Golden Guide   pagine da 41 a 50




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Forme lavorate della cannabis includono la macinatura fine o marijuana "manufatta", "spinelli" (piccoli come le sigarette di tabacco), hashish pura, o mattoni compressi da un chilo.




   Se la cannabis dovrebbe essere classificata principalmente come stimolante o depressivo o entrambi non è mai stato stabilito. Le attività della droga sul sistma nervoso centrale sembrano essere secondarie. Consistono in un aumento delle pulsazioni e della pressione sanguigna, tremiti, vertigini, difficoltà nelle coordinazioni muscolari, aumento della sensitività tattile, e dilatazione delle pupille.

Benché la cannabis non crei assuefazione, si può verificare spesso una dipendenza psicologica dall'uso continuato.





MENTA DEL TURKESTAN (Lagochilus inebrians) è un piccolo arbusto delle secche steppe del Turkestan. Per secoli è stata utilizzata come base di un inebriante tra le tribù dei Tajiki, Tartari, Turchi, ed Uzbeki. Le foglie, raccolte in Ottobre, vengono tostate, a volte mischiate con gli steli, frutti, e fiori. Essicati ed immagazzinati, aumentano la loro fragranza aromatica. Di solito si aggiungono zucchero e miele per ridurre la loro intensa amarezza.

Stimata come medicina popolare ed inclusa nell'ottava edizione della Farmacopea russa, viene utilizzata per curare malattie della pelle, per frenare le emorragie, e per calmare disordini nervosi. Un composto cristallino isolato della pianta e chiamato lagochilina è stato provato essere un aditerpene. Se produce o meno gli effetti psicoattivi dell'intera painta non si sa. Ci sono 34 altre speci di Lagochilus. I componenti della famiglia della menta, Labiatae, sono nativi dell'Asia centrale dell'Iran e dell'Afghanistan.
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RUTA SIRIANA (Peganum harmala) cresce dal mediterraneo all'India settentrionale, Mongolia, e Manchuria. Dovunque viene molto usata come medicina locale. I suoi semi vengono impiegati come spezia, e con i suoi frutti si produce una tintura rossa e un olio.

   I semi posseggono alcaloidi allucinogeni, specialmente harmina ed harmalina. La considerazione che hanno gli asiatici è straordinaria, ed in passato è stata ampiamente utilizzata per scopi religiosi e come allucinogeno, ma l'uso della pianta come induttrice di visioni non è ancora stato stabilito nella letteratura scentifica o attraverso l'osservazione diretta.

   La faiglia delle caltrope, Zygophyllaceae, alla quale appartiene la Ruta Siriana, comprende circa due dozzine di speci originarie delle zone secche tropicali e subtropicali di entrambi gli emisferi.


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KANNA (Mesembryanthemum expansum and M. tortuosum) è il nome comune di due speci di piante del Sud Africa. Ci sono valide testimonianze che una o enrtambi vennero utilizzate dagli Otentoti dell'Africa meridionale come inebriante visionario. Ci sono resoconti che più di due secoli fa, gli Ottentoti masticavano le radici di kanna, o channa, tenendole in bocca, con questi risultati: "Si risvelgavano i loro spiriti animali, i loro occhi scintillavano e le loro facce mostravano riso e gaiezza. Apparivano migliaia di idee deliziose, ed una piacevole baldoria che gli permetteva di divertirsi con semplici gesti. Prendendone in eccesso perdevano la coscienza e cadevano in un terribile delirio."

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   Da allora, l'uso narcotico di queste due speci non è più stato osseravto direttamente, vari botanici ipotizzano che la kanna allucinogena poteva essere cannabis o altre piante inebrianti, come diverse speci di Sclerocarya della famiglia degli anacardi. Queste sue speci di Mesembryanthemum hanno il nome comune di kanna, comunque, e contengono anche alcaloidi che hanno proprietà sedative e tipo cocaina in grado di produrre torpore nell'uomo.

