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Mag
28
Sab
@ Circolo Iqbal Masih
Mag 28@16:00–Mag 29@18:00

28-29 maggio

Sabato 28 maggio dalle ore 16 incontro dibattito con Salvatore Ricciardi.

Attuale redattore di Radio onda rossa, la traiettoria politica e umana di Salvatore è di grande spessore. Dopo aver militato nell’area dell’autonomia operaia nel ’77, entra a far parte della Brigate rosse. Viene arrestato nell’80 e alla fine di quell’anno, con altri prigionieri organizza la rivolta nel carcere speciale di Trani. Viene condannato all’ergastolo e alla fine degli anni ’90 usufruisce della semilibertà. Con lui parleremo della genealogia del carcere e degli sviluppi evolutivi che ha sperimentato nel corso del tempo, gli effetti devastanti sul fisico e la psiche che il carcere produce su chi vi è rinchiuso e il peggioramento delle relazioni sociali. A cosa serve il carcere? A chi serve? Il panottico è definitivamente fallito e se è ancora vivo quali obiettivi ha raggiunto? Su quali terreni e pratiche si orienterà la repressione? Vi aspettiamo numerosi.

Domenica 29 maggio ore 15

Incontro con il CO.ordinamento RE.pressione e CA.rcere per la campagna “Pagine contro la tortura” e per un mondo libero da tutte le gabbie.

Ago
5
Ven
SENZA FRONTIERE: campeggio di lotta contro i confini a Ventimiglia e dintorni
Ago 5@0:00–Ago 10@0:00

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Dopo lo sgombero del 30 settembre del campo autogestito nato durante l’estate ai Balzi Rossi, l’arrivo a Ventimiglia di persone in viaggio verso il confine francese non si è mai arrestato.
Nell’aprile 2016 il ministro Alfano arriva in visita a Ventimiglia, dichiarando la sua intenzione di “risolvere il problema e ripulire la città dai migranti”. Il dispositivo di
controllo e repressione messo in atto si manifesta con tutta la sua violenza: viene chiuso il centro gestito dalla Croce Rossa, i migranti vengono rastrellati sui treni e nelle strade, identificati con l’uso della forza e deportati in tutta Italia. Anche la repressione nei confronti dei solidali diviene sempre più aggressiva.
Negli ultimi mesi, nonostante la violenza e le difficoltà si siano moltiplicate, nasce l’esigenza di costruire momenti condivisi di lotta e riconquistare spazi di agibilità: la città è sempre più militarizzata e si registra un crescendo di dimostrazioni di intolleranza e razzismo.
Perciò sentiamo la necessità di costruire un importante momento di solidarietà attiva e lotta diffusa contro il sistema di apartheid e la chiusura delle frontiere: rompiamo insieme questi meccanismi di esclusione.
Appuntamento Venerdì 5 Agosto alle ore 9.00 a Tenda (Valle Roia) per iniziare con una mobilitazione contro il raddoppio del tunnel e la devastazione della valle: fermiamo i camion, aboliamo le frontiere.

Chi avesse bisogno di ospitalità per la sera del 4 agosto è benvenuto e può contattarci per avere ulteriori informazioni.

Si invitano tutti quelli che parteciperanno a provare ad essere il più possibile indipendenti, portando con se il necessario da campeggio.
Inoltre è molto gradito tutto l’aiuto che può arrivare nei giorni precedenti per accompagnarci nell’organizzazione e nella logistica.
La zona del campeggio verrà comunicata soltanto all’ultimo momento.
Per info e contatti:
mail: senzafrontiere inventati.org
numero di telefono:
0033605789487

[FRA]

5 – 10 AOUT 2016
SANS FRONTIERES: camp de résistance contre les frontières à Vintimille et alentours

