Dunque, il pensiero astratto che all'inizio nasce ad immagine dell'astrazione reale che era il denaro, Sohn-Retel su questo ha scritto pagine memorabili, ma senza arrivare a lui che comunque è contemporaneo, questa è un'enorme e grandissima invenzione che ha ripercussioni anche sul sistema di dominio: il dominio prima erano le catene, l'asservimento personale; con il sistema delle merci è possibile l'ellenismo, cioè è possibile battere i persiani e stabilire un impero nel giro di qualche anno. E' la formula dell'impero che vige tuttora, l'impero nasce allora, con Alessandro, l'Impero Romano sarà quello: lo sviluppo del capitale commerciale a Roma negli ultimi tempi della Repubblica è inimmaginabile, si vada a vedere che cosa non ha fatto il capitale commerciale a Roma, è incredibile. Ciò anche se lo sviluppo dell'industria non ha seguito di pari passo, perché il capitale commerciale se ne fregava dello sviluppo dell'industria. I Romani non facevano come si era fatto prima di Alessandro, che tu andavi e conquistavi: cosa fanno dunque? Incrementano tutte le industrie che avevano, ne impiantano di nuove e sollecitano la produzione dell'artigianato locale, cioè sollecitano la produzione di sovrappiù che possa diventare merce, controllano tutto il commerciano mondiale: questo è l'Impero Romano. Quando un generale romano prende una regina, le frega tutto il tesoro e scatena l'ira dei britannici, Roma si incazza, sostituisce questo soldato: a Roma si incazzano perché questo aveva rubato il tesoro della regina, non è così che governa l'Impero Romano, Roma governa comprando le merci dai britannici e controllando l'impero mondiale. In qualche modo è come per Hitler e gli americani: perché Hitler perde? Perché pensa di dover andare in tutti i paesi, assoggettare il popolo, ammazzare tutti: doveva perdere per forza. Come si controlla il mondo? Liberalizzando i traffici, aiutando le nazioni che non possono a ricominciare a produrre e scambiando, cioè estendendo il mercato. Il modello della merce e del mercato mondiale comincia allora, e parallelamente a questo comincia il sistema di dominio che gli corrisponde, questa è la civiltà occidentale. Ora, il pensiero, i concetti della filosofia greca nascono al servizio del dominio, di questo tipo di dominio. Questi concetti hanno espulso qualunque altra cosa che non fosse funzionale al dominio. Questo pensiero si è andato reificando: Vico dice che i concetti della filosofia greca vengono dalla piazza del mercato di Atene. C'è un filosofo del V secolo che si chiama Proclo che per la prima volta mette in geometria Aristotele. Insomma, questo pensiero reificato si può tradurre nella logica, e la logica si può tradurre in matematica: la matematica già lo era all'inizio ma piano piano si estende e diventa il pensiero fondamentale. Le astrazioni di Pitagora hanno un fondamento nell'astrazione reale che è la merce: prima della merce, prima del denaro, non esisteva pensiero, gli Egiziani non ce l'avevano, misuravano i campi dove avveniva la piena del Nilo, non avevano il concetto astratto del triangolo, loro pensavano a dei triangoli reali. Dunque, questa astrazione riflette la struttura della merce. Comunque, questa reificazione del pensiero gli consente piano piano di essere trasferito in tecnologia informatica. Quindi, il sogno dell'intelligenza artificiale ha preceduto gran parte delle realizzazioni successive, è proprio questo, è il fatto che il pensiero si può reificare, il pensiero diventa una cosa, cioè tutte le attività dell'intelligenza possono essere ridotte a tecnologia elettronica. In parte è già vero, certo non per tutti, il capitale se ne frega del teorema di Godel, questi dice che ciò che una macchina può fare è la completezza ma a scapito della verità, oppure se dice la verità non è completa, questi sono teoremi limitativi di Godel. Ma il capitale se ne frega, perché può fare un'enorme quantità di operazioni e, in ogni caso, dice la Scuola di Francoforte: "Quando l'ignoto assume l'aspetto di un'equazione è già arcinoto". Quindi, se questa limitazione ha assunto l'aspetto di un teorema è già superato.
Insomma, questo è il problema: il pensiero si reifica e alla fine diventa merce, adesso lo è a tutti gli effetti. Il pensiero astratto, i concetti della filosofia greca, usciti dalla piazza del mercato di Atene vi fanno ritorno, cioè sono tornati nella piazza da cui erano usciti: ma questa volta ci ritornano nella loro purezza di merci, essendosi disfatte di tutto il ciarpame che le conteneva. Allora, che fine ha fatto il pensiero negativo, il pensiero che critica, il pensiero che coglie la realtà delle cose? E' stato espulso, è stato confinato in certe regioni, è stato confinato nell'arte, diventa chiacchiera.
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