I Tupamaros in azione – Testimonianze dirette dei guerriglieri

5,00

I Tupamaros, o più esattamente MLN-T (Movimiento de Liberación Nacional – Tupamaros), furono un’organizzazione di guerriglia urbana di ispirazione comunista, attiva in Uruguay tra gli anni sessanta e gli anni settanta. Suo principale leader, sul piano ideologico, fu Raúl Sendic Antonaccio, già militante del Partito Socialista dell’Uruguay.

3 disponibili

Categoria:

Descrizione

Il movimento Tupamaro assunse la propria denominazione da Túpac Amaru II, nome di battaglia (ripreso a sua volta dall’antico capo inca Tupac Amaru) del peruviano José Gabriel Condorcanqui che nel 1780 guidò un’insurrezione armata contro i dominatori spagnoli.

La nascita del raggruppamento politico che diventerà MLN-Tupamaros risale a gennaio 1963. Il promotore, Raúl Sendic Antonaccio, era nato nel 1925 nella provincia di Flores da una famiglia di medi proprietari terrieri, aveva studiato giurisprudenza a Montevideo ed era diventato procuratore. Attivista di primo piano del Partito Socialista (entrò a far parte del comitato centrale), scelse di impegnarsi a sostenere le lotte dei tagliatori di canna delle zone remote del paese, lavoratori poveri che si battevano per migliori condizioni di vita e per l’espropriazione dei vasti latifondi. Nel 1962 Sendic aveva organizzato una grande marcia dei cañeros, che con donne e bambini percorsero 600 km da Artigas a Montevideo. Ma nonostante le lotte sindacali e le grandi marce pacifiche, i lavoratori poveri non ottenevano quasi nulla. Per di più i cañeros erano oggetto di minacce e aggressioni da parte di squadre violente foraggiate dai grandi proprietari (in un attacco con armi da fuoco morì una donna). Gli attivisti decisero quindi di abbandonare la tradizionale via sindacale e parlamentare nel perseguimento degli obiettivi di giustizia sociale in cui credevano. Nel raggruppamento politico che si andava formando si aveva davanti un unico obiettivo: il socialismo. Si costruiva un programma comune, con obiettivi fondamentali chiari e accettati da tutti, rifiutando scontri ideologici e superando le divisioni che caratterizzavano in quegli anni le sinistre latinoamericane e mondiali (socialismo, filosovietismo, maoismo, trotskismo, anarchismo ecc). Questo consentì di aggregare sin dall’inizio militanti delle provenienze politiche più disparate, dagli anarchici ai socialisti.

Informazioni aggiuntive

pagine

248

edizioni

RePrint