Durante la Tattoo Circus in solidarietà con i prigionieri, aggiornamento sulla condizione dei compagni e delle compagne anarchici in questo momento detenuti in Italia, sulla recente accelerazione repressiva e sulla lotta in corso.
Cos’è il carcere duro, da dove arriva, quale la sua evoluzione come è possibile lottare dal suo interno contro di esso e contro le strategie di differenziazione carceraria?
Ne parliamo con un compagno in passato detenuto nel circuito FIES in Spagna e un compagno redattore della rivista Senza Censura.
Bello come una prigione che brucia
Domenica 3 Novembre 2019, dalle 15.00
Piazza Ferrara, Milano (zona Corvetto)
Letture e musica contro la violenza carceraria.
Castagne e vino a prezzi popolari.
Durante la giornata saranno disponibili le nuove cartoline “Saluti da Corvetto” da spedire alle sorelle e ai fratelli rinchiusi dentro le galere.
In solidarietà a Uzzo, Amma e Patrik e tutti i prigionieri.
Liber* tutt*
NB: L’iniziativa verrà sospesa in caso di pioggia.
Presidio alle Vallette
Dal 20 settembre 3 dei nostri compagni si trovano rinchiusi nel carcere delle Vallette accusati di resistenza aggravata, lesioni e danneggiamento. La procura di Torino intende vendicarsi per la giornata del 9 febbraio, quando un corteo si riprese le strade della città per esprimere la propria rabbia, a seguito dello sgombero dell’Asilo e gli arresti dell’operazione “Scintilla”. In queste settimane le notizie che i nostri compagni ci hanno fatto arrivare non sono e non possono che essere l’ennesima conferma dell’abominio che il carcere è e vuole essere, non possono che tramutarsi in benzina gettata su un rogo che brucia ormai da tempo e non finirà mai di gettare scintille al vento. Il 23 novembre sarà l’occasione per farci sentire e spezzare quel muro di silenzio che li separa da un fuoco che arde per loro.
Solidarietà per Amma, Uzzo e Patrik
SEMPRE AL FIANCO DI CHI LOTTA
I compagni anarchici Vincenzo e Dayvid sono stati entrambi condannati per il reato di devastazione e saccheggio: il primo in seguito ai fatti
di Genova 2001, durante il G8, che avevano portato alla condanna di 10 compagni e compagne, il secondo invece per gli scontri avvenuti a Roma il 15 ottobre 2011.
Sia Vince che Dayvid avevano tuttavia deciso di rendersi irreperibili e di sottrarsi all’arresto, preferendo la via della latitanza alle patrie galere. La loro corsa si è purtroppo conclusa con l’arresto: Vince è stato fermato dopo sette anni dalla polizia francese in Bretagna, mentre Dayvid è stato arrestato il 29 giugno scorso ad Atene. In entrambi i casi la cattura è stata resa possibile dalla collaborazione tra le diverse polizie europee nel contesto del MAE, il mandato d’arresto europeo.
In seguito all’arresto Dayvid è stato rimpatriato l’8 settembre e si trova attualmente nel carcere di Civitavecchia. Vince invece, a più di vent’anni da Genova 2001, dopo una lunga latitanza, e a tre anni dal giorno della sua cattura in Francia, è nuovamente a forte rischio “estradizione”. Nell’autunno 2020 la Corte di Anger aveva deciso di non consegnarlo all’Italia, per l’accusa di “Devastazione e Saccheggio”, ma lo scorso 14 luglio la Corte di Giustizia Europea si è espressa a favore della sua consegna alla giustizia italiana, nonostante le incompatibilità tra il particolare e controverso reato di “Devastazione e Saccheggio” e il codice penale francese. La decisione definitiva spetta adesso alla Corte di Cassazione di Parigi convocata per il prossimo 11 ottobre, ma gli spazi per una decisione contraria si sono notevolmente ridotti.
Proponiamo quindi una cena benefit per sostenere Vince e Dayvid e riferire brevemente alcuni aggiornamenti sulla loro situazione.
cena benefit par david “Ciga”
SABATO 24 SETTEMBRE
ore 20 cena Benefit e a seguire aggiornamenti e chiacchierate
presso L’Arrotino, in via Primo Maggio 24c, Malavedo, Lecco
CONCERTO BENEFIT PRIGIONIER* MAPUCHE, INDIVIDUALITA’ ANARCHICHE e
ANTISPECISTE rinchius* nelle galere presenti sul territorio occupato
dallo stato cileno!
Le recenti condanne inflitte a Mónica Caballero e Francisco Solar, le
lunghe detenzioni di molte individualità anarchiche, antiautoritarie e
mapuche (tra quest’ultimi c’è chi prosegue il lungo sciopero della fame
iniziato nei primi giorni di novembre) e la forte repressione contro le
organizzazioni più combattive mapuche, non hanno intimorito chi ha
deciso di proseguire una reale lotta contro la violenza dello stato
$ileno e del capitale usurpatore. Con ogni mezzo necessario!
Solidarizzare realmente con loro, è quello che possiamo fare quì e ora.
FIN QUANDO ESISTERA’ MISERIA, ESISTERA’ RIBELLIONE!!
Rete internazionalista per il popolo Mapuche