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Gen
10
Ven
Presentazione di Mezz’Ora D’aria @ Circolo Iqbal Masih
Gen 10@19:30–22:30

Serata di autofinanziamento per il progetto della trasmissione Mezz’ora d’Aria

LOCANDINA IQBAL DEFINITIVA

 

Gen
31
Ven
Presentazione di Mezz’ora d’Aria @ Vag61 Spazio Libero autogestito
Gen 31@19:00–22:30

Presentazione del progetto radiofonico di Mezz’ora d’ariamezzora daria finale

Apr
10
Dom
Parma – Assemblea pubblica ‘Pagine contro la tortura’
Apr 10@17:30
Parma - Assemblea pubblica 'Pagine contro la tortura'

ASSEMBLEA PUBBLICA a PARMA

DOMENICA 10 APRILE ORE 17,30 CASA CANTONIERA- VIA MANTOVA 24

per informazioni: https://paginecontrolatortura.noblogs.org/

“PAGINE CONTRO LA TORTURA”

Contro il divieto di ricevere dall’esterno libri e stampe d’ogni genere nelle sezioni 41bis

“Nel tempo le istituzioni hanno allevato funzionari che ritengono naturale questo sistema di barbarie. Quando si eleva il meccanismo della mostrificazione a ’normale’ strumento di repressione, la tortura di varia natura diventa burocrazia quotidiana”. (Da una lettera di un detenuto rinchiuso nel nuovo carcere di Massama, Oristano, giugno 2015).

Da alcuni mesi chi è sottoposto al regime previsto dall’art. 41bis dell’ordinamento penitenziario (o.p.) non può più ricevere libri, né qualsiasi altra forma di stampa, attraverso la corrispondenza e i colloqui sia con parenti sia con avvocati: i libri e la stampa in genere si possono solo acquistare tramite autorizzazione dell’amministrazione. È un’ulteriore censura, una potenziale forma di ricatto, in aggiunta alle restrizioni sul numero di libri che è consentito tenere in cella: solo tre.

Nel novembre 2011 una circolare del DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: il dipartimento del ministero della Giustizia preposto al governo delle carceri italiane) impose questa restrizione, ma fu bloccata da reclami di alcuni prigionieri e prigioniere accolti nelle ordinanze di alcuni giudici di sorveglianza. I ricorsi opposti da almeno tre pubblici ministeri contro queste ordinanze furono confermati in Cassazione. Infine una sentenza della suprema Corte del 16 ottobre 2014 ha dato ragione al DAP, rendendo così definitiva questa nuova odiosa restrizione.

Il regime di 41bis è il punto più rigido della scala del trattamento differenziato che regola il sistema carcerario italiano.

Il 41bis prevede:

– isolamento per 23 ore al giorno (soltanto nell’ora d’aria è possibile incontrare altri/e prigionieri/e, comunque al massimo tre, e solo con questi è possibile parlare);

– colloquio con i soli familiari diretti (un’ora al mese) che impedisce per mezzo di vetri, telecamere e citofoni ogni contatto diretto;

– esclusione a priori dall’accesso ai “benefici”;

– utilizzo dei Gruppi Operativi Mobili (GOM), il gruppo speciale della polizia penitenziaria, tristemente conosciuto per i pestaggi nelle carceri e per i massacri compiuti a Genova nel 2001;

– “processo in videoconferenza”: l’imputato/a detenuto/a segue il processo da solo/a in una cella attrezzata del carcere, tramite un collegamento video gestito a discrezione da giudici, pm, forze dell’ordine, quindi privato/a della possibilità di essere in aula;

– la censura-restringimento nella consegna di posta, stampe, libri.

È importante promuovere una campagna di sensibilizzazione e iniziativa di tutte e tutti coloro che operano nel mondo della cultura: librerie, case editrici, di appassionati/e della lettura, scrittori e scrittrici, viaggiatori tra le pagine, ecc., volta al ritiro del vessatorio divieto di ricevere libri.

