A seguire il testo del compagno Anarchico Alfredo Cospito sullo sciopero della fame ad oltranza, che sta portando avanti anche la compagna Anna Beniamino. Per problemi tra corrispondenza e censura il comunicato di Alfredo ci è arrivato solamente il 18 ottobre, mentre lo sciopero della fame era iniziato il 3 ottobre.

Agli anarchici-e

Appello alla Solidarietà Rivoluzionaria

Il neo-inquisitore della procura torinese Roberto Sparagna vuole prendere il posto di Laudi, gioca sulla nostra pelle, all’annientamento. Tanto per cominciare contro l’isolamento (restrizione – tortura impostaci da Sparagna) sciopero della fame ad oltranza senza limiti fino alle estreme conseguenze.

Andrò avanti deciso finché non cesserà isolamento.

Roberto Sparagna vuole piegarci recidendo tutti gli affetti infierendo con la censura e l’isolamento con l’obiettivo di annullare qualunque barlume di affettività, qualunque possibilità di resistenza.

Nelle prossime settimane mi giocherò la vita.

Non nascondo che il raggiungimento dell’obiettivo è complicato ma confido sull’odio che provo verso qualunque forma di potere e prevaricazione sulla solidarietà rivoluzionaria dei miei fratelli e sorelle anarchici-e e soprattutto sulla mia volontà.

La mia forza è un movimento anarchico multiforme in continua trasformazione. Solo se mettendo in gioco, giorno dopo giorno, vita e sicurezze. Solo sporcandosi le mani con l’azione (qualunque essa sia) si incide nel reale si fa la differenza.

Lo “sciopero della fame” (dal mio punto di vista impensabile fuori) nella situazione in cui mi trovo non include alcun disprezzo. Disperazione o sottovalutazione della mia stessa vita. Vita magnifica e gioiosa la mia proprio perché messa a rischio gettata nella mischia della lotta senza calcoli e opportunismi. Attitudine che continuerò ad avere finché avrò anche un solo filo di respiro.

Rompere l’indifferenza il calcolo politico di un movimento anarchico in Italia troppo spesso immobile, glaciale che si muove compatto solo quando c’è il morto, la vittima innocente.

Rompiamo l’isolamento.

I rivoluzionari vanno liberati.

Per l’anarchia.

Alfredo Cospito