Atene: bancomat incendiati in solidarietà a Evi Statiri e Athena Tsakalou


Testo rivendicativo:

Il 2 settembre 2015,all’alba abbiamo incendiato:

– 2 bancomat del Banco Nacional nel quartiere Galatsi
– 1 bancomat di Alpha Bank nel distretto di Patisia
– 1 bancomat del Banco del Pireo nel quartiere di Peristeri
–oltre ad aver distrutto un bancomat del Banco del Pireo a Galatsi

.L’unica ragione era il nostro desiderio di attaccare. Attaccare una società-prigione che cerca di plasmare, discriminare e classificare i bisogni, i desideri, le nostre relazioni, di adattarli a servire i suoi obiettivi, la perpetuazione di un sistema di repressione e manipolazione strategica della soggettività e della diversità.

La posta che abbiamo in gioco come anarchici è: arrivare a imporre il flusso del nostro mondo che gira su ritmi determinati dalle nostre anarchiche volontà, lontano dalle luci della macchina di potere ,contro la realtà sociale del dominio economico e ideologico ,dello scientismo, della morale del commercio, del mondo reificato e classificato che produce domande tenendo già pronta la lista delle risposte.

Di fronte alle trame del dominio, noi abbiamo scelto l’azione insurrezionale continua, qui e ora. Naturalmente gli apparati del potere faranno di tutto per sopprimere ciò che si oppone all’ economizzazione della vita. Questo ha come conseguenza che il Potere applichi la misura maggiore e più accettata socialmente ,la prigione. Nei sotterranei della democrazia si trovano quanti hanno scelto di agire in base al loro bisogno di libertà, invece della servitù e della non esistenza. I prigionieri anarchici, compagni nella guerra all’esistente, ci preoccupano e non lasceremo il loro destino nelle fauci dei giudici complessati merda. Non dobbiamo dimenticare i compagni prigionieri, ma neppure idolatrarli. Sono coloro che ci rendono chiaro, non la paura delle conseguenze delle nostre azioni, ma il coraggio di combatterla. Sono quelli che con la loro posizione coerente non la alterano nella loro condizione di prigionia. E’ lì che il potere utilizza i mezzi più sporchi per farli piegare. Gli organi del potere, con il loro caratteristico rancore, non esitano a criminalizzare anche i rapporti familiari-personali-solidali, il che rende ancora più evidente la sua mania di vendetta, come nel caso di Atena Tsakalou, madre di Christos e Gerasimos Tsakalos, e della compagna di Gerasimos, Evi Statiri.

Questa ondata di attacchi è una prima risposta ai colpi della rappresaglia di Stato, e un segno di solidarietà con i prigionieri anarchici di tutto il mondo.

LIBERTA’PER QUELLI RINCHIUSI NELLE CELLE

PER IL RILASCIO IMMEDIATO EVI STATIRI

RIMOZIONE DELLE MISURE REPRESSIVE NEI CONFRONTI DI ATHENA TSAKALOU
                                                                                                                                                                                      Burning Horizons

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Fonte:contrainfo

Traduzione :Crocenera