Presentazione con l’autore del libro “Il male dell’ergastolano” di Annino Mele, detenuto dal 1987 ed oggi in semi-libertà.
Presidio a Bologna in solidarietà con i prigionieri in lotta!!!
Il 21 maggio 2019 due compagni, Robert e Beppe, e una compagna, Natascia, sono stati arrestati con
l’accusa di aver inviato, nel 2017, tre pacchi esplosivi a due PM della procura di Torino, Sparagna e
Rinaudo, e a Santi Consolo, all’epoca direttore del DAP di Roma. L’operazione è stata denominata
“Prometeo”.
Hanno subìto continui trasferimenti. Destinati alle sezioni di Alta Sicurezza, nella maggior parte dei
casi sono stati rinchiusi in carceri nelle quali sono presenti reparti destinati al 41bis. Come Natascia,
inizialmente assegnata alla sezione di AS2 a L’Aquila dove la quasi totalità delle persone sono
recluse in regime di 41bis, noto per le estreme condizioni di isolamento e privazione.
Il nostro compagno Beppe è passato dal carcere di Opera a Milano, da Alessandria e da Rossano.
Da quest’ultimo ha chiesto il trasferimento per avvicinamento e per incompatibilità con gli altri
detenuti.
Ed ecco che la provocazione degli organi di stato addetti alla repressione si è manifestata e Beppe è
stato rinchiuso nel carcere di Pavia, ma nella “sezione protetti” destinata a infami, ex sbirri,
stupratori, pedofili. Vi vengono rinchiusi anche transessuali, ma quando ne facciano esplicita
richiesta.
L’obiettivo è quello di tenerlo sempre più isolato e di cercare di fiaccarne lo spirito.
Non ci stanno riuscendo e noi saremo sotto le mura del carcere di Pavia per sostenerlo e per portare
un saluto solidale.
Presidio alle Vallette
Dal 20 settembre 3 dei nostri compagni si trovano rinchiusi nel carcere delle Vallette accusati di resistenza aggravata, lesioni e danneggiamento. La procura di Torino intende vendicarsi per la giornata del 9 febbraio, quando un corteo si riprese le strade della città per esprimere la propria rabbia, a seguito dello sgombero dell’Asilo e gli arresti dell’operazione “Scintilla”. In queste settimane le notizie che i nostri compagni ci hanno fatto arrivare non sono e non possono che essere l’ennesima conferma dell’abominio che il carcere è e vuole essere, non possono che tramutarsi in benzina gettata su un rogo che brucia ormai da tempo e non finirà mai di gettare scintille al vento. Il 23 novembre sarà l’occasione per farci sentire e spezzare quel muro di silenzio che li separa da un fuoco che arde per loro.
Solidarietà per Amma, Uzzo e Patrik
Entrato in carcere nel 1991, ergastolano, Carmelo Musumeci lotta da sempre per abbattere quei muri, non solo di ferro e cemento, che lo tengono prigioniero. “Uomo ombra”, scrittore per necessità in un mondo che lo vorrebbe dimenticato, oggi ci presenta i suoi libri e la sua esperienza.
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