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Corteo NO TAV – a Ravenna @ Ravenna
Dic 6@10:00
Corteo NO TAV - a Ravenna @ Ravenna | Ravenna | Emilia-Romagna | Italia

CORTEO NO TAV

sabato 6 dicembre

concentramento alle ore 10.00 – in Piazza delle medaglie d’oro – Ravenna

Contro la devastazione dei territori e la repressione

per il libero dissenso e la solidarietà

iniziativa NO TAV Ravenna – 6,12,2014 – locandina

Dic
12
Ven
Presidio e cena benefit per i 4 NoTav accusati di terrorismo @ Sotto le due torri
Dic 12@18:00–Dic 13@1:00
Presidio e cena benefit per i 4 NoTav accusati di terrorismo @ Sotto le due torri | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Terrorista è lo stato. Libertà per i No TAV
presidio di solidarietà sotto le due torri, Bologna

Il 17 dicembre sarà emessa la sentenza contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, quattro anarchici e anarchiche accusati di attentato con finalità di terrorismo, già da un anno rinchiusi preventivamente dietro le sbarre e in condizioni di isolamento. I PM Padalino e Rinaudo che rappresentano la pubblica accusa al processo di Torino hanno chiesto nove anni e sei mesi di carcere.

La “colpa” dei nostri compagni, rivendicata in aula, è di avere incendiato un compressore nel cantiere del Treno ad Alta Velocità a Chiomonte. Un atto di sabotaggio, da sempre patrimonio dei movimenti di lotta e fatto proprio dalle assemblee popolari del movimento No TAV. Un’azione concreta per ostacolare una mega opera devastante per il territorio, un’opera dietro cui si muove un’unica ragione: sottrarre denaro pubblico per garantire lauti profitti a imprese costruttrici mafiose e politici corrotti, a costo di militarizzare un’intera valle e di provare a reprimere un movimento radicato da oltre vent’anni come quello contro il TAV.

Venerdì 12 dicembre 2014 è anche il quarantacinquesimo anniversario della strage di stato: Piazza Fontana, a Milano, con i suoi sedici morti. Un massacro, quello del 12 dicembre 1969, ordito dallo stato per tentare di arginare quell’ondata libertaria di contestazione studentesca e operaia che nel biennio ’68-’69 ha scosso dalle fondamenta la struttura autoritaria dell’attuale sistema sociale. Una strage di cui furono ingiustamente accusati gli anarchici: arrestati a centinaia, rinchiusi in carcere come Valpreda, assassinati dalla polizia politica come Pinelli, precipitato dalla finestra della questura di Milano nella notte del 15 dicembre.

Oggi come allora ribadiamo una verità incontestabile: terrorista è lo stato. Terrorista per noi è infatti chi detiene per legge il monopolio della violenza e la usa contro chi scende in piazza per reclamare diritti, chi fa guerra e bombarda popolazioni inermi, chi devasta l’ambiente, chi sfrutta sul posto di lavoro, chi rinchiude in carcere, chi smantella i servizi essenziali, chi blinda i confini e prova ad alimentare paura e razzismo.

Venerdì 12 dicembre scendiamo in piazza

  • per ribadire che il vero terrorista è lo stato
  • per reclamare la libertà dei No TAV in carcere
  • per dare solidarietà attiva a tutto il movimento No TAV

Venerdì 12 dicembre 2014 ore 18:00 presidio di solidarietà sotto le due torri, Bologna

A seguire cena benefit per i quattro al circolo anarchico Berneri piazza di porta s. stefano 1

Circolo Anarchico Berneri

Mag
12
Mar
Presidio per udienze del processo del 15 ottobre 2011 a Roma @ Roma
Mag 12@11:00

Rivendicare la libertà delle persone processate per il 15 ottobre 2011. Rilanciare le lotte e l’autorganizzazione

15 ottobre roma - maggio 2015Sono passati tre anni e mezzo da quella giornata di rivolta che attraversò le vie centrali di Roma.

