Golden Guide   pagine da 111 a 120




(San Pedro continua)

   Sebbene la cimora di solito viene ricavata dal solo san pedro, diverse ricerche nel campo indicano che molte altre piante possono essere aggiunte alla bevanda. Queste includono il cactus Neoraimondia macrostibas, una specie andina della cui chimica si sa ben poco; l'arbusto Pedilanthus tithymaloides della stessa famiglia dell'olio di ricino; e la campanulaceous Isotoma longiflora. Tutte queste piante potrebbero avere costituenti biodinamici. Occasionalmente, altre piante molto potenti vengono aggiunte - Datura, per esempio.

   Solo recentemente i ricercatori si sono accorti dell'importanza degli elementi delle piante secondarie spesso impiegati dalle società primitive. Il fatto che la mescalina sia presente nel cactus San pedro, non significa che la bevanda non può essere alterata dall'aggiunta di altre piante, nonostante l'importanza degli additivi nel cambiare gli effetti allucinatori non viene ancora capita.
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   La Cimora è la base di una cerimonia di guarigione popolare che combina antichi rituali indigeni con elementi cristiani. Un osseravtore ha descritto la pianta come "catalizzatore che attiva tutte le complesse forze al lavoro nelle cerimonie rituali popolari, specialmente il potere divinatorio e visionario" degli uomini di medicina. Ma il potere del San Pedro si pensa vada oltre la medicina; dicono sia un guardiano della casa come il cane, è capace di fischiare in una tal maniera soprannaturale da fare scappare gli intrusi dal terrore.

   Nonostante il San Pedro botanicamente non ha grosse somiglianze col peyote, le visioni a causa dello stesso alcaloide, la mescalina, avvengono in enrtambi. La mescalina non è stata isolata solo dal San Pedro ma da alrte speci di Trichocereus. Gli studi chimici del Trichocereus sono molto recenti, e quindi è possibile che possano essere individuati altri alcaloidi nel T. pachanoi.

   Trichocereus comprende circa 40 specie di cactus colonnari che crescono nelle regioni subrtopicali e temperate delle Ande.

   Non ci sono motivi per supporre che l'uso del San Pedro nei rituali allucinatori e divinatori non ha una lunga storia. Dobbiamo riconoscere, certamente che l'uso moderno è stato fortemente influenzato dal cristianesimo. Queste influenze sono evidenti perfino nel nome che deriva significa San Pietro, probabilmente perché nelle credenze cristiane San Pietro possiede le chiavi per il paradiso. Ma il contesto generale del rito, e le nostre conoscenze moderne del culto, che è connesso intimamente con la mitologia della luna, ci portano a credere che rappresenta un autentica amalgama di elementi pagani e cristiani. Il suo uso sembra diffuso in Perù.
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Cawe o Pachycereus pecten-aboriginum,
è una delle piante mischiate con il San Pedro dai Tarahumare del Messico.
Non si sa con certezza se questo alto cactus sia allucinogeno.

PEYOTE (lophophora williamsii), un cactus che cresce nei deserti rocciosi, è la più spettacolare pianta allucinogena del nuovo mondo. E' anche uno di quelli conosciuti prima. Gli aztechi lo usavano, chiamandolo peyotl.

   Peyote è piccolo, carnoso, senza spine con con la parte superiore grigio-verde arrotondata, ciuffi di peli bianchi, ed una lunga radici tipo carota. Raramente supera i 20 cm di lunghezza e 8 cm di diametro. Gli indiani ne tagliano la corona, la fanno seccare al sole fino a farla diventare marrone, li chiamano "bottoni mescal" che durano a lungo e possono essere trasportati in posti lontani per utilizzarli. Quando il sopra viene tagliato, spesso la pianta germoglia nuove corone cosìcche si formano peyote con molte teste.
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   Il Peyote venne descritto botanicamente nel 1845 e chiamato Echinocactus williamsii. Gli vennero dati altri nomi tecnici. Uno dei più usati dai chimici fu Anhalonium lewinii. La maggior parte dei botanici, ora, sono d'accordo nell'affermare che il peyote appartiene ad un genere distinto: Lophophora. Ci sono due speci: il diffuso L. williamsii ed il L. diffusa locale di Querétaro.

   Il Peyote è nativo della valle del Rio Grande in Texas e delle zone settentrionali e centrali degli altipiani del Messico. Appartiene alla famiglia delle cactaceae, che comprende oltre 2,000 speci da 50 a 150 generi, nativi principalmente nele regioni secche dell'America tropicale. Molte specie vengono considerate con curiosità dagli orticultori, ed alcuni hanno usi interesanti per gli indiani.
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L'USO DEL PEYOTE FRA GLI AZTECHI fu descritto dai cronisti spagnoli. Un resoconto dice che chi ne mangia vede spaventose visioni e rimane ubriaco per due o tre giorni; che era un alimento comune per gli indiani Chichimeca, "sostenendoli e dandogli coraggio per combattere e non sentire la paura, né la fame, né la sete; e diceva che li proteggeva da tutti i pericoli." Nel 1591, un altro cronista scrisse che i nativi che lo mangiavano "perdevano i sensi, vedevano visioni terrificanti come demoni, ed erano capaci di predire il futuro con l'"inganno satanico".

   Dr. Hernàndez, il fisico del re di Spagna, descrisse il cactus come Peyotl zacatecensis e scrisse delle sue "meravigliose proprietà." Prese nota delle sue piccole dimensioni e lo descrisse dicendo che "esce appena dalla terra, come se non vuole nuocere a chi lo trova e lo mangia." Recenti studi archeologici hanno trovato bottoni di peyote in Texas risalenti a 1000 anni fa.

