UNO STRISCIONE A SARONNO

Che al PD saronnese non difetti la faccia tosta ce ne siamo accorti da tempo. Nei 5 lunghi anni di amministrazione Porro a Saronno abbiamo assistito, tra le altre cose, al taglio dell’acqua di una casa occupata e a sgomberi a ripetizione. A livello nazionale il PD ha sempre cercato di essere all’avanguardia sia con manovre economiche e di politica del lavoro tutte a scapito dei lavoratori, introducendo nuove forme di sfruttamento, sia di politica sociale con il celebre decreto Minniti, vero e proprio apripista all’attuale decreto Salvini.

Lunedì sera hanno organizzato un incontro in Villa Gianetti dal titolo “siamo in recessione”. Vedere alla voce “avere la faccia come il culo”.
Questo lo striscione appeso durante l’incontro:

LA MERDA TORNA SEMPRE INDIETRO – UN NUOVO CAMPO SINTI A GALLARATE

Un terreno abbandonato, di proprietà della curia, è stato occupato qualche giorno fa da alcune famiglie Sinte gallaratesi, sgomberate a novembre su volontà esplicita del sindaco Andrea Cassani.

Dopo lo sgombero, a queste famiglie non era stata offerta alcuna prospettiva su dove e come poter continuare la propria vita. E così qualcuno ha deciso di rimboccarsi le maniche e agire per risolvere nel concreto la situazione. E bisogna essere intellettualmente onesti: quest’ultima azione ha funzionato molto  più di proclami e appelli alla calma da parte di partiti, associazioni e imbonitori vari. I Sinti ora hanno nuovamente un luogo dove poter vivere tutti insieme.

Chi invece si trova nella situazione peggiore è il sindaco Cassani, che ha le mani legate, non essendo il terreno di proprietà comunale. Si può dire che tutta la merda da lui lanciata, gli sia tornata addosso in un solo colpo.

Facendo un bilancio: il motivo dello sgombero era quello di recuperare una morosità di circa diciottomilaeuro accumulata negli anni dalla comunità, e di sanare una situazione di parziale abusivismo. Dopo quattro mesi, il comune ha già speso oltre duecentomilaeuro, a fronte dei diciotto che doveva recuperare, e da una situazione di abusivismo parziale si è arrivati ad una di abusivismo totale.

Del resto, lo sgombero di Novembre era un’impresa folle e suicida anche a detta di una parte della stessa maggioranza. Ma il sindaco non ha voluto sentir ragioni, ed è andato avanti come un treno. Doveva farsi bello agli occhi del maestro Salvini, nel tentativo di guadagnarsi una buona posizione nella Lega che conta. Così si è lanciato in quella che immaginava essere una guerra lampo, per ritrovarsi impantanato in una guerra di logoramento dalla quale difficilmente uscirà vincitore.