Nella giornata di oggi 11 giugno, due compagni sono stati arrestati con l’accusa di devastazione e saccheggio in seguito al corteo antifascista del 24 Gennaio a Cremona.
Uno dei quali, Matteo nostro amico e compagno, da 5 anni studente universitario a Bologna.
Consapevoli che l’accusa nei confronti dei nostri compagni è solo uno strumento per reprimere le lotte politiche e sociali, la nostra arma per rispondere a questi continui attacchi repressivi è la solidarietà.
Per questo invitiamo tutt* al presidio di solidarietà alle 19 in Piazza Verdi, per rivendicare la sua libertà e ribadire i valori dell’antifascismo.
L’ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA!
MATTEO LIBERO, LIBER* TUTT*!
Ascolta l’intervento di Valerio un amico di matteo e Leggi l’articolo di Radio Onda D’Urto.
I CIE sono i Centri di identificazione e di espulsione per immigrati, istituiti nel 1998 da un governo di centro sinistra con la legge Turco- Napolitano.
Questi centri sono veri e propri lager in cui sono rinchiusi i senza documenti , per poi essere identificati ed espulsi.
A Modena il CIE è stato attivo fino al 2013, per essere poi chiuso dalle continue rivolte degli internati che hanno portato alla completa inagibilità della struttura.
Dei 13 centri inizialmente attivi in Italia ne sono rimasti ancora 5 attivi.
La macchina delle espulsioni si è evoluta nel tempo.
Dentro dalla riduzione dei tempi di permanenza col conseguente abbassamento della conflittualità interna, all’ottenimento di appalti da parte di associazioni umanitarie che lucrano sulla pelle dei reclusi.
Fuori con ronde-rastrellamento contro i sans-papiers, e con il nuovo nucleo di polizia antiterrorismo presente in 20 città italiane contro lo spauracchio del terrorismo islamico.
Crediamo sia importante capire chi sono i collaboratori della macchina delle espulsioni, chi ci guadagna.
Che sia importante portare la lotta contro i CIE al di fuori di quelle mura, perchè la lotta è ovunque per chi sa guardare con gli occhi giusti.
I CIE sono ogni ditta, ente umanitario, o persona che collabora con il sistema delle espulsioni.
I CIE SI CHIUDONO COL FUOCO.
Bologna Hc collective and XM24 proudly presents:
benefit per Andre, Tommi e Pippo, agli arresti domiciliari con l’accusa di aver dato alle fiamme un covo di fascisti
dalle 21, nell’osteria piu punk del mondo, suoneranno:
- SUD DISORDER (dai territori a sud del mondo Hc)
- INGANNO (TarantoHc)
- THE STRIKES (Bologna Street Punk)
- RAK SHAZA + SHIVER (Grottaglie Rap)
Venerdì 6 maggio, ore 19.00
Abusi in divisa
Incontro e dibattito insieme all’associazione ACAD [Associazione Contro gli Abusi in Divisa]
Il tema degli abusi delle incontro dibattito sugli abusi in divisa a cura di acad, locandina incontroforze dell’ordine spesso viene banalizzato nel dibattito istituzionale, fino ad accogliere e avallare la cosidetta teoria delle mele marce. Nel nostro dibattito, invece, verranno raccontati e descritti anche nei loro aspetti giuridici e mediatici; casi specifici di abusi delle forze dell’ordine nel tentativo di rispondere alla domanda se possa considerarsi davvero soddisfacente e in qualche modo valida la teoria delle mele marce e per costruire e immaginare una soluzione al vero problema. Perché non accada mai più e perché si possa costruire un terreno di analisi che offra una visione analitica e completa della questione.
Acad è una Onlus nata dall’intenso lavoro di un gruppo di attivisti che da diversi anni si occupano di abusi commessi dalle forze dell’ordine. Tante famiglie, colpite duramente dagli abusi, non hanno accettato le versioni ufficiali e hanno intrapreso battaglie per chiedere verità e giustizia affinché questi ignobili e vergognosi atti non passassero sotto silenzio.
Acad nasce dalla volontà di dare sostegno a queste famiglie e a coloro che hanno subito abusi ma che non si sono dati per vinti e non hanno accettato una verità giudiziaria che già troppe volte si è dimostrata a favore di chi tenta in tutti i modi di nascondere la propria impunità dietro una divisa.
L’associazione è antifascista e antirazzista, valori di libertà ed eguaglianza indispensabili oggi per contrastare fenomeni discriminatori e prevaricatori. Il fascismo non è un opinione, la storia dovrebbe averlo insegnato a tutti.
interverranno:
Checchino Antonini (giornalista ACAD)
Stella Arena (legale ACAD)
Gaia Tessitore (legale ACAD)
www.acaditalia.it
Lo Stato austriaco ha annunciato che, con i primi di aprile, verrà ricostruita la frontiera del Brennero.