Après l’expulsion du 30 septembre du camp autogéré né durant l’été à Balzi Rossi, l’arrivée à Vintimille de personnes en transit vers la France n’a jamais cessé.
En avril 2016 le ministre Alfano, en visite à Vintimille, déclare son intention de “résoudre le problème et nettoyer la ville des migrants”. Le dispositif de controle et de répression mis en oeuvre se manifeste alors dans toute sa violence: le centre de la croix-rouge est fermé, les migrant.es deviennent l’objet de rafles quotidiennes à bord des trains et dans les rues, sont identifié.es de force et déporté.es vers le sud de l’Italie. De meme, la répression à l’encontre des personnes solidaires s’est intensifiée.
Dans les derniers mois, malgré la violence et les difficultés grandissantes, est née l’exigence de construire des moments de lutte et de reconquérir des espaces de possibilités et d’action: la ville est toujours plus militarisée et on observe des manifestatons croissantes d’intolérnce et de racisme.
Aujourd’hui, nous sentons encore plus fortement la nécessité de construire un important moment de solidarité active et lutte partagée contre ce système d’apartheid et la fermeture des frontières: brisons ensemble ces mécanismes d’exclusion.
Rendez-vous Vendredi 5 Aout à 9h00 à Tende (Vallée de la Roya) pour commencer ces journées par une manifestation contre le doublement du tunnel et la dévastation programmée de la vallée: arretons les camions, abolissons les frontières.

Qui aurait besoin d’hospitalité pour la nuit du 4 aout est bienvenu-e et peut nous contacter pour avoir d’autres informations.
Tou.tes les participant.es sont invité.es à un maximum d’autonomie en apportant le matériel nécessaire à un camp.

Merci d’avance à tou.tes cell.eux qui pourraient arriver dans les jours précédents pour accompagner l’organisation et la logistique.
La zone de campement sera communiquée seulement au dernier moment.
Pour info-contact:
mail: senzafrontiere inventati.org
numéro de téléphone:
0033605789487

[ENG]

WITHOUT BORDERS: camping against borders in Ventimiglia and surroundings

After the eviction on September, the 30th of the self-organized camp that was born during the summer at «Balzi Rossi», the arrival in Ventimiglia of people travelling to the French border has never been arrested.
In April 2016 the Minister Alfano arrived on a visit to Ventimiglia, declaring its intention to “solve the problem and clean up the city by migrants.” The control and repression dispositif that was putted in place showed up itself with all its violence: when the Red Cross local center was closed, migrants were hunted on the trains and in the streets, identified with the use of force and deported to the hotspots situated all around Italy. Even the repression of solidarity became more and more aggressive.

In the last months, because of the repressive violence and all the difficulties, the need to create shared moments of struggle and regain space of action was building up: in fact, the city was progressively militarized and there are  growing intolerance and racism demonstrations.
We feel the need to build an important opportunity for an active and widespread solidarity struggle against the apartheid system and the closure of borders: let’s destroy these mechanisms of exclusion.

The meeting point is on Friday, August the 5th at 9.00 hours in Tenda (a town in Valle Roia, France) to join a mobilization against the constructions of the «Tenda Bis» tunnel (a very expensive and useless tunnel across the mountain) and the devastation of the valley: let’s stop the scravers, let’s abolish every border.

Everyone who needs accommodations for the evening of August the 4th is welcome and can contact us for more information.
We invite all those who want to join us to try to be as independent as possible, taking with them all the necessary needs for camping.
It is also very welcome all the help in the days before the camping to help us in the organization and logistics.
The camping area will be communicated only at the last moment.
For information and contacts:
mail: senzafrontiere at inventati.org
telephone number:
0033605789487

Ott
11
Gio
Modena- OPEN ARMS: dibattito con un soccorritore
Ott 11@20:30
Nov
10
Sab
Proiezione a Bologna del film “Sulla mia pelle” @ A Skeggia
Nov 10@17:00

“I Forever Ultras Bologna 1974 invitano tutti A Skeggia il giorno 10 Novembre per la proiezione di “Sulla mia pelle” film che racconta gli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi.
Insieme a noi ci sarà la vicepresidente dell’ Associazione Stefano Cucchi – Onlus Rossana Noris ed in collegamento telefonico ci saranno Ilaria Cucchi e l’avvocato Fabio Anselmo.