Il 15 Ottobre 2011 è stata una giornata di mobilitazione internazionale, composta da manifestazioni con caratteristiche diverse che si sono tenute in oltre 900 città del mondo. A Roma è stata una giornata di lotta in cui tanta rabbia quotidianamente accumulata per la miseria cui il sistema di sfruttamento capitalista vorrebbe costringerci, si è riconosciuta, ritrovata in piazza, ed è esplosa.

La minaccia di tanta spontanea e degna rabbia è suonata subito come un forte campanello di allarme per un potere che ha deciso di replicare scatenando nelle strade la risposta dei “tutori dell’ordine”: decine di persone sono state ferite e arrestate nel tentativo di fare da monito a tante altre, cercando di distribuire paura e rassegnazione.
Sin dalle prime ore in piazza, l’utilizzo in chiave delatoria di molte immagini che correvano sia sui media di regime che su internet, ha consentito di arrestare, processare e condannare molti manifestanti.

L’accusa utilizzata contro diversi manifestanti è stata quella di “devastazione e saccheggio”, la stessa messa in campo contro chi era nelle strade di Genova durante le giornate del Luglio 2001 e ormai applicata sistematicamente nella repressione delle lotte fino al corteo antifascista di Cremona.
Attraverso l’utilizzo del reato di “devastazione e saccheggio”, di fatto, si è già arrivati, oltre alle condanne per gli stessi fatti di Genova 2001 e di Milano nel 2006, a pesanti condanne nei confronti di tanti compagni nel primo appello del secondo filone processuale per la giornata del 15 Ottobre 2011 a Roma. Oggi, la stessa accusa viene replicata per gli accadimenti del 15 Ottobre 2011, contro altre 18 persone tuttora sotto processo, con 3 di loro accusate inoltre di tentato omicidio per la resistenza all’attacco militare dei blindati in piazza San Giovanni.

In questo contesto è necessario, come abbiamo fatto sino ad oggi, non far passare sotto silenzio ciò che sta accadendo nelle aule della loro “giustizia”.
Non possiamo lasciare e non lasceremo nell’isolamento nessuna delle persone colpite duramente dallo Stato. Dobbiamo costruire attorno ai compagni/e condannati e/o processati reti di solidarietà reale sempre più forti e capillari. Anche a partire da questa vicenda troviamo la capacità e la forza collettiva per portare nei territori, percorsi di autorganizzazione, lotta, ribellione e liberazione delle nostre vite sempre più estesi ed incisivi.
A breve si chiuderà, quindi, il primo grado del processo contro 18 di noi ed il rischio di condanne pesantissime e di richieste di risarcimenti ingenti è reale. Tra le 18 persone ancora sotto processo c’è anche Chucky, compagno di tante lotte suicidatosi lo scorso settembre, che non smetteremo mai di ricordare.

Invitiamo tutte e tutti ad impegnarsi nelle proprie città e a mobilitarsi, per non lasciare nessun@ sol@, perché pretendere la libertà di tutte e tutti i condannati e/o sotto processo è fondamentale per conquistare un presente ed un futuro migliore.

Mobilitiamoci durante le udienze dell’11 e 12 maggio, quando il Pm Minisci terrà la requisitoria con le richieste di condanna.
12 MAGGIO, ORE 11, PRESIDIO SOLIDALE A PIAZZALE CLODIO, DAVANTI IL TRIBUNALE DI ROMA.

COSTRUIAMO NELLE CITTA’ INIZIATIVE DI LOTTA DIFFUSE ED EFFICACI.

Sottoscriviamo alla cassa di solidarietà:
Bollettino di conto corrente postale
CCP n. 61804001
intestato a: Cooperativa Culturale Laboratorio 2001
Via dei Volsci 56 – 00185 Roma
Causale: “15 Ottobre”
Bonifico bancario intestato a:
Cooperativa Culturale Laboratorio 2001
Codice IBAN: IT15 D076 0103 2000 0006 1804 001
ll 15 ottobre 2011 c’eravamo tutti e tutte.
La solidarietà è necessaria.

