Il discorso dell'invenzione che ti avevo posto era inteso in termini diversi, nel senso di come il capitale riesce sempre a catturare le piccole invenzioni e a reinserirle nel proprio processo produttivo. Ad esempio, i produttori di un software ne buttano sul mercato uno nuovo, aspettano che i clienti indichino loro tutti i limiti e le inesattezze e poi, sei mesi dopo, sulla base del fatto che tu hai sperimentato un nuovo prodotto, ne fanno uno più avanzato. Quindi, usano l'intelligenza o comunque le capacità di chi utilizza questi programmi per migliorali. Lo stesso avveniva nel processo di produzione "classico": l'operaio inventava quei piccolissimi passaggi che gli permettevano di risparmiare rispetto alla mansione che aveva avuto e la volta dopo questa cosa entrava all'interno della macchina. Il comando capitalistico espropria anche questa invenzione che viene fatta per risparmiare lavoro. In questo senso l'invenzione non è solo la grande cosa, ma all'interno del processo produttivo riguarda anche tutti i passaggi che vengono tirati fuori da chi lavora e poi vengono sussunti dal capitale.
Non c'è dubbio che questo lavorio c'è, ma è come la piccola produzione di una volta, che aveva degli spazi che poi a ondate venivano ripresi dal capitale. Delle nicchie ci sono sempre, ma appunto il capitale vive proprio anche così, appropriandosi via via di queste nicchie. C'è un esempio di Marx bellissimo, che si può usare contro i potoppini che credono che con il computer e il modem si possa produrre tutto. L'esempio è la macchina da cucire: Marx descrive la possibilità per questi operai che vanno a casa (ma è successo anche poi in Italia quando si forma il decentramento produttivo), e possono produrre individualmente con la macchina da cucire, e ciò suscita grandi speranze. Dopo un po' arriva il capitale e mette macchine da cucire più grandi e più veloci nello stabilimento e quindi fa fuori tutti i piccoli produttori che non sanno più che farsene delle macchine. Sicuramente il capitale fa questo, tuttavia il tempo di autonomia della piccola produzione dipende da varie circostanze, e quindi è un tempo limitato, perché sistematicamente il capitale arriva. Ma anche gli esempi più recenti sono di persone che cominciano da zero in un garage e poi arriva il capitale, senza capitale non fanno niente, rimangono nel garage, arriva il capitale di ventura, le banche.
Proviamo a ribaltare la questione. Da una parte si è detto che determinate ipotesi sono inadeguate perché c'è un fondo di incomprensione dei processi reali; se uno invece volesse ripensare e ipotizzare a come ci potrebbe essere una contrapposizione alla dimensione capitalistica che sta avanzando, da cosa si può partire? Dal punto di vista di classe, secondo te, cosa è cambiato?
Intanto loro hanno dovuto distruggere la vecchia classe e hanno dovuto produrne un'altra perché, dice Marx, la produzione di lavoratori è il momento fondamentale del processo di valorizzazione del capitale. E non è stata un'opera facile. Con il fordismo dovettero distruggere l'operaio di mestiere, che era forte, aveva le sue organizzazioni, per produrre l'operaio-massa: questo fu possibile in America perché la forza dell'economia era tale che questo processo avvenne con la forza del mercato, con la concorrenza dei lavoratori. Mussolini, Hitler e Stalin che altro sono stati se non un fordismo autoritario? Era un fordismo che non riusciva a sbarazzarsi della vecchia classe operaia e non riusciva a produrre una nuova classe di operai-massa: lo dovettero fare autoritariamente. La prima cosa che fece Mussolini fu distruggere le organizzazioni dell'operaio di mestiere. Da questo punto di vista è un fordismo autoritario, cioè era l'introduzione di metodi di produzione che altrove erano già affermati e che qui stentavano, e che con quel casino che c'era non era possibile mettere su, perché bisognava ridurre tutti gli operai di mestiere ad operai-massa, o meglio, quelli andavano distrutti e ne andavano prodotti altri; bisognava ridurre tutti gli strati parassitari che in quel modo di produzione contavano. Agnelli tentò l'alleanza con L'Ordine Nuovo, Gramsci lo dice, cioè tentò l'alleanza dei produttori, ossia del capitale avanzato e degli operai avanzati. Hitler che altro ha fatto? Si pensi a come stavano le cose con Weimar, che casino che aveva combinato Rosa Luxemburg: dovevano disfarsi di quel tipo di organizzazione, che era quella dell'operaio di mestiere. Si pensi a tutto il Partito Socialdemocratico tedesco, non c'è mai stato un partito operaio più organizzato e potente di quello: bisognava distruggerlo, era il partito dell'operaio di mestiere, e bisognava creare l'operaio-massa.
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