A sei anni dalla morte di Giuseppe Uva comincia finalmente il processo per il suo omicidio. Sul banco degli imputati due carabinieri e sei poliziotti, che dovranno rispondere di accuse gravi: omicidio preterintenzionale, abbandono d’incapace, arresto illegale e abuso d’autorità.
All’udienza di lunedì 20 ottobre in corte d’assise c’e stato l’ennesimo cambio di Pubblico Ministero; sarà infatti chiesto a Maurizio Grigo di prendere in mano il caso, per cercare di mettere chiarezza su quanto accaduto quella notte in cui Uva e Biggiogero furono arrestati.
L’attenzione su questo caso rimane alta, tra il pubblico si sono visti i militanti di Acad (Associazione Contro gli Abusi in Divisa), Domenica Ferrulli, Paolo Scaroni, oltre a Biggiogero: tutti lì a sostenere Lucia Uva e la sua battaglia. Da segnalare la presenza di Gianni Tonelli, leader del SAP (sindacato autonomo di Polizia), sindacato tristemente noto alle cronache per la vicenda degli applausi agli agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi.
Si dovrà aspettare il 14 Novembre per sentire i testimoni; l’avvocato di Lucia commenta positivamente al temine dell’udienza: “A noi basterebbe una condanna in primo grado per poter dimostrare che quella notte ci furono violenze. La Corte ci ha dato l’idea di voler fare in fretta”. I reati però, a parte l’omicidio preterintenzionale, andranno in prescrizione il 15 Dicembre dell’anno prossimo.
Archivio mensile:Ottobre 2014
“Mos Maiorum”: l’Assemblea Antifascista Saronnese scende in piazza contro il razzismo
A partire dalla data di lunedì 13 e fino a domenica 26 ottobre i paesi dell’area Schengen, tra cui l’Italia, hanno fatto partire l’operazione denominata “Mos Maiorum” e volta a colpire l’immigrazione clandestina. L’operazione, nata con lo scopo di identificare e indebolire le organizzazioni criminali dedite all’immigrazione clandestina, mira a fermare, controllare, espellere ed arrestare i migranti illegali, cioè in sostanza tutti coloro che risultino privi per qualsiasi motivo del permesso di soggiorno per l’anno 2014.
Contenuti e modalità dell’operazione di cui sopra sono stati illustrati alla cittadinanza locale Sabato 18 ottobre in occasione del presidio contro le derive razziste e securitarie organizzato dall’Assemblea Antifascista saronnese e che ha visto la presenza del cantautore Alessio Lega. La manifestazione, svoltasi dalle ore 15 alle ore 18.30, è stata pensata come risposta al corteo indetto a Milano dalla Lega Nord ed ha voluto rimarcare il rifiuto della propaganda razzista ed al contempo la solidarietà a tutti i migranti sfruttati e perseguitati.
Settembre e Ottobre a Saronno tra sgomberi e nuove occupazioni

Il panorama degli sgomberi e delle occupazioni sul territorio Saronnese nel corso dei mesi di settembre ed ottobre 2014 è stato alquanto movimentato. Difatti, dopo lo sgombero dello squat Telos avvenuto in data mercoledì 10 settembre, la reazione degli anarchici locali non si è fatta attendere più di tanto: dopo l’occupazione di quattro ulteriori immobili (due case Aler, un’abitazione privata ed un locale di proprietà del Comune il cui bando di assegnazione era andato completamente deserto), sabato 27 settembre la città è stata attraversata da un lungo e molto partecipato corteo di protesta, che ha lasciato indubbiamente il segno sulla città degli amaretti.
Mentre l’abitazione privata è stata abbandonata dagli occupanti dopo che gli stessi sono venuti a conoscenza dell’imminente lavoro di ristrutturazione dello stabile, abbandonato da oltre 30anni, alle case ALER è stato l’intervento delle forze di polizia a cacciare gli occupanti. Presentatisi a due settimane esatte dalle occupazioni, alle 5 di mattina un ingente dispiegamento di forze (alla presenza del Questore stesso) ha provveduto a restituire dell’ALER il possesso delle abitazioni. Nonostante le dichiarazioni dei dirigenti ALER che sostenevano una delle case fosse stata già assegnata, sono state ben tre le abitazioni murate (le due abusivamente abitate e una terza di proprietà ALER anch’essa rimasta vuota per anni), come documentato da alcune foto pubblicate su internetm che qui riportiamo.
Il negozio di proprietà comunale sito in via Busnelli 79 pare invece essere stato prontamente assegnato ad una associazione, che nei prossimi giorni dovrebbe trasferire colà la propria attività.
L’opposizione alla pedemontana torna in piazza
Domenica 21 settembre un corteo ha sfilato per Lentate sul Seveso ribadendo l’opposizione alla Pedemontana. Dalle 14.30 poco più di 150 persone hanno attraversato il paese, raggiungendo le reti del cantiere dove, proprio in questo periodo, si stanno svolgendo i lavori più importanti e che porteranno, proprio a Lentate, la chiusura parziale della Milano-Meda, dove sorgerà il raccordo.
L’ultima accelerata nei lavori non arriva in maniera casuale, proprio alcuni giorni prima del corteo è stata diramata difatti la notizia che il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha stanziato fondi a Pedemontana per 350 milioni di euro; un consistente aiuto che permette di proseguire ed incentivare la costruzione di questa strada che collegherà varie provincie: Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese.
Il coordinamento No Pedemontana ha voluto scendere in piazza per ribadire la nocività di quest’opera (ricordiamo che è in progetto lo scavo sulle vasche di contenimento dell’icmesa) e per sensibilizzare maggiormente le persone che vivono il territorio.
Una volta giunto alle reti il corteo ha visto molti interventi da parte di tutte le realtà che vi avevano aderito: Comitato No Varesina bis, Assemblea Popolare No Elcon di Castellanza, Collettivo Ultimi Mohicani di Gallarate oltre a Rifondazione, Tsipras, M5S e molti altri.