Le compagne e i compagni di Roma

Ott
15
Gio
Presidio all’aula bunker delle Vallette @ Aula Bunker delle Vallette
Ott 15@9:00–15:00
Presidio all'aula bunker delle Vallette @ Aula Bunker delle Vallette

E’ possibile che moltri, tra coloro che hanno seguito con una certa attenzione le vicende giudiziarie relative al sabotaggio al cantiere di Chiomonte del maggio 2013, si fossero convinti che di terrorismo non avrebbero più sentito parlare.
Una convinzione, alimentata dalle ripetute bocciature presso la Corte di Cassazione e nel processo di primom grado, che sta però venendo mandato davanti all’ennesimo slancio con cui la Procura, per sostenere le ragioni del bistrattato compressore e gli interessi di chi vuole procedere senza intralci nella costruzione dell’opera, sceglie di giocarsi una delle carte rimastele piazzando sotto la luce dei riflettori nientepopodimeno che il Procuratoer Generale Marcello Maddalena. Un fedele servitore dello Stato, ormai sulla soglia della pensione, disposto alla causa dei devastatori ad Alta Velocità tutto il proprio prestigio e peso politico.
Non è molto difficile comprendere il perchè di tanto incaponirsi. La lotta contro il treno veloce, grazie alla concretezza sinora mostrata, è stata capace di superare i confini del suo territorio ed essere un’esperienza e un suggerimento validi per tanti altri uomoni e donne che provano un desiderio di riscossa, per coloro che hanno deciso di lottare contro le forme di oppressione ed ingiustizia che gli si parano davanti.
Questo non puè essere in alcun modo tollerato, cosè contro l’opposizione al Tav sono state utilizzate ingenti risorse che hanno consentito di aprire decine e decine di processi anche grazie ad un team di Pm specializzati e a binari privilegiati su cui far correre questi procedimenti giudiziari.

Il processo che si aprirà il 15 Ottobre a Torino non è che l’ennesimo capitolo di questa storia repressiva. La Procura Generale preme per la riapertura dell’istruttoria dibattimental: si tratta di una scelta eccezionale che darebbe spazio alle testimonianze di politici e dirigenti della neonata Telt per avvalorare la riformulazione della tesi di terrorismo. Molto probabilmente questo sarà deciso durante la prima udienza.
La riproposizione dell’accusa si accompagna alla creazione di un clima di tensione, a partire dalla decisione di svolgere il processo nell’angusta aula bunker.

Lo scorso anno la solidarietà costruita dal momento degli arresti ha saputo rispedire l’accusa al mittente, creare nuovi fastidi e saldare in un caloroso abbraccio chi era recluso e chi continuava la lotta.
Oggi ci ritroviamo in tasca un bagaglio di competenze e consapevolezze da sperimentare di nuovo in strada e lungo i sentieri.

Apr
16
Sab
41-bis = tortura – Presidi sotto le carceri – Campagna ‘Pagine contro la tortura’
Apr 16 giorno intero
Cuneo – Letture in libertà sotto le mura del carcere
Apr 16@15:00

Sabato 16 aprile – Cuneo: Letture in libertà sotto le mura del carcere

per la campagna ‘Pagine contro la tortura’ – in contemporanea davanti alle sezioni 41bis di varie carceri

Da alcuni mesi i prigionieri in regime 41-bis non possono più ricevere libri né qualsiasi altro tipo di stampa attraverso i pacchi colloquio o per posta. La campagna ‘Pagine contro la Tortura’ vuole contrastare questa disposizione che mira ad impedire la circolazione della cultura negli istituti di pena e ad aggravare ulteriormente le condizioni di annientamento fisico e psicologico della carcerazione speciale.

Microfono aperto per saluti, interventi e letture di brani. Portatevi il testo che vorreste passasse le mura (massimo una pagina per lettura).

