Golden Guide   pagine da 61 a 70



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Dettaglio dall'affresco a Sacuala, Teotihuacè, Messico,
che mostra quattro funghi verdognoli che sembrano emergere dalla
bocca di un dio, probabilmente il Dio Sole.




IL PIU' ANTICO USO DEI FUNGHI SACRI è cnosciuto soprattutto grazie all'ampia descrizione data dagli ecclesiastici spagnoli. Dobbiamo essergli debitori per questo.

Un cronista, che visse nella metà del 1500, dopo la conquista del Messico, parlò spesso di questi funghi "che erano dannosi ed inebrianti come il vino, "cosìcché quelli che ne mangiavano, "avevano visioni, si sentivano deboli di cuore e gli aumentava la libido."; i nativi "quando iniziano ad essere eccitati dai funghi, iniziavano a danzare, cantare, piangere. Alcuni non volevano mangiarli ma si sedevano... e vedevano in una visione sé stessi morenti; altri si vedevano mangiati da bestie selvagge; alrti catturati come prigionieri di guerra, che erano ricchi, che possedevano molti schiavi, che commettevano adulterio e sbattevano la testa per la vergogna..."

Un'opera di medicina Azteca menziona tre tipi di funghi intossicanti. Uno, teyhuintli causa "pazzia che ogni tanto è duratura, i cui sintomi sono una risata incontrollabile; ci sono altri che ... portano agli occhi tutti i tipi di cose, come guerre e somiglianze di demoni. Eppure altri non sono meno desiderati dai prìncipi per i loro banchetti e le loro feste, e questi hanno un grande prezzo. Vengono usati per le lunghe notti di veglia, spaventose e terrificanti."




L'OPPOSIZIONE SPAGNOLA ai culti degli déi pagani Aztechi con l'assunzione sacramentale dei funghi, fu massiccia. Benché i conquistatori spagnoli odiarono ed attaccarono l'uso religioso degli allucinogeni - peyote, ololiuqui, toloache, ed altri - teonanocatl fu l'obbiettivo più odiato. La loro intolleranza religiosa, aumentava il disprezzo e la paura verso la pianta, che con le sue potenti visioni, metteva l'indiano direttamente in comunione con i suoi déi. La nuova religione, il Cristianesimo, non aveva niente di così attraente da offrire. Cercando di reprimere l'uso dei funghi, gli spagnoli sono riusciti soltanto a spostare il culto nell'entroterra più inaccessibile, dove continua ancora oggi. Non solo continua, ma i rituali hanno assunto molti aspetti cristiani, ed i rituali moderni sono un miscuglio di pagano e Cristiano.
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Il Dio pagano dell'altro mondo parla attraverso i funghi,
teononocatl, come viene rappresentato da un artista Messicano del XVI secolo.
(Dal codice Magliabecchiano, Biblioteca Nazionole, Firenze.)


L'IDENTIFICAZIONE DEL FUNGO SACRO portato all'occultamento dagli Spagnoli, il culto del fungo non si notò in Messico per quattro secoli. Durante quel tempo, nonostante tutta la flora messicana archiviata, inclusi i diversi funghi tossici, si credeva che gli Aztechi avevano tentato di proteggere la loro pianta sacra facendo credere agli spagnoli che il teonanacatl era un fungo, quando in realtà era il peyote. Si metteva in evidenza che i sintomi dell'intossicazione fungina coincidevano straordinariamente con quelli descritti dall'intossicazione da peyote e che il fungo seccato poteva facilmente venire confuso con la testa del cactus, marrone e raggrinzita. Ma molti resoconti dettagliati di medici,scrittori e botanici, si contrapponevano a questa teoria.

   Fino al 1930, quando un botanico in gamba, riuscì ad identificare l'esemplare del fungo trovato in un rituale divinatorio moderno, in Messico. Più tardi, gli studi mostrarono che più di 20 speci di funghi venivano impiegati allo stesso modo, tra sette o otto tribù del Messico.


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Un'illustrazione del XVI secolo del teononacatl (a),
il fungo inebriante degli Aztechi, ancora prezioso nei riti magico-religiosi Messicani; l'identità di (b) è sconosciuta.
Da Sahagun's Historia general de las cosas de Nueva Espana,
Val. IV (Codice Fiorentno).




LE CERIMONIE MODERNE CON I FUNGHI degli indiani mazatechi del nordest di Oaxaca, come il carattere sacro di queste pianta, sono persistite nei tempi da prima della conquista, dimostrando l'importanza del rituale nell'attuale Messico. I funghi divini vengono raccolti durante la luna nuova prima dell'alba, da una vergine; vengono spesso consacrati sull'altare della chiesa cattolica locale. Il loro strano modo di crescere rende i funghi misteriosi e impressionanti ai Mazatechi, che li chiamano 'nti-si-tho, cioé "onorevole oggetto che balza fuori." Credono che il fungo salti fuori miracolosamente e che può essere scagliato dall'altro mondo attraverso un fulmine.

