Mercoledì 5 novembre, ore 21.00
Andarsene dal carcere
un libro di
don Max Burgin, Giovanni Lentini,
Michele Pontolillo e Vanessa Bevitori
(Alida Magnoni editore)
ne parlano gli autori
don Max Burgin e Michele Pontolillo
Nessuno aveva mai osato tanto.
In questi ultimi anni è aumentato esponenzialmente l’interesse intorno al pianeta carcere.
Si sono rinnovati e moltiplicati i discorsi che lo riguardano, è stato analizzato da distinti approcci epistemologici, è stato sottoposto a feroce e impietosa critica. Si è insomma prodotta una conoscenza che non è più riservata esclusivamente agli addetti ai lavori ma è accessibile a tutti.
A che cosa è servito aumentare la conoscenza sul carcere?
A niente se non a rinvigorire il suo statuto di legittimazione sul piano simbolico e su quello reale. Resta ancora qualcosa da fare? Niente.
E allora andiamocene dal carcere, abbandoniamolo, lasciamolo solo.
GIOVANNI LENTINI (1974): detenuto ininterrottamente dal 24 luglio 2005 con una condanna perpetua ovvero: ergastolo ostativo. All’inizio recluso nel vetusto carcere della Repubblica di San Marino, viene in seguito estradato in Italia (Bologna) senza alcun accordo internazionale; nel 2012, in seguito al sisma emiliano, viene assegnato al carcere di Opera (Milano).
VANESSA BEVITORI (1989): Viene arrestata la prima volta a 18 anni e da allora ha sempre avuto a che fare con la giustizia. Ha trascorso gli ultimi cinque anni chiusa nelle carceri di Trieste, Forlì, Venezia, Bologna, ‘motivandosi’ continuamente e stimolando le altre detenute a vivere in maniera consapevole e mai servile la detenzione.
MICHELE PONTOLILLO (1971): Ha trascorso 12 anni in carcere di cui 3 sottoposto al regime di isolamento FIES in Spagna. In Italia ha conosciuto il carcere di Vercelli, Livorno, Bologna fra gli altri. Classificato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria E.I.V. (Elevato Indice di Vigilanza) ha solo conosciuto le sezioni di massima sicurezza.
don MAX BURGIN (1966): Prete. Da cinque anni incontra i detenuti al carcere della Dozza di Bologna. Nel 2009 venne cacciato dalla Casa di reclusione di Castelfranco Emilia per aver resa pubblica, attraverso la stampa, una rivolta interna dei prigionieri.
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Antigone Emilia Romagna presenta:
Ore 19 – Presentazione: “Il carcere frammentato. La circuitazione della popolazione penitenziaria e la creazione di microcosmi: transessuali, psichiatrici, stranieri“.
Intervengono: Porpora Marcasciano (presidente del Movimento Identità Transessuale – Mit), Alvise Sbraccia (Osservatorio nazionale e curatore del rapporto), Francesca Cancellaro (Osservatorio Emilia-Romagna), Giulia Fabini (Osservatorio Emilia-Romagna)
Modera: avv. Elia De Caro (Osservatorio nazionale)
Ore 20,30 – Cena di autofinanziamento Antigone Emilia-Romagna: buffet con piatto unico a 10 euro, cucina etiope e sudanese a cura di Taifur.
Prenotazioni entro lunedì 13 giugno. Scrivere a antigone.emiliaromagna@gmail.com oppure telefonare al 393451254990 o al 393774406191
Accompagnamento musicale durante e dopo la cena con dj set Marcus X
Durante la serata sarà possibile acquistare le copie di “Galere d’Italia. XII rapporto Antigone sulle condizioni di detenzione” e tesserarsi all’associazione.
All’interno del ciclo di domeniche: Oggi e’ domenica domani si muore!
Mezzoradaria e Eat the rich propongono:
Ore 17,30 Proiezione del film documentario “Padiglione 25 diario degli infermieri”
seguira’ la presentazione del libro a cura dell’autrice Claudia Demichelis e del regista Massimiliano Carboni
E’ l’estate del 1975 un gruppo di infermieri in servizio presso l’Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pieta’, inspirati dalle idee di Franco Basaglia, decide di occupare e autogestire uno dei padiglioni. Inizia cosi’ per quattordici infermieri del manicomio di Roma un’esperienza rivoluzionaria.
Ore 20.00 YouForn: Godiamoci sto forno! Pizzata con la mensa autogestita Eat The Rich!
continua il rodaggio del forno a legna di quartiere “Sante Caserio fa il fornaio non la spia”
“I Forever Ultras Bologna 1974 invitano tutti A Skeggia il giorno 10 Novembre per la proiezione di “Sulla mia pelle” film che racconta gli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi.
Insieme a noi ci sarà la vicepresidente dell’ Associazione Stefano Cucchi – Onlus Rossana Noris ed in collegamento telefonico ci saranno Ilaria Cucchi e l’avvocato Fabio Anselmo.
Invitiamo tutti dalle 17 A Skeggia e insieme parleremo con i rappresentati della squadra di rugby del carcere Rugby Giallo Dozza per conoscere questo splendido progetto che ormai seguiamo e supportiamo da anni.
Insieme a noi ci saranno anche rappresentati dell’ Associazione Federico Aldrovandi, per parlare non solo di Stefano, ma anche di tutti gli altri.
In occasione della giornata, il nostro spazio bimbi sarà aperto con tante attività per tutti i bambini.
Dalle 19.00 si griglia (anche per veg)
Ricordiamo che l’intero ricavato della giornata verrà devoluto alla squadra Rugby Giallo Dozza
Vi aspettiamo in tanti, per parlare, conoscere ed informarsi!”
Presentazione con l’autore del libro “Il male dell’ergastolano” di Annino Mele, detenuto dal 1987 ed oggi in semi-libertà.
Entrato in carcere nel 1991, ergastolano, Carmelo Musumeci lotta da sempre per abbattere quei muri, non solo di ferro e cemento, che lo tengono prigioniero. “Uomo ombra”, scrittore per necessità in un mondo che lo vorrebbe dimenticato, oggi ci presenta i suoi libri e la sua esperienza.
Versione stampabile:
CI SONO MORTI CHE PER LO STATO PESANO COME PIUME
Da poco più di un anno dalla strage del carcere di Sant’Anna il tribunale di Modena sarà chiamato a decidere sulla interruzione delle indagini inerenti le cause di morte di ben otto sulle nove vittime di quella terribile giornata.
L’archiviazione è stata richiesta alla procura, proprio nel marzo appena trascorso, nonostante numerose incongruenze tra gli elementi di interrogazione.
Quando vuole, la Giustizia italiana si rivela alquanto celere nonché senza vergogna nel permettersi di dichiarare che ad essa, nonché agli addetti penitenziari che la rappresentano, “non si può addebitare alcuna responsabilità …”
Come già per i continui casi di suicidio nelle carceri, ora persino rispetto ad una strage di tale portata, l’unica cosa che possono, evidentemente, gli organi di Giustizia statale, è l’arroganrsi di svincolarsi dalla realtà del proprio coinvolgimento sulle sorti di chi reprime.
Pare valga più la conservazione di una pena inflitta che la sopravvivenza di un detenuto.
LUNEDì 7 GIUGNO ALLE H. 11, PRESIDIO CONTRO L’ARCHIVIAZIONE
in Corso Canalgrande presso il Tribunale di Modena
Comitato di Verità e Giustizia per i Morti del Sant’Anna