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Ott
9
Ven
Presentazione opuscolo “I cieli bruciano: dei Centri di identificazione e di espulsione e di coloro che ne permettono il funzionamento” @ Laboratorio Libertario Ligèra
Ott 9@21:00–23:30
Presentazione opuscolo “I cieli bruciano: dei Centri di identificazione e di espulsione e di coloro che ne permettono il funzionamento” @ Laboratorio Libertario Ligèra | Modena | Emilia-Romagna | Italia

I CIE sono i Centri di identificazione e di espulsione per immigrati, istituiti nel 1998 da un governo di centro sinistra con la legge Turco- Napolitano.

Questi centri sono veri e propri lager in cui sono rinchiusi i senza documenti , per poi essere identificati ed espulsi.

A Modena il CIE è stato attivo fino al 2013, per essere poi chiuso dalle continue rivolte degli internati che hanno portato alla completa inagibilità della struttura.

Dei 13 centri inizialmente attivi in Italia ne sono rimasti ancora 5 attivi.

La macchina delle espulsioni si è evoluta nel tempo.

Dentro dalla riduzione dei tempi di permanenza col conseguente abbassamento della conflittualità interna, all’ottenimento di appalti da parte di associazioni umanitarie che lucrano sulla pelle dei reclusi.
Fuori con ronde-rastrellamento contro i sans-papiers, e con il nuovo nucleo di polizia antiterrorismo presente in 20 città italiane contro lo spauracchio del terrorismo islamico.

Crediamo sia importante capire chi sono i collaboratori della macchina delle espulsioni, chi ci guadagna.
Che sia importante portare la lotta contro i CIE al di fuori di quelle mura, perchè la lotta è ovunque per chi sa guardare con gli occhi giusti.

I CIE sono ogni ditta, ente umanitario, o persona che collabora con il sistema delle espulsioni.
I CIE SI CHIUDONO COL FUOCO.

Mar
21
Lun
Cena di autofinanziamento e presentazione della trasmissione @ Circolo Anarchico C.Berneri
Mar 21@19:00–Mar 25@23:20
Cena di autofinanziamento e presentazione della trasmissione @ Circolo Anarchico C.Berneri | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

“Questa mattina al passeggio faceva un freddo cane, c’era un vento forte e gelato e per un attimo ho pensato a come sarebbe stato bello se il vento mi avrebbe fatto volare fino all’altra parte del muro di cinta. In certi giorni in carcere, per stare meno peggio, devi abbandonare sia la paura che la speranza perchè ormai è troppo tardi sia per l’una che per l’altra”

Carmelo Musumeci
dal carcere di Padova

Mezzora d’aria è un programma radiofonico che parla di esistenze rinchiuse, dentro o fuori le prigioni.

Parla di un carcere che va abbattuto, assieme alla società che l’ha costruito.

Vogliamo rompere il silenzio per andare oltre i muri, contro indifferenza e sopprusi, per far incrociare percorsi che tendano alla libertà.

21 Marzo:
h.20 Cena benefit per mezzoradaria. Menù vegetariano e traditional

25 Marzo
h.21 Presentazione di mezzoradaria. Dibattito su carcere e repressione

Ott
11
Gio
Modena- OPEN ARMS: dibattito con un soccorritore
Ott 11@20:30
Nov
10
Sab
Proiezione a Bologna del film “Sulla mia pelle” @ A Skeggia
Nov 10@17:00

“I Forever Ultras Bologna 1974 invitano tutti A Skeggia il giorno 10 Novembre per la proiezione di “Sulla mia pelle” film che racconta gli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi.
Insieme a noi ci sarà la vicepresidente dell’ Associazione Stefano Cucchi – Onlus Rossana Noris ed in collegamento telefonico ci saranno Ilaria Cucchi e l’avvocato Fabio Anselmo.

Invitiamo tutti dalle 17 A Skeggia e insieme parleremo con i rappresentati della squadra di rugby del carcere Rugby Giallo Dozza per conoscere questo splendido progetto che ormai seguiamo e supportiamo da anni.

Insieme a noi ci saranno anche rappresentati dell’ Associazione Federico Aldrovandi, per parlare non solo di Stefano, ma anche di tutti gli altri.

In occasione della giornata, il nostro spazio bimbi sarà aperto con tante attività per tutti i bambini.

Dalle 19.00 si griglia (anche per veg)

Ricordiamo che l’intero ricavato della giornata verrà devoluto alla squadra Rugby Giallo Dozza

Vi aspettiamo in tanti, per parlare, conoscere ed informarsi!”

Gen
11
Ven
Discussione sul decreto sicurezza a Cremona @ c.s.a. Kavarna
Gen 11@20:00
Gen
24
Gio
Il male dell’ergastolano @ Modo Infoshop
Gen 24@19:00

Presentazione con l’autore del libro “Il male dell’ergastolano” di Annino Mele, detenuto dal 1987 ed oggi in semi-libertà.