Questo significa: barriere di acciaio, filo spinato sui sentieri, controlli sull’autostrada, sulla statale, sulla ferrovia e sulle ciclabili, pattuglie di militari e di milizie, container per i profughi.
Esercito e filo spinato sono presentati ancora una volta quale “soluzione tecnica” per contenere e rinchiudere i poveri, il cui esodo è il risultato di guerre, devastazione ambientale, miseria.
Al di là delle rimostranze formali, le autorità italiane si adeguano, intensificando i controlli a sud del Brennero.
Siamo di fronte a un passaggio storico.
Credere che muri e soldati siano riservati sempre e comunque a qualcun altro è una tragica illusione: a venire recintata, bandita e schiacciata è la libertà di tutti.
Dalla Palestina al Messico, dalla Turchia alla Francia, e ormai a due passi da noi, le barriere sono l’emblema del nostro presente.
Accettarle rende disumani e complici.
Cercare di abbatterle è l’inizio di una libertà possibile.
Bisogna scegliere da che parte stare.
SABATO 7 MAGGIO 2016
GIORNATA DI LOTTA
MANIFESTAZIONE AL BRENNERO
ore 14,30
(davanti alla stazione dei treni)
Per informazioni, iniziative, testi di riflessione: abbatterelefrontiere.blogspot.it
abbatterelefrontiere@gmail.com
DESTROY THE BORDERS
The Austrian State has announced the closure of the border of the Brenner at the beginning of April.
This means: steel fences, barbed wire on the paths, inspections on the highways, on the federal roads, on trains and bicycle tracks, military patrols, containers for refugees.
Soldiers and barbed wire are shown once again as a “technical solution” to contain and detain the poor, whose exodus is the result of wars, environmental devastation, extreme poverty.
Beyond formal complaints, the Italian authorities conform to this intensification of the controls in the South of Brenner.
We are facing an historical passage.
To believe that walls and soldiers are a treatment reserved to someone else, is a tragic illusion: everyone’s freedom is fenced, outlawed and oppressed.
From Palestine to Mexico, from Turkey to France and already very close to us, borders are the symbol of our present moment.
To accept them makes us inhuman and accomplice.
To try to destroy them is the beginning of a possible freedom.
It’s necessary to choose which side to take.
SATURDAY THE 7th OF MAY 2016
DAY OF STRUGGLE
DEMONSTRATION AT THE BRENNER 2.30 PM
(in front of the railway station)
For further information, appointments and texts:
abbatterelefrontiere.blogspot.it
abbatterelefrontiere@gmail.com
Per fare un saluto di solidarietà a Divine e agli altri prigionieri in AS2 a Ferrara
Informiamo che la sera di martedì 2 agosto, a seguito di una lite in casa, il nostro compagno Divine si è trovato alla porta la polizia. Immediatamente le merde entravano nell’abitazione effettuando una perquisizione ed allertando la digos. A seguito di questa perquisizione, come scritto dalla stampa di regime, venivano rinvenuti oggetti e sostanze di uso comune che se collegati tra loro con alchemica sapienza potevano generare un ordigno, oltre a svariato materiale cartaceo riconducibile agli ambienti anarchici. Come risaputo in casa di un anarchico, anche del minestrone andato a male può diventare un’arma.
Divine viene portato in questura dove viene trattenuto per più giorni in assenza di comunicazione con l’esterno e con gli avvocati. Il giorno dopo i giornali parlano di un soggetto che gravita intorno all’area anarchica trovato in casa con materiale potenzialmente esplosivo e immediatamente rilasciato con denuncia a piede libero. La notizia risulta falsa visto che, nonostante i tentativi, nessuno riesce a vedere Divine o ad avere notizie sicure sul suo rilascio.
Dopo 4 giorni infatti arriva la conferma che il compagno si trova rinchiuso nel carcere di Bologna con le stesse accuse già scritte sui giornali.
Da sottolineare il ruolo infame e di copertura svolto dagli scribacchini di regime che, dando una falsa notizia, hanno permesso il prolungato isolamento di Divine. Non ci stupisce l’accanimento dello stato verso i suoi nemici e non ci ferma un tentativo di isolamento dal continuare l’attacco verso l’esistente e i suoi attivi collaboratori.
Siamo vicini a Divine, come lo siamo a tutti i compagni che subiscono la repressione dello stato e determinati più che mai a proseguire per la nostra cattiva strada.
Alcun* anarchic*
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Aggiornamento:
Si era in attesa del pronunciamento del giudice ed è stata confermata la misura cautelare in carcere per Divine.