In particolare, al fine di fare pressione sulle autorità competenti ed estendere la solidarietà, invitiamo tutte le realtà a spedire cataloghi, libri, riviste, ecc, presso le biblioteche delle carceri in cui sono presenti le sezioni a 41bis e ai detenuti e alle detenute che di volta in volta ne faranno richiesta.

 

Il carcere non è la soluzione, ma parte del problema.

Sommergiamo di libri le carceri, evitiamo che si metta in catene la cultura!

Ago
21
Dom
Presidio sotto il carcere di Ferrara – domenica 21 agosto @ ferrara
Ago 21@18:00

Per fare un saluto di solidarietà a Divine e agli altri prigionieri in AS2 a Ferrara

x DIVO - ferrara - domenica 21 agosto

 

Informiamo che la sera di martedì 2 agosto, a seguito di una lite in casa, il nostro compagno Divine si è trovato alla porta la polizia. Immediatamente le merde entravano nell’abitazione effettuando una perquisizione ed allertando la digos. A seguito di questa perquisizione, come scritto dalla stampa di regime, venivano rinvenuti oggetti e sostanze di uso comune che se collegati tra loro con alchemica sapienza potevano generare un ordigno, oltre a svariato materiale cartaceo riconducibile agli ambienti anarchici. Come risaputo in casa di un anarchico, anche del minestrone andato a male può diventare un’arma.
Divine viene portato in questura dove viene trattenuto per più giorni in assenza di comunicazione con l’esterno e con gli avvocati. Il giorno dopo i giornali parlano di un soggetto che gravita intorno all’area anarchica trovato in casa con materiale potenzialmente esplosivo e immediatamente rilasciato con denuncia a piede libero. La notizia risulta falsa visto che, nonostante i tentativi, nessuno riesce a vedere Divine o ad avere notizie sicure sul suo rilascio.
Dopo 4 giorni infatti arriva la conferma che il compagno si trova rinchiuso nel carcere di Bologna con le stesse accuse già scritte sui giornali.

Da sottolineare il ruolo infame e di copertura svolto dagli scribacchini di regime che, dando una falsa notizia, hanno permesso il prolungato isolamento di Divine. Non ci stupisce l’accanimento dello stato verso i suoi nemici e non ci ferma un tentativo di isolamento dal continuare l’attacco verso l’esistente e i suoi attivi collaboratori.
Siamo vicini a Divine, come lo siamo a tutti i compagni che subiscono la repressione dello stato e determinati più che mai a proseguire per la nostra cattiva strada.

Alcun* anarchic*

—————————————–

Aggiornamento:

Si era in attesa del pronunciamento del giudice ed è stata confermata la misura cautelare in carcere per Divine.

Per scrivergli lettere e telegrammi di solidarietà:

Divine Umoru
Via del Gomito 2, CAP 40127, Bologna

—————————————–

Aggiornamento:

Divine è stato trasferito in AS2 nel carcere di Ferrara –> per scrivergli:

Divine Umoru

via Arginone, 327

44122 Ferrara

Dic
2
Dom
Presidio sotto il carcere di Velletri @ Casa Circondariale di Velletri
Dic 2@15:00

NON SI TRATTA SOLO DI CRONACA

   Tra sabato 3 e domenica 4 novembre due persone sono decedute nel carcere di Velletri. 

   La morte di un 50enne è stata una morte annunciata. Dicono infatti che la causa fosse un malore, ma le sue condizioni fisiche erano da tempo ufficialmente incompatibili con la detenzione. Dopo di lui è morto un ragazzo di 33 anni, ufficialmente suicida. Questa versione però non convince chi lo conosceva. Nelle fredde cronache di giornale, il portavoce di uno dei sindacati delle guardie penitenziarie, sempre pronti a dichiarare quanto tempestivi siano i soccorsi da loro prestati in queste situazioni, oltre che a lamentare la carenza di personale, lo descriveva come una persona che “Dal primo momento del suo ingresso nel penitenziario ha sempre mostrato un comportamento arrogante e poco collaborativo”.