Ritrovo ore 15.00 – incrocio tra via Roncata e via Valle Maira – per raggiungere il carcere del Cerialdo

Cassa AntiRepressione delle Alpi Occidentali, Biblioteca Popolare Rebeldies

 

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Ago
5
Ven
SENZA FRONTIERE: campeggio di lotta contro i confini a Ventimiglia e dintorni
Ago 5@0:00–Ago 10@0:00

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Dopo lo sgombero del 30 settembre del campo autogestito nato durante l’estate ai Balzi Rossi, l’arrivo a Ventimiglia di persone in viaggio verso il confine francese non si è mai arrestato.
Nell’aprile 2016 il ministro Alfano arriva in visita a Ventimiglia, dichiarando la sua intenzione di “risolvere il problema e ripulire la città dai migranti”. Il dispositivo di
controllo e repressione messo in atto si manifesta con tutta la sua violenza: viene chiuso il centro gestito dalla Croce Rossa, i migranti vengono rastrellati sui treni e nelle strade, identificati con l’uso della forza e deportati in tutta Italia. Anche la repressione nei confronti dei solidali diviene sempre più aggressiva.
Negli ultimi mesi, nonostante la violenza e le difficoltà si siano moltiplicate, nasce l’esigenza di costruire momenti condivisi di lotta e riconquistare spazi di agibilità: la città è sempre più militarizzata e si registra un crescendo di dimostrazioni di intolleranza e razzismo.
Perciò sentiamo la necessità di costruire un importante momento di solidarietà attiva e lotta diffusa contro il sistema di apartheid e la chiusura delle frontiere: rompiamo insieme questi meccanismi di esclusione.
Appuntamento Venerdì 5 Agosto alle ore 9.00 a Tenda (Valle Roia) per iniziare con una mobilitazione contro il raddoppio del tunnel e la devastazione della valle: fermiamo i camion, aboliamo le frontiere.

Chi avesse bisogno di ospitalità per la sera del 4 agosto è benvenuto e può contattarci per avere ulteriori informazioni.

Si invitano tutti quelli che parteciperanno a provare ad essere il più possibile indipendenti, portando con se il necessario da campeggio.
Inoltre è molto gradito tutto l’aiuto che può arrivare nei giorni precedenti per accompagnarci nell’organizzazione e nella logistica.
La zona del campeggio verrà comunicata soltanto all’ultimo momento.
Per info e contatti:
mail: senzafrontiere inventati.org
numero di telefono:
0033605789487

[FRA]

5 – 10 AOUT 2016
SANS FRONTIERES: camp de résistance contre les frontières à Vintimille et alentours

Après l’expulsion du 30 septembre du camp autogéré né durant l’été à Balzi Rossi, l’arrivée à Vintimille de personnes en transit vers la France n’a jamais cessé.
En avril 2016 le ministre Alfano, en visite à Vintimille, déclare son intention de “résoudre le problème et nettoyer la ville des migrants”. Le dispositif de controle et de répression mis en oeuvre se manifeste alors dans toute sa violence: le centre de la croix-rouge est fermé, les migrant.es deviennent l’objet de rafles quotidiennes à bord des trains et dans les rues, sont identifié.es de force et déporté.es vers le sud de l’Italie. De meme, la répression à l’encontre des personnes solidaires s’est intensifiée.
Dans les derniers mois, malgré la violence et les difficultés grandissantes, est née l’exigence de construire des moments de lutte et de reconquérir des espaces de possibilités et d’action: la ville est toujours plus militarisée et on observe des manifestatons croissantes d’intolérnce et de racisme.
Aujourd’hui, nous sentons encore plus fortement la nécessité de construire un important moment de solidarité active et lutte partagée contre ce système d’apartheid et la fermeture des frontières: brisons ensemble ces mécanismes d’exclusion.
Rendez-vous Vendredi 5 Aout à 9h00 à Tende (Vallée de la Roya) pour commencer ces journées par une manifestation contre le doublement du tunnel et la dévastation programmée de la vallée: arretons les camions, abolissons les frontières.

Qui aurait besoin d’hospitalité pour la nuit du 4 aout est bienvenu-e et peut nous contacter pour avoir d’autres informations.
Tou.tes les participant.es sont invité.es à un maximum d’autonomie en apportant le matériel nécessaire à un camp.

