La rivolta di piazza statuto – Torino, Luglio 1962

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Nell’estate del 1962, dopo un decennio in cui il padronato aveva dettato le sue leggi e condizionato la classe operaia al silenzio, la Fiat si risveglia. Sono i grandi scioperi che aprono una stagione di lotte ancora lungi dall’essere conclusa.

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Descrizione

Nella Torino del “boom “, diventata centro di immigrazione importantissimo dal Sud, le contraddizioni non sono solo quelle della classe operaia delle grandi fabbriche : ci sono le piccole, dove pure la lotta si é accesa ancor prima che alla Fiat, e dove lavorano, in condizioni spesso di supersfruttamento, operai di recente assunzione.

A Piazza Statuto, nel pieno delle lotte, un corteo di operai Fiat si reca a manifestare sotto la sede della Uil, sindacato allora fortemente compromesso nella repressione delle lotte e direttamente legato al padronato . La manifestazione si trasforma in tre giorni di battaglia con la polizia, in cui si incontrano operai torinesi e giovani immigrati, vecchie e nuove generazioni, e anche giovani emarginati del centro cittadino.

É il primo segno di una contraddizione sociale di tipo nuovo, é la prima rivolta che prelude a quelle del dopo ’68. Sulla sua interpretazione si sono aperte polemiche contingenti e piú durature.

I ” fatti di Piazza Statuto ” sono entrati emblematicamente nella storia dell’Italia dell’ultimo ventennio, sempre citati, ma molto poco studiati.

II libro di Lanzardo, che allora era membro del gruppo dei “Quaderni Rossi ” (che raccoglieva attorno a Panzieri giovani studiosi militanti fra cui Tronti, Asor Rosa, Negri, Rieser) documenta questa vicenda importantissima facendo parlare quelli che c’ erano : operai vecchi e giovani, torinesi e no, comunisti e senza partito, sindacalizzati e cani sciolti.

Ne deriva una ricostruzione appassionante, documentata anche da foto di allora, sulla quale certamente si aprirà un dibattito, perché Piazza Statuto resta un momento chiave della storia del movimento operaio italiano, per certuni ormai quasi mitico.

 

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