Invitiamo tutti dalle 17 A Skeggia e insieme parleremo con i rappresentati della squadra di rugby del carcere Rugby Giallo Dozza per conoscere questo splendido progetto che ormai seguiamo e supportiamo da anni.

Insieme a noi ci saranno anche rappresentati dell’ Associazione Federico Aldrovandi, per parlare non solo di Stefano, ma anche di tutti gli altri.

In occasione della giornata, il nostro spazio bimbi sarà aperto con tante attività per tutti i bambini.

Dalle 19.00 si griglia (anche per veg)

Ricordiamo che l’intero ricavato della giornata verrà devoluto alla squadra Rugby Giallo Dozza

Vi aspettiamo in tanti, per parlare, conoscere ed informarsi!”

Dic
2
Dom
Presidio sotto il carcere di Velletri @ Casa Circondariale di Velletri
Dic 2@15:00

NON SI TRATTA SOLO DI CRONACA

   Tra sabato 3 e domenica 4 novembre due persone sono decedute nel carcere di Velletri. 

   La morte di un 50enne è stata una morte annunciata. Dicono infatti che la causa fosse un malore, ma le sue condizioni fisiche erano da tempo ufficialmente incompatibili con la detenzione. Dopo di lui è morto un ragazzo di 33 anni, ufficialmente suicida. Questa versione però non convince chi lo conosceva. Nelle fredde cronache di giornale, il portavoce di uno dei sindacati delle guardie penitenziarie, sempre pronti a dichiarare quanto tempestivi siano i soccorsi da loro prestati in queste situazioni, oltre che a lamentare la carenza di personale, lo descriveva come una persona che “Dal primo momento del suo ingresso nel penitenziario ha sempre mostrato un comportamento arrogante e poco collaborativo”.

   Nelle carceri le condizioni si fanno giorno dopo giorno sempre più difficili, se non drammatiche. Il numero delle persone detenute aumenta vertiginosamente e ad oggi siamo arrivati quasi a 60.000 persone. 60.000 persone, non numeri!

   Le condizioni sociali le viviamo tutti e tutte noi sulla nostra pelle. Le conosciamo bene e sappiamo quanto l’aria si sia fatta irrespirabile per chi non ha la fortuna di essere nato con la camicia. Per tutta quella grandissima maggioranza di persone che la vita se la deve sudare, improvvisando lavori, condizioni abitative nonché di garanzie per la propria salute.

   Ci hanno educato a rivolgere la nostra rabbia contro chi sta come noi o vive condizioni simili alle nostre se non peggiori. Una guerra tra poveri che è utile solo ed esclusivamente a garantire l’opulenza dei potenti, di quelli che sono nati con quella camicia oppure che, con cinica avidità e sulla pelle di altre persone, sono riusciti a cucirsela addosso.

   La chiamiamo “guerra tra poveri” e serve a far volgere lo sguardo altrove, a non dirigerlo verso i veri responsabili di questo stato di immiserimento.

   Chi decide i tagli economici, chi decide di dichiarare guerre e di portarle avanti, chi incarcera e reprime, chi ci costringe a correre, affannarci, a rinunciare a quanto di bello c’è nel vivere?

   Sono venditori ambulanti, prostitute e i poveri, mandati via con misure come il Daspo dai centri vetrina delle città?

   Siamo davvero convinti che le persone immigrate siano il nemico numero uno, perché incolpate di rubare il lavoro o le abitazioni agli italiani?

   E chi, in un modo o in un altro non ci sta, corre il rischio di incappare nelle strette maglie della repressione.

