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Presidio e cena benefit per i 4 NoTav accusati di terrorismo @ Sotto le due torri
Dic 12@18:00–Dic 13@1:00
Presidio e cena benefit per i 4 NoTav accusati di terrorismo @ Sotto le due torri | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Terrorista è lo stato. Libertà per i No TAV
presidio di solidarietà sotto le due torri, Bologna

Il 17 dicembre sarà emessa la sentenza contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, quattro anarchici e anarchiche accusati di attentato con finalità di terrorismo, già da un anno rinchiusi preventivamente dietro le sbarre e in condizioni di isolamento. I PM Padalino e Rinaudo che rappresentano la pubblica accusa al processo di Torino hanno chiesto nove anni e sei mesi di carcere.

La “colpa” dei nostri compagni, rivendicata in aula, è di avere incendiato un compressore nel cantiere del Treno ad Alta Velocità a Chiomonte. Un atto di sabotaggio, da sempre patrimonio dei movimenti di lotta e fatto proprio dalle assemblee popolari del movimento No TAV. Un’azione concreta per ostacolare una mega opera devastante per il territorio, un’opera dietro cui si muove un’unica ragione: sottrarre denaro pubblico per garantire lauti profitti a imprese costruttrici mafiose e politici corrotti, a costo di militarizzare un’intera valle e di provare a reprimere un movimento radicato da oltre vent’anni come quello contro il TAV.

Venerdì 12 dicembre 2014 è anche il quarantacinquesimo anniversario della strage di stato: Piazza Fontana, a Milano, con i suoi sedici morti. Un massacro, quello del 12 dicembre 1969, ordito dallo stato per tentare di arginare quell’ondata libertaria di contestazione studentesca e operaia che nel biennio ’68-’69 ha scosso dalle fondamenta la struttura autoritaria dell’attuale sistema sociale. Una strage di cui furono ingiustamente accusati gli anarchici: arrestati a centinaia, rinchiusi in carcere come Valpreda, assassinati dalla polizia politica come Pinelli, precipitato dalla finestra della questura di Milano nella notte del 15 dicembre.

Oggi come allora ribadiamo una verità incontestabile: terrorista è lo stato. Terrorista per noi è infatti chi detiene per legge il monopolio della violenza e la usa contro chi scende in piazza per reclamare diritti, chi fa guerra e bombarda popolazioni inermi, chi devasta l’ambiente, chi sfrutta sul posto di lavoro, chi rinchiude in carcere, chi smantella i servizi essenziali, chi blinda i confini e prova ad alimentare paura e razzismo.

Venerdì 12 dicembre scendiamo in piazza

  • per ribadire che il vero terrorista è lo stato
  • per reclamare la libertà dei No TAV in carcere
  • per dare solidarietà attiva a tutto il movimento No TAV

Venerdì 12 dicembre 2014 ore 18:00 presidio di solidarietà sotto le due torri, Bologna

A seguire cena benefit per i quattro al circolo anarchico Berneri piazza di porta s. stefano 1

Circolo Anarchico Berneri

Mar
14
Sab
Presidio a Ferrara @ Piazza Trento Trieste angolo corso porta reno
Mar 14@15:00–19:00
Presidio a Ferrara @ Piazza Trento Trieste angolo corso porta reno | Migliarino | Emilia-Romagna | Italia

Michele, Lucio, Graziano, Fra, Adriano, Alfredo, Nicola e Gianluca

sono prigionieri rivoluzionari rinchiusi nella sezione d’alta sorveglianza del carcere di Ferrara. Alcuni di loro stanno subendo l’isolamento punitivo per aver protestato contro le provocazioni dei “cani da guardia”.

A tanti altri detenuti è imposto il carcere come risposta a disoccupazione, povertà, emarginazione e intolleranza.

Che la loro voce e la loro rabbia escano da quei muri, che la nostra lotta per la libertà rompa gabbie e isolamento!

Sbirri, giudici e carcerieri: assassini!

Liberta per i compagni! Libertà per tutte e tutti!

Giu
7
Dom
Presidio al carcere di Ferrara @ Carcere di Ferrara
Giu 7@15:00–19:00
Presidio al carcere di Ferrara @ Carcere di Ferrara | Ferrara | Emilia-Romagna | Italia

PER UN MONDO LIBERO DA TUTTE LE GALERE!

