E l’operazione G8 prosegue. Anna insiste sul fatto che il primo ministro e i media non vogliono fare altro che mascherare la protesta aquilana come mucchio di facinorosi. «i no global» spiega Anna «sono presenti su questo territorio sin dalla prim’ora. Sono quelli che hanno istituito i campi autogestiti, a Tempera, a San Biagio, a Camarda. Son quelli arrivati con gli aiuti prima di molti altri. Son quelli che hanno lavorato instancabilmente e continuano a stare sul territorio. Accanto a noi. E hanno realizzato spazi ricreativi, e cucine da campo, e magazzini, e sono gli unici che riforniscono gli sfollati non sistemati nei campi, ma rimasti sul territorio. Quelli abbandonati dalla Protezione Civile perchè esenti da strettissimo controllo». La tensione è forte se si pensa che intanto le scosse continuano. L’INGV rileva. Monique sente. E i gruppi spontanei vengono ostacolati. «Il primo ministro ha pensato di inchiodarci così» continua Anna «ma noi andiamo avanti. Anche se i media faranno il loro sporco lavoro. L’apparato sarà come quello di guerra. Si dice che gli sfollati dei campi saranno inibiti dall’uscire dalle tendopoli e che il lavoro, quel poco che c’è, si fermerà, e i cellulari e internet saranno controllati. Il regime svolgerà il suo compito, qui, in questa terra che è diventata la sua palestra. Noi ci proveremo a non essere offuscati per sempre da questo ulteriore terremoto. E i vigili del fuoco manifesteranno accanto a noi».
La necessità dell’emergenza: Impariamo i passi a Potenza che poi andiamo a ballare a L’Aquila.
fonti:
http://terremoto09.wordpress.com/
http://miskappa.blogspot.com/
Ciao, sono Marta di Terremoto09, il blog da dove hai tratto il testo di questo post 🙂 Potresti per favore linkarci, visto che ci hai citato? Grazie