   Se ti va bene, se riesci a sopravvivere in condizioni a volte drammatiche, se mostrerai di essere collaborativo e non arrogante accettando la punizione, se la pena inflitta non sarà “fine pena mai”, un giorno ne verrai fuori.

   E tutto ricomincerà. Forse con ancor più fatica o forse con maggiore rabbia da indirizzare nel modo più giusto.

   Oppure sarai un numero per sempre: vivo o morto, ma solo un numero.

   BASTA CON LE GALERE!

   BASTA MORTI IN CARCERE!

   IL CARCERE UCCIDE!

   Domenica 2 dicembre ore 15

   Presidio al carcere di Velletri

   SP – Cisterna Campoleone, 97


Solidarietà a tutti i detenuti e tutte le detenute e ai loro familiari!

Giu
2
Dom
Con le compagne in sciopero della fame @ Il Tribolo
Giu 2@14:30

Durante la Tattoo Circus in solidarietà con i prigionieri, aggiornamento sulla condizione dei compagni e delle compagne  anarchici in questo momento detenuti in Italia, sulla recente accelerazione repressiva e sulla lotta in corso.

https://tribolo.noblogs.org/

Giu
5
Mer
Con le compagne in sciopero della fame @ Il tribolo
Giu 5@20:30

Cos’è il carcere duro, da dove arriva, quale la sua evoluzione come è possibile lottare dal suo interno contro di esso e contro le strategie di differenziazione carceraria?

Ne parliamo con un compagno in passato detenuto nel circuito FIES in Spagna e un compagno redattore della rivista Senza Censura.

https://tribolo.noblogs.org/

Nov
3
Dom
Bello come una prigione che brucia: giornata contro la violenza carceraria a Milano
Nov 3@15:00

Bello come una prigione che brucia

Domenica 3 Novembre 2019, dalle 15.00
Piazza Ferrara, Milano (zona Corvetto)

Letture e musica contro la violenza carceraria.
Castagne e vino a prezzi popolari.
Durante la giornata saranno disponibili le nuove cartoline “Saluti da Corvetto” da spedire alle sorelle e ai fratelli rinchiusi dentro le galere.

In solidarietà a Uzzo, Amma e Patrik e tutti i prigionieri.

Liber* tutt*

NB: L’iniziativa verrà sospesa in caso di pioggia.

Dic
19
Sab
@ Casa Circondariale
Dic 19@14:00

La sanità dentro il carcere sta diventando qualcosa di impercepibile: nessun intervento di prevenzione è stato messo in atto all’inizio della seconda ondata di contagio, con un fatalismo esemplare. Mentre qui fuori stiamo assistendo all’inevitabile fallimento dello Stato e dei suoi tentacoli locali nel garantire la salute anche della popolazione più esposta e vulnerabile (con l’ecatombe nelle strutture per anziani), parallelamente da dentro le carceri di questo Paese stanno filtrando le notizie di un consapevole menefreghismo da parte degli apparati nell’interessarsi alla gestione del contagio.

Le condizioni igienico-sanitarie delle carceri italiane le conosciamo bene e sono quelle di discariche, dove il materiale da smaltire sono le persone detenute. In questo quadro era impossibile impedire un contenimento del Covid.

Per quanto riguarda il carcere di Tolmezzo, venerdì scorso è spirato un detenuto di 71 anni, condannato al 41 bis, il carcere-tomba, altri 2 detenuti tolmezzini risultano ricoverati a Verona e 3 ancora ricoverati all’ospedale di Tolmezzo. Il picco è stato di 155 positivi su 200 detenuti.

I detenuti usano le stesse docce, dormono in cella spesso sovraffollate e mantenere le distanze diventa impossibile. I colloqui sono sospesi da marzo, come tutte le attività: il virus entra in prigione attraverso i secondini, che non si fanno scrupoli a lavorare senza rispetto delle norme igieniche fondamentali della tutela propria e altrui. Una volta scoppiato il contagio, nessuna delle istituzioni implicate (direttrice del carcere, dirigenti del DAP, magistratura, distretto e azienda sanitaria, mass media…) si cura di svolgere il proprio compito, ma al contrario ognuna si occupa di assecondare il muro di omertà a tutela del mantenimento proprio e dei propri privilegi. In altre parole la verità del contagio non filtra fuori dal carcere ma rimane isolata, murata dentro la galera. Se la verità non si racconta, muore: ma la verità vive se viene detta, ed emerge con tutta la sua forza.

