![Presidio al carcere di Ferrara @ Carcere di Ferrara | Ferrara | Emilia-Romagna | Italia](https://www.autistici.org/mezzoradaria/wp-content/uploads/2015/06/7-giugno-ferrara-660x228.jpg)
PER UN MONDO LIBERO DA TUTTE LE GALERE!
Nel carcere di Ferrara vengono commessi abusi sui detenuti nella totale impunità delle guardie e amministrazione penitenziarie. Come in tutte le carceri, ogni giorno, tanti poveri, emarginati e migranti subiscono l’arroganza di chi ha trasformato quei luoghi in una discarica sociale.
La sicurezza di tutti non passa dall’erigere muri ma dal condividere e dal costruire un futuro solidale e di libertà.
7 Giugno Ore 15:00
Presidio davanti al carcere
in Via Arginone
DOMENICA 13 MARZO 2016 – Contro il carcere, in una società che sempre più gli somiglia
16.30 – Presidio sotto il carcere della Dozza (Bologna)
via del Gomito, 2 (capolinea del 25/A)
Torniamo sotto le mura della prigione, con la musica ed il microfono aperto per salutare i detenuti e le detenute.
20.00 – al circolo Iqbal (via dei Lapidari 13/L) – Cena vegan benefit per inguaiati/e con la legge
OLTRE I MURI
Tutte le ultime domeniche del mese, presidio sotto il carcere della Dozza in via del Gomito a Bologna
Il carcere è una discarica sociale dove rinchiudere sfruttati, emarginati, migranti, ribelli, l’unica risposta dello Stato a disuguaglianza, povertà e isolamento. Saremo sotto quei muri per dire basta all’indifferenza che cela abusi e violenze contro chi è recluso. Saremo sotto quei muri, vicino a chi lotta, per dire che un mondo senza gabbie e carcerieri è possibile e necessario.
Dal 25 settembre alle ore 17.00, sulla strada sterrata a fianco del carcere, dopo il capolinea della linea 25.
Microfono aperto a parenti e amici dei detenuti
Contro carcere e repressione
PRESIDIO SOTTO IL CARCERE DELLA DOZZA
Facciamo sentire la nostra vicinanza a detenuti/e. Vicini a Beppe, compagno anarchico, da poco trasferito alla Dozza. Microfono aperto per saluti ed interventi.
PRESIDIO IN SOLIDARIETA’ CON I DETENUTI ANARCHICI
SOTTO IL CARCERE DI TERNI
SABATO 2 OTTOBRE 2021
Tra le mura della sezione AS2 del carcere di Terni si trovano Juan e Alfredo, due compagni anarchici imprigionati dallo Stato, uno dal 2019, l’altro da diversi anni. Entrambi sono accusati di strage (accusa che può prevedere la pena dell’ergastolo), un’accusa che si rivela ancora più infamante mentre senza tanti scrupoli nelle galere di tutta la penisola l’apparato statale ha mostrato il pugno duro rivelando la sua vera natura stragista. Non occorre andare indietro nel tempo: i morti di Modena, Rieti, Bologna, il massacro di Santa Maria Capua Vetere dell’anno scorso; ma anche i morti nel mediterraneo, la gestione militare dell’Epidemia di Covid, l’imposizione del lasciapassare e la vita digitalizzata sono alcune delle manifestazioni del dominio che ogni giorno aumenta nella direzione di incasellare l’intera società in una prigione a cielo aperto. Chi ha trovato e ancora trova il coraggio di affrontarlo a testa alta, con le parole e con l’azione, è fatto prigioniero, zittito o addirittura ucciso.
Dopo le pesanti condanne dell’operazione Scripta Mantent e dell’operazione Panico, anche le richieste per l’operazione Prometeo vanno dai 17 ai 18 anni. Il 2 ottobre a Treviso riprenderà il processo a Juan, accusato di aver posizionato due ordigni, di cui uno inesploso, presso la sede della Lega di Villorba nell’agosto del 2018, e tra non molto seguirà la sentenza.
Il nemico è chiaro, il carcere è strutturalmente violento perché violenta è la natura dello Stato. Attaccarlo rimane l’unica possibilità per riconquistare qualche pezzo di libertà e aprire squarci per una vita diversa.
La solidarietà è la nostra arma.