L'OPPOSIZIONE ALL'USO DEL PEYOTE fu pesante da parte degli spagnoli nei confronti degli Aztechi. Un antico documento della chiesa spagnola paragona il cibarsi del peyote al cannibalismo. Gli spagnoli provarono, con gran vigore, a spegnere il cambiamento religioso che provocò il peyote sugli indiani, ma con scarso successo.

   Nel 1720, il rito del peyote fu proibito in tutto il messico. Ma nonostante quattro secoli di persecuzioni civili ed ecclesiastiche, l'uso e l'importanza del peyote si sono diffusi oltre i confini iniziali. Oggi è così fortemente radicato nella loro dottrina perfino gli indiani cristianizzati credono che un santo patrono -El Santo Niño de Peyotl- cammina sulle colline dove cresce il peyote.

  Ci sono ancora opposizioni in certe organizzazioni religiose degli Sati Uniti contro l'uso del peyote negli indiani come sacramento cerimoniale. Tuttavia, il governo federale non ha mai discusso o interferito seriamente con la pratica dato che è a scopo puramente religioso. Quelle tribù che vivono lontano dalle fonti di peyote - alcune sono in Canda- possono importare legalmente i bottoni per posta. Malgrado garanzie costituzionali separano chiesa e stato, comunque, un po' di stati hanno imposto leggi repressive contro ogni uso religioso del peyote.
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L'arte degli indiani Huichol indica l'importanza del peyote
in una trinità che riguarda l'uomo e la pianta.


L'IMPORTANZA RELIGIOSA DEL PEYOTE persiste tra gli Tarohumare, Huichol, ed altri indiani messicani. I Tarahumare credono che quando il Padre Sole lasciò abitare la terra, lasciò il peyote, o hikuli, per curare le malattie e le sofferenze umane; che il peyote canta e parla quando cresce; che quando viene raccolto canta felicemente; e che Dio parla attraverso la pianta.

   Molte leggende riguardo i poteri sporannaturali del peyote sottolineano la sua importanza religiosa. Potrebbe venire considerato solamente come una medicina di tutti i giorni, ma è stato esaltato ad una posizione stretta con la divinità. I trip-raduni del peyote degli Huichols, per esempio, sono altamente religiosi, richiedendo ai pellegrini di dimenticare le esperienze adulte, specialmente quelle sessuali, per incontrare il peyote. I pellegrini devono confessare allo scopo di diventare spiriti ed entrare nella sacra regione attraverso il cancello delle nuvole stridenti, un viaggio che, secondo la loro tradizione, ripete il "viaggio dell'anima dei morti all'altro mondo."
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Paraphernalia usata in una cerimonia del peyote dagli indiani delle pianure.
Nota la mescolanza dei simboli pagani e cristiani sul bastone del fumo.


GLI EFFETTI DEL PEYOTE sulla mente e sul corpo sono così totalmente spirituali e fantastici che è facile capire le credenze popolari che nel cactus siano presenti forze spiritiche o divine. Il più spettacolare di tutti gli effetti sono i giochi caleidoscopici di ricchezza indescrivibile, visoni colorate. Sono spesso presenti allucinazioni uditive, tattili, e gustative.

   L'inebriamento potrebbe essere diviso in due momenti: uno di appagamento e exrtasensitività, seguito da una calma artificiale e lentezza muscolare dove l'individuo comincia a prestare meno attenzione ai suoi dintorni ed ad aumentare la sua " meditazione introspettiva." Le prime visioni appaiono, circa dopo tre ore dall'ingestione, ci sono flash e colori scintillanti, la loro profondità e pienezza sfidano la descrizione. Le visioni spesso seguono una sequenza di figure geometriche, di oggetti grotteschi e sconosciuti che variano per ogni individuo.

   Benché le allucinazioni visive colorate siano alla base della veloce diffusione dell'uso del peyote, specialmente in queste culture indiane dove la ricerca di significati nelle visioni è sempre stata fondamentale, molti nativi affermano che le visioni non siano buone e diminuiscano l'importanza religiosa. La reputazione del peyote come una panacea ed una potente medicina - entrambi in senso fisico e psichico - possono essere resposnabile per la sua diffusione.
L'USO DEL PEYOTE NEGLI STATI UNITI divenne di attenzione pubblica intorno al 1880 quando i Kiowa ed gli indiani instaurarono una cerimonia derivante da quelle messicane ma rimodellata in un rituale di ricerca delle visioni, più tipico degli indiani delle pianure. L'uso del peyote fu registrato prima, nel 1720, in Texas. Non si spiega come il peyote si sia diffuso dal suo habitat nord messicano fino alle regioni più distanti. Durante il 1880's, molti missionari indiani girarono di tribù in tribù per diffondere la cerimonia del peyote. Dal 1920, il culto del peyote si diffuse in 13,000 fedeli in più di 30 tribù nel Nord America. Ci si è preparati legalmente, in parte per proteggerlo contro il feroce cristianesimo - le persecuzioni missionarie, nella chiesa dei nativi americani, che ora accoglie 250,000 membri. Questo culto, una combinazioni di elementi cristiani e popolari, insegna l'amore fraterno, alti principi morali, ed astensione dall'alcool. Considera il peyote un sacramento attraverso il quale Dio si manifesta all'uomo.


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