Per questo SABATO 19 DICEMBRE alle h 14 saremo a Tolmezzo davanti al carcere in via Paluzza 77.

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

 

versione stampabile:

Tolmezzo 19_12

Mar
6
Sab
Modena – Presidio davanti al carcere @ Casa Circondariale
Mar 6@15:00

È passato un anno da quell’8 marzo 2020 in cui, mentre le strade si svuotavano a causa delle prescrizioni governative che imponevano a tutti il “Restate a casa!”, all’interno delle galere in Italia, e in tantissimi Paesi del mondo, le persone detenute hanno urlato la loro rabbia e paura. Tante le rivolte e le forme di protesta.

La risposta dello Stato è stata brutale: 14 i detenuti morti ad oggi accertati. Tredici di loro dentro i corridoi dei penitenziari di Modena, Alessandria, Verona, Ascoli, Parma, Bologna, Rieti; un altro morirà successivamente dopo il ricovero nell’ospedale di Rieti.

Torture a suon di pestaggi e umiliazioni. E poi le denunce, i processi avviati nei confronti delle persone detenute: a Bologna, Modena, Frosinone, Milano Opera, Milano San Vittore, Roma Rebibbia, Foggia, Pavia.

Eppure è solo grazie a quelle rivolte che ci si è dovuti ricordare delle condizioni di chi in quei posti vive la sua quotidianità.

Posti in cui la pandemia ha solo peggiorato una situazione già precedentemente al collasso. Luoghi fatiscenti, sovraffollati e con un sistema sanitario assolutamente inefficiente.

Lo Stato, con le sue propaggini, come unica risposta ha reso le carceri dei veri e propri fortini, chiusi a tutto e tutti, tranne alle guardie e a quelli che ci lavorano e che veicolano all’interno il contagio. Prova ne sono i numerosi casi positivi nelle sezioni di 41bis a regime di totale isolamento.

Sono stati tolti i colloqui con i propri affetti e quelli con gli avvocati, sospesa qualsiasi attività, incluse quelle lavorative e scolastiche, mentre i prigionieri continuano a essere stipati dentro le celle.

In questo lungo anno la voce di chi vive sulla propria pelle tutte queste vessazioni e la condizione di persona sacrificabile non ha mai smesso di farsi sentire. Testimonianze, proteste e un esposto fatto da cinque coraggiosi detenuti hanno fatto emergere quanto realmente accaduto durante e dopo le rivolte a Modena e in altre galere e così non venisse infangata la memoria dei 14 reclusi morti. Morti velocemente liquidate con un vago “Per lo più dovute ad assunzioni di farmaci”, parole del ministro Bonafede .

Al di là di quello che strillano le trombe del potere sappiamo bene di chi sono le responsabilità di queste 14 morti.

A un anno dalla strage commessa nelle carceri vogliamo portare tutta la nostra solidarietà a chi si è ribellato e a chi ha scelto di esporsi parlando pubblicamente di divise sporche di sangue, di manganelli e di spari.

Lo Stato difende se stesso, le sue strutture, i suoi funzionari e burocrati. Li vorrebbe rendere impuniti e inattaccabili.
A noi la scelta di non dargli tregua.

Stragista è lo Stato!

6 MARZO ORE 15 – CARCERE DI MODENA

Torniamo a portare tutta la nostra solidarietà ai detenuti rinchiusi nel
carcere dove 9 persone, un anno fa, sono state uccise durante le rivolte
e i trasferimenti verso altre galere.

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