Merci d’avance à tou.tes cell.eux qui pourraient arriver dans les jours précédents pour accompagner l’organisation et la logistique.
La zone de campement sera communiquée seulement au dernier moment.
Pour info-contact:
mail: senzafrontiere inventati.org
numéro de téléphone:
0033605789487

[ENG]

WITHOUT BORDERS: camping against borders in Ventimiglia and surroundings

After the eviction on September, the 30th of the self-organized camp that was born during the summer at «Balzi Rossi», the arrival in Ventimiglia of people travelling to the French border has never been arrested.
In April 2016 the Minister Alfano arrived on a visit to Ventimiglia, declaring its intention to “solve the problem and clean up the city by migrants.” The control and repression dispositif that was putted in place showed up itself with all its violence: when the Red Cross local center was closed, migrants were hunted on the trains and in the streets, identified with the use of force and deported to the hotspots situated all around Italy. Even the repression of solidarity became more and more aggressive.

In the last months, because of the repressive violence and all the difficulties, the need to create shared moments of struggle and regain space of action was building up: in fact, the city was progressively militarized and there are  growing intolerance and racism demonstrations.
We feel the need to build an important opportunity for an active and widespread solidarity struggle against the apartheid system and the closure of borders: let’s destroy these mechanisms of exclusion.

The meeting point is on Friday, August the 5th at 9.00 hours in Tenda (a town in Valle Roia, France) to join a mobilization against the constructions of the «Tenda Bis» tunnel (a very expensive and useless tunnel across the mountain) and the devastation of the valley: let’s stop the scravers, let’s abolish every border.

Everyone who needs accommodations for the evening of August the 4th is welcome and can contact us for more information.
We invite all those who want to join us to try to be as independent as possible, taking with them all the necessary needs for camping.
It is also very welcome all the help in the days before the camping to help us in the organization and logistics.
The camping area will be communicated only at the last moment.
For information and contacts:
mail: senzafrontiere at inventati.org
telephone number:
0033605789487

Ago
21
Dom
Presidio sotto il carcere di Ferrara – domenica 21 agosto @ ferrara
Ago 21@18:00

Per fare un saluto di solidarietà a Divine e agli altri prigionieri in AS2 a Ferrara

x DIVO - ferrara - domenica 21 agosto

 

Informiamo che la sera di martedì 2 agosto, a seguito di una lite in casa, il nostro compagno Divine si è trovato alla porta la polizia. Immediatamente le merde entravano nell’abitazione effettuando una perquisizione ed allertando la digos. A seguito di questa perquisizione, come scritto dalla stampa di regime, venivano rinvenuti oggetti e sostanze di uso comune che se collegati tra loro con alchemica sapienza potevano generare un ordigno, oltre a svariato materiale cartaceo riconducibile agli ambienti anarchici. Come risaputo in casa di un anarchico, anche del minestrone andato a male può diventare un’arma.
Divine viene portato in questura dove viene trattenuto per più giorni in assenza di comunicazione con l’esterno e con gli avvocati. Il giorno dopo i giornali parlano di un soggetto che gravita intorno all’area anarchica trovato in casa con materiale potenzialmente esplosivo e immediatamente rilasciato con denuncia a piede libero. La notizia risulta falsa visto che, nonostante i tentativi, nessuno riesce a vedere Divine o ad avere notizie sicure sul suo rilascio.
Dopo 4 giorni infatti arriva la conferma che il compagno si trova rinchiuso nel carcere di Bologna con le stesse accuse già scritte sui giornali.

Da sottolineare il ruolo infame e di copertura svolto dagli scribacchini di regime che, dando una falsa notizia, hanno permesso il prolungato isolamento di Divine. Non ci stupisce l’accanimento dello stato verso i suoi nemici e non ci ferma un tentativo di isolamento dal continuare l’attacco verso l’esistente e i suoi attivi collaboratori.
Siamo vicini a Divine, come lo siamo a tutti i compagni che subiscono la repressione dello stato e determinati più che mai a proseguire per la nostra cattiva strada.