   Nelle carceri le condizioni si fanno giorno dopo giorno sempre più difficili, se non drammatiche. Il numero delle persone detenute aumenta vertiginosamente e ad oggi siamo arrivati quasi a 60.000 persone. 60.000 persone, non numeri!

   Le condizioni sociali le viviamo tutti e tutte noi sulla nostra pelle. Le conosciamo bene e sappiamo quanto l’aria si sia fatta irrespirabile per chi non ha la fortuna di essere nato con la camicia. Per tutta quella grandissima maggioranza di persone che la vita se la deve sudare, improvvisando lavori, condizioni abitative nonché di garanzie per la propria salute.

   Ci hanno educato a rivolgere la nostra rabbia contro chi sta come noi o vive condizioni simili alle nostre se non peggiori. Una guerra tra poveri che è utile solo ed esclusivamente a garantire l’opulenza dei potenti, di quelli che sono nati con quella camicia oppure che, con cinica avidità e sulla pelle di altre persone, sono riusciti a cucirsela addosso.

   La chiamiamo “guerra tra poveri” e serve a far volgere lo sguardo altrove, a non dirigerlo verso i veri responsabili di questo stato di immiserimento.

   Chi decide i tagli economici, chi decide di dichiarare guerre e di portarle avanti, chi incarcera e reprime, chi ci costringe a correre, affannarci, a rinunciare a quanto di bello c’è nel vivere?

   Sono venditori ambulanti, prostitute e i poveri, mandati via con misure come il Daspo dai centri vetrina delle città?

   Siamo davvero convinti che le persone immigrate siano il nemico numero uno, perché incolpate di rubare il lavoro o le abitazioni agli italiani?

   E chi, in un modo o in un altro non ci sta, corre il rischio di incappare nelle strette maglie della repressione.

   Se ti va bene, se riesci a sopravvivere in condizioni a volte drammatiche, se mostrerai di essere collaborativo e non arrogante accettando la punizione, se la pena inflitta non sarà “fine pena mai”, un giorno ne verrai fuori.

   E tutto ricomincerà. Forse con ancor più fatica o forse con maggiore rabbia da indirizzare nel modo più giusto.

   Oppure sarai un numero per sempre: vivo o morto, ma solo un numero.

   BASTA CON LE GALERE!

   BASTA MORTI IN CARCERE!

   IL CARCERE UCCIDE!

   Domenica 2 dicembre ore 15

   Presidio al carcere di Velletri

   SP – Cisterna Campoleone, 97


Solidarietà a tutti i detenuti e tutte le detenute e ai loro familiari!

Nov
16
Sab
Giornata contro la repressione “Le colline hanno gli occhi” @ Cerro Veronese (VR)
Nov 16@13:00
Mar
15
Ven
CONCERTO benefit per i prigionier* sequestrat* dallo stato cileno @ El Paso occupato
Mar 15@23:00

CONCERTO BENEFIT PRIGIONIER* MAPUCHE, INDIVIDUALITA’ ANARCHICHE e
ANTISPECISTE rinchius* nelle galere presenti sul territorio occupato
dallo stato cileno!

Le recenti condanne inflitte a Mónica Caballero e Francisco Solar, le
lunghe detenzioni di molte individualità anarchiche, antiautoritarie e
mapuche (tra quest’ultimi c’è chi prosegue il lungo sciopero della fame
iniziato nei primi giorni di novembre) e la forte repressione contro le
organizzazioni più combattive mapuche, non hanno intimorito chi ha
deciso di proseguire una reale lotta contro la violenza dello stato
$ileno e del capitale usurpatore. Con ogni mezzo necessario!

Solidarizzare realmente con loro, è quello che possiamo fare quì e ora.

FIN QUANDO ESISTERA’ MISERIA, ESISTERA’ RIBELLIONE!!

Rete internazionalista per il popolo Mapuche

https://mapucheit.wordpress.com/

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