Nel carcere di Ferrara vengono commessi abusi sui detenuti nella totale impunità delle guardie e amministrazione penitenziarie. Come in tutte le carceri, ogni giorno, tanti poveri, emarginati e migranti subiscono l’arroganza di chi ha trasformato quei luoghi in una discarica sociale.

La sicurezza di tutti non passa dall’erigere muri ma dal condividere e dal costruire un futuro solidale e di libertà.

7 Giugno Ore 15:00
Presidio davanti al carcere
in Via Arginone

Giu
17
Lun
Presidio a Bologna! Solidarietà ai prigionieri in lotta! @ Piazza G. Verdi - Bologna
Giu 17@18:00

Presidio a Bologna in solidarietà con i prigionieri in lotta!!!

Mar
6
Sab
Modena – Presidio davanti al carcere @ Casa Circondariale
Mar 6@15:00

È passato un anno da quell’8 marzo 2020 in cui, mentre le strade si svuotavano a causa delle prescrizioni governative che imponevano a tutti il “Restate a casa!”, all’interno delle galere in Italia, e in tantissimi Paesi del mondo, le persone detenute hanno urlato la loro rabbia e paura. Tante le rivolte e le forme di protesta.

La risposta dello Stato è stata brutale: 14 i detenuti morti ad oggi accertati. Tredici di loro dentro i corridoi dei penitenziari di Modena, Alessandria, Verona, Ascoli, Parma, Bologna, Rieti; un altro morirà successivamente dopo il ricovero nell’ospedale di Rieti.

Torture a suon di pestaggi e umiliazioni. E poi le denunce, i processi avviati nei confronti delle persone detenute: a Bologna, Modena, Frosinone, Milano Opera, Milano San Vittore, Roma Rebibbia, Foggia, Pavia.

Eppure è solo grazie a quelle rivolte che ci si è dovuti ricordare delle condizioni di chi in quei posti vive la sua quotidianità.

Posti in cui la pandemia ha solo peggiorato una situazione già precedentemente al collasso. Luoghi fatiscenti, sovraffollati e con un sistema sanitario assolutamente inefficiente.

Lo Stato, con le sue propaggini, come unica risposta ha reso le carceri dei veri e propri fortini, chiusi a tutto e tutti, tranne alle guardie e a quelli che ci lavorano e che veicolano all’interno il contagio. Prova ne sono i numerosi casi positivi nelle sezioni di 41bis a regime di totale isolamento.

Sono stati tolti i colloqui con i propri affetti e quelli con gli avvocati, sospesa qualsiasi attività, incluse quelle lavorative e scolastiche, mentre i prigionieri continuano a essere stipati dentro le celle.

In questo lungo anno la voce di chi vive sulla propria pelle tutte queste vessazioni e la condizione di persona sacrificabile non ha mai smesso di farsi sentire. Testimonianze, proteste e un esposto fatto da cinque coraggiosi detenuti hanno fatto emergere quanto realmente accaduto durante e dopo le rivolte a Modena e in altre galere e così non venisse infangata la memoria dei 14 reclusi morti. Morti velocemente liquidate con un vago “Per lo più dovute ad assunzioni di farmaci”, parole del ministro Bonafede .

Al di là di quello che strillano le trombe del potere sappiamo bene di chi sono le responsabilità di queste 14 morti.

A un anno dalla strage commessa nelle carceri vogliamo portare tutta la nostra solidarietà a chi si è ribellato e a chi ha scelto di esporsi parlando pubblicamente di divise sporche di sangue, di manganelli e di spari.

Lo Stato difende se stesso, le sue strutture, i suoi funzionari e burocrati. Li vorrebbe rendere impuniti e inattaccabili.
A noi la scelta di non dargli tregua.

Stragista è lo Stato!

6 MARZO ORE 15 – CARCERE DI MODENA

Torniamo a portare tutta la nostra solidarietà ai detenuti rinchiusi nel
carcere dove 9 persone, un anno fa, sono state uccise durante le rivolte
e i trasferimenti verso altre galere.

Giu
13
Dom
Presidio al carcere di Vigevano: vicini a Natascia e alle persone recluse @ C.C. di Vigevano
Giu 13@11:00

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