorum” e volta a colpire l’immigrazione clandestina. L’operazione, nata con lo scopo di identificare e indebolire le organizzazioni criminali dedite all’immigrazione clandestina, mira a fermare, controllare, espellere ed arrestare i migranti illegali, cioè in sostanza tutti coloro che risultino privi per qualsiasi motivo del permesso di soggiorno per l’anno 2014.
Contenuti e modalità dell’operazione di cui sopra sono stati illustrati alla cittadinanza locale Sabato 18 ottobre in occasione del presidio contro le derive razziste e securitarie organizzato dall’Assemblea Antifascista saronnese e che ha visto la presenza del cantautore Alessio Lega. La manifestazione, svoltasi dalle ore 15 alle ore 18.30, è stata pensata come risposta al corteo indetto a Milano dalla Lega Nord ed ha voluto rimarcare il rifiuto della propaganda razzista ed al contempo la solidarietà a tutti i migranti sfruttati e perseguitati.
Settembre e Ottobre a Saronno tra sgomberi e nuove occupazioni

Il panorama degli sgomberi e delle occupazioni sul territorio Saronnese nel corso dei mesi di settembre ed ottobre 2014 è stato alquanto movimentato. Difatti, dopo lo sgombero dello squat Telos avvenuto in data mercoledì 10 settembre, la reazione degli anarchici locali non si è fatta attendere più di tanto: dopo l’occupazione di quattro ulteriori immobili (due case Aler, un’abitazione privata ed un locale di proprietà del Comune il cui bando di assegnazione era andato completamente deserto), sabato 27 settembre la città è stata attraversata da un lungo e molto partecipato corteo di protesta, che ha lasciato indubbiamente il segno sulla città degli amaretti.
Mentre l’abitazione privata è stata abbandonata dagli occupanti dopo che gli stessi sono venuti a conoscenza dell’imminente lavoro di ristrutturazione dello stabile, abbandonato da oltre 30anni, alle case ALER è stato l’intervento delle forze di polizia a cacciare gli occupanti. Presentatisi a due settimane esatte dalle occupazioni, alle 5 di mattina un ingente dispiegamento di forze (alla presenza del Questore stesso) ha provveduto a restituire dell’ALER il possesso delle abitazioni. Nonostante le dichiarazioni dei dirigenti ALER che sostenevano una delle case fosse stata già assegnata, sono state ben tre le abitazioni murate (le due abusivamente abitate e una terza di proprietà ALER anch’essa rimasta vuota per anni), come documentato da alcune foto pubblicate su internetm che qui riportiamo.
Il negozio di proprietà comunale sito in via Busnelli 79 pare invece essere stato prontamente assegnato ad una associazione, che nei prossimi giorni dovrebbe trasferire colà la propria attività.
L’opposizione alla pedemontana torna in piazza
Domenica 21 settembre un corteo ha sfilato per Lentate sul Seveso ribadendo l’opposizione alla Pedemontana. Dalle 14.30 poco più di 150 persone hanno attraversato il paese, raggiungendo le reti del cantiere dove, proprio in questo periodo, si stanno svolgendo i lavori più importanti e che porteranno, proprio a Lentate, la chiusura parziale della Milano-Meda, dove sorgerà il raccordo.
L’ultima accelerata nei lavori non arriva in maniera casuale, proprio alcuni giorni prima del corteo è stata diramata difatti la notizia che il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha stanziato fondi a Pedemontana per 350 milioni di euro; un consistente aiuto che permette di proseguire ed incentivare la costruzione di questa strada che collegherà varie provincie: Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese.
Il coordinamento No Pedemontana ha voluto scendere in piazza per ribadire la nocività di quest’opera (ricordiamo che è in progetto lo scavo sulle vasche di contenimento dell’icmesa) e per sensibilizzare maggiormente le persone che vivono il territorio.
Una volta giunto alle reti il corteo ha visto molti interventi da parte di tutte le realtà che vi avevano aderito: Comitato No Varesina bis, Assemblea Popolare No Elcon di Castellanza, Collettivo Ultimi Mohicani di Gallarate oltre a Rifondazione, Tsipras, M5S e molti altri.
Senza casa e senza lavoro da tre anni…
Se i dati diramati dalle agenzie statistiche non mentono, l’emergenza abitata cresce velocemente su tutto il territorio nazionale, parallelamente e in conseguenza anche della crescente disoccupazione.
E’ sempre più evidente che questo fenomeno non interessi più solo le fasce più “deboli” della società; emblematica è a riguardo la vicenda di un geometra saronnese. Da tre anni senza lavoro, si confronta con l’impossibilità di trovare i soldi per pagarsi un affitto e per il proprio sostentamento.
A poco sarà valsa probabilmente, se non ad
alzare l’attenzione sulla sua situazione, la protesta messa in atto qualche giorno fa presso lo stabile comunale. Il saronnese si è simbolicamente accampato, con sacco a pelo al seguito, all’interno del suddetto palazzo per denunciare pubblicamente il proprio stato e le omissioni della Pubblica Amministrazione.
Questi casi di emergenzialità appaiono sempre più connessi tra loro, e c’è da credere che nei prossimi mesi
situazioni simili si riproporranno con insistenza.