Alcun* anarchic*

—————————————–

Aggiornamento:

Si era in attesa del pronunciamento del giudice ed è stata confermata la misura cautelare in carcere per Divine.

Per scrivergli lettere e telegrammi di solidarietà:

Divine Umoru
Via del Gomito 2, CAP 40127, Bologna

—————————————–

Aggiornamento:

Divine è stato trasferito in AS2 nel carcere di Ferrara –> per scrivergli:

Divine Umoru

via Arginone, 327

44122 Ferrara

Set
25
Dom
15 ottobre 2011: 11 anni dopo @ Casa Circondariale
Set 25@11:00

11 anni dopo quel 15 ottobre 2011

Cosa è stata quella giornata? Cosa ha significato per chi l’ha attraversata?
Ne abbiamo parlato tante volte e vogliamo ancora farlo: per non dimenticare.
Così come molti e molte di noi non hanno mai dimenticato Genova 2001 perché, anche allora, eravamo nel giusto. Si portava per le strade una chiave di lettura anticipatrice di ciò che oggi stiamo vivendo: devastazioni ambientali e guerre per l’appropriazione di risorse e per l’occupazione dei punti nevralgici e strategici alle mire geopolitiche degli Stati e delle potenti multinazionali; la conseguente fuga di intere popolazioni da terre devastate e le condizioni di sfruttamento imposte loro dalle politiche degli Stati in cui approdano, sempre che le loro vite non siano risucchiate dalla liquidità dei muri che sono costretti ad attraversare in condizioni estreme; l’immiserimento delle condizioni di vita dei più.
Ci sono dei giorni in cui la rassegnazione cede il posto alla gioiosità di una rabbia collettiva finalmente espressa, in cui luoghi, simboli e responsabilità non sono più avvertiti come lontani e intoccabili. In cui non c’è più separazione tra desiderio e azione.

Questo è stato per molte e molti di noi quel 15 ottobre.

Dopo 11 anni Daiyvid, ricercato dalle autorità italiane poiché condannato per quella giornata del reato di devastazione e saccheggio, è stato arrestato ad Atene lo scorso mese di luglio. Il 19 agosto il tribunale greco ha deciso a favore dell’applicazione del mandato di arresto europeo (MAE), ordinandone il rimpatrio.
Dall’8 settembre si trova rinchiuso dentro il carcere di Civitavecchia.

Un altro nome che si aggiunge alla lista dei “fuggitivi” agguantati per questo infausto reato in giro per l’Europa.
Come Vincenzo che è nuovamente a forte rischio “estradizione”, a tre anni dal giorno della sua cattura in Francia e a più di venti dalle manifestazioni contro il G8 di Genova 2001 per cui è ricercato.
Lo scorso 14 luglio la Corte di Giustizia Europea si è espressa a favore della sua consegna, nonostante le evidenti incompatibilità tra questo particolare articolo di reato e il codice penale francese. Il prossimo 11 ottobre, la Corte di Cassazione di Parigi deciderà sulla sua estradizione ma gli spazi per una decisione contraria si sono notevolmente ridotti se non azzerati.

Due storie, quella di Daiyvid e Vincenzo che intrecciano giustizialismo all’italiana e garantismo all’europea; se il primo ha armato la repressione verso i manifestanti che a Genova e a Roma protestavano contro il nuovo Ordine globale, il secondo disarma ora le difese per garantire una “serena” collaborazione tra Stati in materia di “estradizione”. Si conferma, infatti, come il MAE – introdotto nel 2004 – tenda nella prassi a spianare la strada verso un sistema di riconsegne rapide e frettolose tra paesi alleati, aggirando ciò che resta delle precedenti tutele in materia.

Se lo Stato non dimentica è bene che sappia che anche noi non lo facciamo. Ieri come oggi, la nostra solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione non vacilla ma anzi si rafforza.

Portiamo domenica 25 settembre la nostra vicinanza fuori dalle mura del carcere di Civitavecchia alle ore 11 e facciamola sentire forte e chiara a Daiyvid.

Cassa di solidarietà La Lima

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