   Nelle zone secche del Sud Africa, ci sono in tutto 1,000 speci di Mesembryanthemum - molte, come la pianta del ghiaccio, di forme bizzarre. Circa 25 speci, incluse le due descritte qua, vengono considerate da alcuni botanici di una specie separata, Sceletium. Tutti appartengono alle famiglie Aizoaceae, soprattutto Sud Africane, e si pensa essere imparentate con la famiglia dei cactus.





BELLADONNA (Atropa belladonna) ben conosciuta per la sua alta velenosità, è capace di indurre vari tipi di allucinazioni. E' nella mitologia e nel folklore delle persone di tutta Europa, che temono il suo potere mortale. Era uno degli ingredienti degli intrugli e delle pomate allucinogene preparati dalle cosìddette streghe medievali Europee. La bacca lucente ed attraente della pianta viene ancora ingerita accidentalmente, con conseguente avvelenamento.


   Il nome belladonna deriva da un curioso costume praticato dalle donne italiane della nobiltà medievale. mettevano la linfa della pianta negli occhi per dilatare le pupille, creando una specie di sguardo cristallino, che in quel periodo era considerato bello e sensuale, ed aumentava la femminilità.


   Il principio attivo della Belladonna è l'alcaloide hyoscyamina, ma è presente anche la scopolamina, molto più psicoattiva. E' stata anche trovata atropina, ma non è chiaro se sia presente nella pianta viva, o si forma durante l'estrazione. La Belladonna è la fonte di atropina, un alcaloide con una miriade di usi nella medicina moderna, specialmente come antispasmodico, antisecretorico, e stimolatore cardiaco e midriatico. Gli alcaloidi sono in tutta la pianta ma sono concentrati soprattutto nelle foglie e nelle radici.

   Ci sono quattro speci di Atropa in Europa e dall'Asia centrale fino all'Himalaya. Atropa appartiene alla famiglia delle belle di notte, Solanaceae. La Belladonna è originaria dell'Europa e dell'Asia minore. Fino al XIX secolo, si trovava solo selvatica, ma da allora si è iniziata a coltivare ance negli stati Uniti ed in India, dove è un'importante fonte medica.
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HENBANE (Hyoscyamus niger) spesso utilizzata negli infusi delle streghe medievali ed in altre preparazioni tossiche dell'Europa medievale per causare allucinazioni visive e sensazioni di volo. Originaria dell'Europa, pianta annuale o biennale, è stata usata per molto tempo come medicina pregiata, a scopo sedativo e calmante, per indurre sonno.

   L'alkaloide principale dell'henbane è la hyoscyamina, ma ci sono anche grosse quantità di scopalomina, insieme a diversi alcaloidi con minore concentrazione.

L'Henbane è una delle 20 specie di Hyoscyamus, della famiglia delle Solanaceae. Nativa dell'Europa, Africa settentrionale, e dell'Asia centrale e occidentale.
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Streghe medievali che cucinano intrugli magici con rospi ed henbane.




MANDRAGORA (Mandragora officinarum), un allucinogeno con una storia fantastica, da lungo conosciuto e temuto per la sua tossicità. La sua complessa storia come magico ipnotico nel folklore dell'Europa non è paragonabile a nessun altra specie. La Mandragora fu una panacea. Il suo utilizzo popolare nell'Europa medioevale fu legato inestricabilmente con la "Dottrina della segnatura," una vecchia teoria secondo cui l'apparizione di un oggetto indica le sue speciali proprietà. Le radici della mandragora erano paragonate alla forma di un uomo o donna; da qui la sua magia. Se una mandragora veniva strappata dalla terra, secondo le superstizioni, il suo grido soprannaturale poteva condurre il suo raccoglitore alla pazzia. In molte regioni, si sosteneva che la mandragora era fortemente afrodisiaca. Le superstizioni intorno a questa pianta perdurarono per secoli in Europa.

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Intalgio su legno da Hortus sanitatis, prima edizione Mayence, 1485


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