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INTERVISTA A ENZO MODUGNO - 18 GENNAIO 2001

A me questo non sembra: al contrario, questo è un intellettuale diminuito, è il vecchio intellettuale separato dal sapere e dalla conoscenza, esattamente come l'operaio salariato del primo capitalismo era un artigiano privato della sua virtuosità, perché la virtuosità che era dell'artigiano ormai sta nella macchina. Altrettanto è adesso, l'intellettuale è privato della sua virtuosità perché le capacità del vecchio intellettuale ormai stanno nella macchina, quindi è stato separato dalla conoscenze e dal sapere, dalla capacità di produrre conoscenza, perché questa capacità ormai è nelle macchine, e quindi questo lavoratore è un intellettuale immiserito, flessibilizzato, subordinato ad una macchina informatica. E' questa la nuova figura produttrice di ricchezza, ma proprio perché è separato, proprio perché è immiserito questo nuovo lavoratore è al centro, al cuore della produzione; è per questo che egli conosce la produzione, cioè conosce il rapporto sociale di questa produzione, anche se gli sfuggono elementi tecnici di questa produzione. Ma ciò che effettivamente conosce è il rapporto sociale che questo nuovo tipo di produzione stabilisce, e lo conosce intimamente perché conosce le separazioni e gli immiserimenti che ha subito, perché in qualche modo vive da intellettuale e quindi è in grado di apprezzare l'immiserimento che gli è stato imposto.
D'altra parte, quando gli operai diventarono capaci di movimenti autonomi? Ci fu un periodo (e forse questo è il periodo che riguarda gli ex potoppini) in cui gli artigiani delle corporazioni pensavano di poter diventare capitalisti, ed alcuni di essi ci riuscirono; quando essi capirono che non era più possibile per loro diventare capitalisti ma che erano sospinti sulla stretta via che porta al mercato del lavoro, allora diventarono capaci di movimenti autonomi. Altrettanto è stato per gli studenti: questi diventano capaci di movimenti autonomi quando capiscono che sono costretti a imboccare la stretta via che porta al mercato del lavoro, e quindi non diventeranno più classe dirigente. Potere Operaio è rimasto a metà del viale. Gli artigiani ebbero coscienza di essere diventati una classe quando capirono che non potevano più diventare imprenditori; così gli studenti hanno avuto coscienza, sono diventati una classe, quando hanno capito che non era più possibile per loro entrare a far parte del privilegio della classe dirigente, che il pezzo di carta non valeva più, questo è stato. Quindi, si è avuta una convergenza da una parte degli operai-massa distrutti e dall'altra dei vecchi intellettuali distrutti: entrambi sono stati distrutti, perché la distruzione non ha colpito soltanto l'operaio-massa, ha colpito anche il vecchio intellettuale, e ce ne è voluto per disciplinare il vecchio intellettuale e per portarlo al mercato del lavoro. Se vogliamo gli anni '70 sono stati una questione di vita o di morte per il nuovo capitale, cioè dovevano disciplinare questi intellettuali. Il luddismo all'inizio colpì la prima macchina per segare, che era una macchina automatica, allora la plebaglia la assaltò; questa volta la macchina è stata assaltata dai filosofi. Proprio Heidegger nel '65 disse che se l'uomo vuole rimanere libero essere storico non deve affidare la determinazione di sé al modo di pensare cibernetico; infatti, nel '68 una plebaglia di liberi esseri storici attacca questo modo di pensare nelle scuole e nelle università. C'è stato questo movimento, probabilmente era questo, cioè era la sensazione che qui ci stanno riducendo, ci stanno costringendo al mercato del lavoro. Ma già allora gli stipendi dei professori erano bassi, già allora tutti sapevano che era molto difficile trovare lavoro e le condizioni erano quasi simili se non in certi casi inferiori a quelle degli operai. Diventano una classe, cioè prendono coscienza, e quindi sono capaci di questi movimenti autonomi: all'inizio era incredibile, il PCI diceva che questa era una piccola borghesia, ma ce ne è voluto perché le cose cambiassero. Ma anche noi stessi ce ne abbiamo messo di tempo per capirlo, ci siamo dati altre forme, io no per fortuna perché non ho mai aderito a nessun gruppetto o partitino. Perché i gruppetti furono in realtà il contrario del '68? Perché volevano fare i dirigenti della classe, tutto il potere alla classe operaia e loro erano i dirigenti della classe: essendo stati cacciati dal capitale che non li voleva più come classe dirigente hanno tentato di farsi dirigenti della classe operaia. E i gruppetti non capivano, ma gli studenti lo hanno capito, che essi stessi erano diventati una classe, ma ce ne è voluto, ancora adesso questo mica passa tanto.

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