Feb
15
Lun
Trieste – Presidio al Coroneo @ Casa Circondariale
Feb 15@15:30

SECONDA PROPOSTA DI BATTITURA DELLE DETENUTE DI TRIESTE
LUNEDI’ 15 FEBBRAIO ORE 15.30

Lunedì 1 Febbraio, le detenute del Coroneo di Trieste, insieme ai solidali presenti sotto le mura del carcere, hanno portato avanti una battitura di poco più di un’ora. Da dentro il grido di indulto e libertà si sentiva chiaro anche nel mezzo del frastuono di pentole e arnesi. La presenza dei giornalisti era massiccia, così come richiesto dalle detenute al fine di far conoscere la loro lotta. Ma la stampa ufficiale, a quanto pare, non può rinunciare a “formare le opinioni”, in modo funzionale al potere vigente, piuttosto che informare. Infatti il giorno dopo sul giornale locale Il Piccolo si leggevano frasi come questa: “La ventina abbondante di detenute oggi nelle celle del Coroneo, forse anche per un informazione sul tema non sufficiente all’interno dell’istituto, tenendo conto che molti dei reclusi sono anche stranieri, mostrano infatti diffidenza nei confronti dei vaccini”.
Queste quattro righe riassumono bene i preconcetti che lo Stato vuole mantenere saldi attraverso la lettura della sua stampa.
Reclusi e anche stranieri ? Ben due colpe in una!! Non solo “criminali” anche stranieri!! In quanto stranieri non dovrebbero capire a cosa serve o cos’è un vaccino? Sta di fatto che, al di là delle ignoranti e razziste dichiarazioni della giornalista de Il Piccolo, le detenute che ci hanno manifestato la loro contrarietà al ricatto dei vaccini e la rivendicazione di maggior tutela sanitaria, sono chiaramente nostre compaesane o quanto meno dei dintorni. Qui non si pone un problema di nazionalità ma di autodeterminazione sul proprio corpo. I loro dubbi e la loro contrarietà al vaccino e all’essere di fatto obbligate ad assumerlo in quanto detenute, evidenziano due problematiche: la prima è l’efficacia reale e la possibile nocività del vaccino – aspetto questo che ci coinvolge tutti anche fuori – la seconda è l’obbligo per i detenuti di vaccinarsi. Basta guardare al curriculum criminale della multinazionale Pfizer e ai dubbi che un vaccino di tipo genico legittimamente pone, per capire che forse le detenute sono più informate di quanto lo Stato vorrebbe!
Il rumore e i disordini che da ormai quasi un anno prendono vita nelle carceri italiane trovano questa risposta da parte dello Stato: “Ora siete vaccinati, non potete più chiedere sanità, indulto o libertà, ora il carcere è sicuro”. Ma la questione della pandemia è solo la punta dell’iceberg di una condizione carceraria sempre più pesante.
Le detenute parlano di 150 detenuti su circa 187 risultati negli ultimi mesi positivi al covid, momento di massimo livello di contagi all’interno del carcere, tanto da costringere la direzione a non far più entrare nuovi detenuti, trasferendoli in altre carceri della regione.
Le detenute della sezione femminile per due settimane non potevano fare lavatrici, non ricevevano la posta, nessuna visita medica, e per curare il covid c’erano solo psicofarmaci e tachipirina. Sostanze usate solitamente per ogni male quando si è detenuti.
Dopo un mese la situazione non è cambiata di molto, i contagi sono diminuiti in maniera evidente, ma nonostante ciò nessun medico o psicologo si presenta nel carcere da 4 mesi. Le detenute lamentano l’impossibilità – a causa delle regole per evitare il contagio, in qualsiasi caso inattuabili all’interno della struttura – di fare socialità o poter intrattenere altri tipi di attività. Per questo motivo il consumo della cosiddetta “terapia psichiatrica’’ all’interno della sezione è aumentato.
Visto tutto questo, le detenute chiedono di avere esami del sangue sierologici e tamponi piuttosto che esser vaccinate, chiedono i domiciliari per chi ha il residuo di pena e l’indulto!
Le detenute del Coroneo vogliono continuare a ribellarsi ad un carcere che oggi più che mai non ti dà che la sicurezza di ammalarti o di morire. Un carcere in cui la sanità è cosa sconosciuta, e in cui sicuramente non si può affrontare una pandemia!

Per tutto ciò ripropongono una battitura lunedì 15 febbraio alle 15.30. Noi saremo di nuovo fuori dal carcere di Trieste, in via Coroneo, a sostenerle.

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione
liberetutti@autistiche.org
7 febbraio 2021

Giu
11
Ven
Presidio a Trieste: le stragi le fa lo Stato
Giu 11@18:00

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