Per scrivergli lettere e telegrammi di solidarietà:
Divine Umoru
Via del Gomito 2, CAP 40127, Bologna
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Aggiornamento:
Divine è stato trasferito in AS2 nel carcere di Ferrara –> per scrivergli:
Divine Umoru
via Arginone, 327
44122 Ferrara
SOLIDARIETA’ ALLE E AGLI ANTIFASCIST* SOTTO PROCESSO
PER L’OPPOSIZIONE AD UN COVO FASCISTA A CESENA
In vista dell’apertura del processo previsto il 23 gennaio 2019 a
carico di alcune persone antifasciste, colpite da diverse denunce
(violenza privata, diffamazione, minacce ed altre) con l’accusa di
essersi opposte in vario modo all’apertura della sede fascista di via
Albertini a Cesena, lanciamo per Sabato 5 gennaio un presidio itinerante
per le strade della città di Cesena, per creare una diffusa solidarietà
nei confronti delle/degli antifascist* accusat*, auspicando la
partecipazione di chi, nel corso di quest’anno
e non solo, ha attraversato le assemblee e le varie iniziative sul
territorio.
Mercoledì 23 gennaio vi è inoltre l’intenzione di rendere visibile
la solidarietà con un presidio sotto il Tribunale di Forlì,
in occasione dell’apertura del processo. [Orario da definirsi]
– SABATO 5 GENNAIO PRESIDIO ITINERANTE IN CENTRO A CESENA!
ORE 16:00 RITROVO IN PIAZZA DELLA LIBERTÀ CESENA
– MERCOLEDI’ 23 GENNAIO PRESIDIO SOTTO IL TRIBUNALE DI FORLì!
L’entrata del Tribunale si trova in piazzetta Cesare Beccaria, in via
Carlo Cignani,
in pieno centro cittadino e alle spalle dell’Abbazia di San
Mercuriale.
ASSEMBLEA ANTIFASCISTA DI CESENA
Presidio a Bologna in solidarietà con i prigionieri in lotta!!!
Cosa è stata quella giornata? Cosa ha significato per chi l’ha attraversata?
Ne abbiamo parlato tante volte e vogliamo ancora farlo: per non dimenticare.
Così come molti e molte di noi non hanno mai dimenticato Genova 2001 perché, anche allora, eravamo nel giusto. Si portava per le strade una chiave di lettura anticipatrice di ciò che oggi stiamo vivendo: devastazioni ambientali e guerre per l’appropriazione di risorse e per l’occupazione dei punti nevralgici e strategici alle mire geopolitiche degli Stati e delle potenti multinazionali; la conseguente fuga di intere popolazioni da terre devastate e le condizioni di sfruttamento imposte loro dalle politiche degli Stati in cui approdano, sempre che le loro vite non siano risucchiate dalla liquidità dei muri che sono costretti ad attraversare in condizioni estreme; l’immiserimento delle condizioni di vita dei più.
Ci sono dei giorni in cui la rassegnazione cede il posto alla gioiosità di una rabbia collettiva finalmente espressa, in cui luoghi, simboli e responsabilità non sono più avvertiti come lontani e intoccabili. In cui non c’è più separazione tra desiderio e azione.
Dopo 11 anni Daiyvid, ricercato dalle autorità italiane poiché condannato per quella giornata del reato di devastazione e saccheggio, è stato arrestato ad Atene lo scorso mese di luglio. Il 19 agosto il tribunale greco ha deciso a favore dell’applicazione del mandato di arresto europeo (MAE), ordinandone il rimpatrio.
Dall’8 settembre si trova rinchiuso dentro il carcere di Civitavecchia.
Un altro nome che si aggiunge alla lista dei “fuggitivi” agguantati per questo infausto reato in giro per l’Europa.
Come Vincenzo che è nuovamente a forte rischio “estradizione”, a tre anni dal giorno della sua cattura in Francia e a più di venti dalle manifestazioni contro il G8 di Genova 2001 per cui è ricercato.
Lo scorso 14 luglio la Corte di Giustizia Europea si è espressa a favore della sua consegna, nonostante le evidenti incompatibilità tra questo particolare articolo di reato e il codice penale francese. Il prossimo 11 ottobre, la Corte di Cassazione di Parigi deciderà sulla sua estradizione ma gli spazi per una decisione contraria si sono notevolmente ridotti se non azzerati.
Due storie, quella di Daiyvid e Vincenzo che intrecciano giustizialismo all’italiana e garantismo all’europea; se il primo ha armato la repressione verso i manifestanti che a Genova e a Roma protestavano contro il nuovo Ordine globale, il secondo disarma ora le difese per garantire una “serena” collaborazione tra Stati in materia di “estradizione”. Si conferma, infatti, come il MAE – introdotto nel 2004 – tenda nella prassi a spianare la strada verso un sistema di riconsegne rapide e frettolose tra paesi alleati, aggirando ciò che resta delle precedenti tutele in materia.
Se lo Stato non dimentica è bene che sappia che anche noi non lo facciamo. Ieri come oggi, la nostra solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione non vacilla ma anzi si rafforza.
Portiamo domenica 25 settembre la nostra vicinanza fuori dalle mura del carcere di Civitavecchia alle ore 11 e facciamola sentire forte e chiara a Daiyvid.
Cassa di solidarietà La Lima