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INTERVISTA A ENZO MODUGNO - 18 GENNAIO 2001

Oppure viene recuperato dal sistema capitalistico

Sì, anche.


Rispetto a quanto tu dicevi va però fatta una distinzione tra il commercio ed il capitale commerciale. Il denaro non crea automaticamente la merce e non crea nemmeno il lavoro (in quanto attività che produce non la ricchezza generica, ma il capitale): questi nascono con il capitalismo. Il sistema capitalistico inizia a muovere i suoi primi passi nel XIV secolo, con Genova e Venezia, dove si forma una classe che fa del profitto e dell'accumulazione di capitale il suo scopo principale. A partire da lì ci fu quel processo che portò allo sviluppo della società capitalista vera e propria, la cui base fondamentale è da una parte la formazione di due classi di cui una è costretta a vendere la propria capacità umana (per intero, non solo quella fisica) in cambio di un salario, e dall'altra la trasformazione della scienza in forza produttiva. Prerogativa e metafine del sistema è il profitto e l'accumulazione di capitale, sono queste le cose che distinguono il capitalismo dalle fasi precedenti.

Già del capitale commerciale il suo intento è accumulare, in tutta la fase che possiamo mettere dal VII secolo a.C. fino al 1500 è tutto capitale commerciale, il quale accumula, si pensi cosa è stata Roma, dove hanno accumulato ricchezze. Il capitale commerciale non è il capitale industriale, è un'altra cosa: la produzione non riguardava il capitale commerciale, questo si limitava a spostare dei prodotti in qualunque modo. Il capitale industriale nasce quando il capitale commerciale non solo assicura lo scambio di prodotti che sono stati fatti nei modi più vari, ma comincia ad occuparsi degli estremi, cioè di come produrre e comincia a produrre direttamente. Allora, a quel punto il capitale industriale abbraccia anche un modo di produrre, diventa caratteristica di quel modo di produrre. Il modo di produrre poi riduce il capitale commerciale, che naturalmente continua ad esistere, a sua parte, a suo momento; il capitale commerciale non solo continua ma si espande, però a questo punto diventa solo un momento del capitale industriale.


Tu parli di capitalismo postindustriale. Però, l'industria non è identificabile con un luogo fisico di produzione né con un lavoro che, come si diceva prima, è stato erroneamente definito manuale, mentre invece il padrone, pur pagando solo le mani, ha sempre mercificato, messo in produzione e tratto profitto dalla capacità umana nella sua interezza. Se invece per industria intendiamo un modo e un luogo (non necessariamente tangibile) di produzione, fino ad oggi specifico della società capitalistica, parlare di un post indica il superamento di tale modo di produzione e la creazione di uno nuovo. Invece, pur nei cambiamenti delle merci prodotte e nei mutamenti della combinazione quantitativa tra i vari elementi della capacità umana richiesta (fisica, timica, cognitiva ecc.), l'industrialità sembra essere ancora il modo di produzione caratterizzante l'attuale società. Per molti aspetti si va verso una banalizzazione delle capacità umane richieste nel processo produttivo, e questo è riscontrabile a partire da una formazione sistemica volta più alla ripetitività nozionistica che alla creazione di capacità critica.

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