Sempri Ainnantis!

«… i sogni sono da realizzarsi qui nel presente e non in un ipotetico futuro, dato che l’avvenire l’hanno sempre venduto i preti di qualsiasi religione o ideologia per poterci impunemente derubare. Vogliamo un presente che meriti di essere vissuto e non semplicemente sacrificato ad attesa messianica di un futuro paradiso terrestre. Abbiamo per questo voluto parlare in concreto di un’anarchia da realizzare ora, non domani. Il “tutto e subito” è una scommessa, una partita che ci giochiamo dove la posta in gioco è la nostra vita, la vita di tutti, la nostra morte, la morte di tutti…»
Pierleone Mario Porcu

Conosciamo persone… persone mute e loquaci, timide e audaci, umili e arroganti…

Persone che vivono obbedienti, come pecore, e altri che non si nascondono a tradimento, ti guardano negli occhi e rimangono sempre spalla a spalla qualunque cosa succeda. Conosciamo persone che sognano senza immaginazione e vivono senza sognare, le persone i cui occhi sono usati per fissare in basso e le cui orecchie
sono usate per prendere ordini come “svegli
a”, “lavoro”, “pagare”, “acquistare”, “credere” , “rispettare”…

Conosciamo tanta gente sola nella folla, che pazientemente attende in fin di vita le risposte alle loro preghiere, per l’eterno domani, per i giorni migliori, il futuro ottimista.

Ma quelli, che aspettano di vivere un domani migliore, sono oggi, già morti.

Conosciamo tanti individui, ma solo pochi di loro sono i nostri compagni. Anarchici refrattari e impenitenti, gridano “morte lenta o lotta anarchica qui e ora!”

E noi gridiamo con loro, questo è il solo percorso di lotta che riteniamo valga la gioia percorrere.

Abbiamo scelto di esserci, di stare al loro fianco. Sappiamo che le nostre parole non parlano ai molti, ma vorremmo che tagliassero oggi come lame, e che nella concretezza di cui abbisogna l’agire brucino i ponti con il passato.

Negli ultimi mesi e anni, molti compagni non sottomessi alla rassegnazione, oltre a mostrarci che non hanno abbandonato i propri panni per vestire quelli del prigioniero, ci mostrano la pura coscienza, mossa non da qualche goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma dalla volontà di dare dei contributi vivi a un panorama anarchico d’attacco che continua a muovere i propri passi dentro come fuori una galera. Dalla sedia che frantuma il vetro divisorio tra la sala colloqui e la stanza delle guardie dentro al carcere di Ferrara, gesto compiuto i primi di settembre 2016 dal compagno anarchico Alfredo Cospito in solidarietà alla C.C.F., al tentativo d’evasione (fallito) messo in atto dai compagni anarchici della C.C.F. nel 2011, dove armi alla mano presero in ostaggio 3 carcerieri per spianarsi la fuga; passando per l’agire del compagno anarchico Marco Bisesti che di recente nella galera di Alessandria con un attaccapanni ha sfondato i vetri delle finestre dell’ufficio delle guardie che si trova all’interno della sezione per poi tornare in cella e rompere i pannelli opacizzati posti dietro le sbarre per impedire la vista dell’esterno; fino all’ultimo episodio che ci arriva dalla galera di Korydallos risalente al 2015, dove i compagni della C.C.F. stavano mettendo in piedi un piano d’evasione (anch’esso fallito) che prevedeva l’utilizzo di un auto contenente una bomba da 150 libbre di esplosivo, posta in un contenitore con una testa conica seguendo il modello dell‘ “EFP” ( una metodologia utilizzata dai guerriglieri iracheni contro gli edifici degli Stati Uniti, per dirigere l’onda d’urto con potere dirompente) che avrebbe dovuto tirar giù un muro della prigione. Tanti episodi si potrebbero qui elencare, episodi vivi, reali, forti, ma troppo spesso caduti nel vuoto dall’altra parte del muro, qua fuori. Restare indifferenti a tutto ciò significherebbe accettare l’inaccettabile.

Dunque, guardando all’oggi vogliamo ricordare che in Sardegna, presso il tribunale di Cagliari il 9 marzo, sarà sotto processo il compagno anarchico sardo Davide Delogu, e in questo processo Davide è accusato di tentata evasione dal carcere di Buoncammino (CA), i fatti risalgono al 2010, fatti per cui venne anche trasferito dalla Sardegna all’Italia passando due anni in 14bis. Ora a noi non interessa cosa abbia o non abbia fatto/tentato Davide, sappiamo che nella sua lunga detenzione non ha mai ceduto terreno, mostrando i denti, sappiamo che di tenere duro non ha bisogno di sentirselo dire, sappiamo che stiamo dalla parte dei non rassegnati, e rimaniamo al suo fianco in maniera incondizionata.

E benchè siamo convinti che l’agire anarchico debba essere una costante, ci auspichiamo che sopratutto in questo momento il fuoco refrattario gli trasmetta con maggior intensità quanto più calore possibile.

Forza per i prigionieri anarchici!

Forza per gli anarchici Davide Delogu, Marco Bisesti, Alessandro Mercogliano, Anna Beniamino, Valentina Speziale, Danilo Cremonese, Alfredo Cospito, Nicola Gai, Divine Umoru, Maddalena Calore.

Alcuni Anarchici Sardi