Come disse un Indiano poeticamente: "Il piccolo fungo viene da se stesso, nessuno sa da dove, come il vento che viene senza che sappiamo quando o perché." La cerimonia mazateca, che dura tutta notte, solitamente condotta da una donna sciamana (curandera), comprende lunghi, complicati, e curiosi canti ripetitivi, ritmi di percussioni, e preghiere. Spesso si svolgono riti guaritori nel corso dei quali il medico, attraverso il potere dei funghi sacri, intercede e comunica con le forze soprannaturali. Nonostante l'influenza del cristianesimo e delle idee moderne, niente del fascino di questi funghi divini. Lo spirito di riverenza, caratteristico delle cerimonie dei funghi è così profondo per ogni grande religione del mondo.

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Curandera con un paziente Mazateco ed un piatto di funghi sacri.
La scena tipica delle cerimonie coi funghi.
La Curandera è sotto l'influenza dei funghi.


I TIPI DI FUNGHI USATI dai diversi sciamani vengono scelti secondo l'esperienza personale ed, in parte, in base allo scopo del loro uso. La scelta viene anche influenzata dalla disponibilità stagionale e regionale. Normalmente, possono essere utilizzati Stropharia cubensis e Psilocybe messicana, ma sono importanti anche altre speci di Psilocybe come Conocybe siliginoides e Panaeolus sphinctrinus.

I nomi indigeni sono colorati e spesso significativi.. Psilocybe aztecorum viene chiamato "figlio dell'acqua"; P. zapotecorum, "corona di spine"; e P. caerulescens var. nigripes, "fungo della ragione superiore." (Vedi le illustrazioni a pp. 66-67). Vengono anche utilizzati altre speci di funghi allucinogeni.

   E' possibile, che le specie Psilocybe vengano usate come inebrianti anche fuori dal Messico. P. yungensis, riportata nei resoconti degli antichi missionari gesuiti, fosse "l'albero fungo" impiegato nei riti degli indiani Yurimagua del Perù amazzone come fonte di potenti bevande inebrianti. Questa specie contiene un principio allucinogeno. Gli studi in questo campo, nei tempi moderni, tuttavia, non hanno rivelato l'uso di nessun fungo nell'area Amazzonica.


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GLI EFFETTI DEI FUNGHI comprendono rilassamento muscolare o mollezza, dilatamento delle pupille, ilarità, e difficoltà nella concentrazione. Il fungo causa sia allucinazioni visive che sonore. Le visioni sono incredibilmente realistiche, nei colori, ed in costante movimento. Sono seguiti da stanchezza, depressione mentale e fisica, e altera la percezione del tempo e dello spazio. L'utilizzatore, sembra venire isolato dal mondo intorno a lui; senza perdere la coscienza, diventa del tutto indifferente all'ambiente circostantere, e il suo stato sognante diventa realtà. Questa caratteristica dell'inebriamento li rende interressanti alla psichiatria.

Un investigatore che mangiò i funghi in una cerimonia messicana scrisse che "il tuo corpo si perde nell'oscurità, è pesante da guidare, ma il tuo spirito sembra librarsi... e con la velocità del pensiero viaggi dove esso ti porta, nel tempo e nello spazio, acocmpagnato dai canti sciamanici ... Cosa stai vendeno e... sentendo, diventa una cosa sola; la musica assume forme armoniose, dando forme visive alle sue armonie- la musica della sfera.

   "Tutti i sensi vengono conivolti contemporaneamente; l'odore della sigaretta... non è come quello di sempre; un bicchiere d'acqua è infinitamente meglio del miglior champagne... la persona in fungo è sospesa nello spazio, un occho incorporeo, invisibile, immateraile, vedendo ma non vedendo ... hai i 5 sensi staccati dal corpo ... la tua anima è libera, persa in tutti i sensi del tempo, vigile come non lo se mai stato, vivendo un'eternità in una notte, vedendo l'infinità in un granello di sabbia... (Le visioni potrebbero essere di) qualunque cosa... eccetto le sene della tua vita quotidiana." Come per gli altri allucinogeni, gli effetti dei funghi possono variare per l'umore e la preparazione.

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La descrizione scientifica della sua esperienza dopo aver mangitao 32 esemplari di Psilocybe mexicana secchi fu la seguente: "... Quando il medico sorvegliò l'esperimento si piegò su di me... si era trasformato in un sacerdote azteco, e non mi stupii se egli estrasse un coltello di ossidiana... mi divertiva vedere come il suo volto germanico... aveva acquistato una netta espressione indiana. Al picco dell'inebriamento... il precipitarsi delle immagini interiori, prevalentemente motivi astratti mutavano rapidamente di forme e colori, raggiunse un grado talmente allarmante che mi spaventai e volli lacerarmi in questo vortice di forme e colori e volevo dissolvermi. Dopo circa sei ore, il sogno terminò... Mi sentii tornare alla realtà quotidiana, un felice ritorno da un mondo strano, fantastico ma completamente reale.


LA COMPOSIZIONE CHIMICA dei funghi allucinogeni ha stupito gli scienziati. Venne isolata una triptamina bianca, e cristallina, dall'insolita struttura - un acidogeno estere d'acido fosforico della 4- idroxydimetiltriptamina. Questo derivato indolico, chiamato psilocybina, e un nuovo tipo di struttura, una triptamina 4-sostituto con un acido fosforico basilare, un tipo mai conosciuto prima, come costituente naturale del tessuto vegetale. Alcuni funghi, contengono anche piccole quantità di un altro composto indolico - psilocina - che è instabile. della più stabile psilocina.

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Alcuni biochimici credono che la Psilocina sia il precursore
della più stabile psilocina.


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