Golden Guide   pagine da 11 a 20




Clicca per ingrandire
Particolare di un dipinto di visioni primitive con ayahuasca, fatto da Yando del Rios,
un artista peruviano contemporaneo



Clicca per ingrandire Clicca per ingrandire


COMPOSIZIONE CHIMICA

   Gli allucinogeni sono limitati ad un piccolo numero di composti chimici. Tutti gli allucinogeni trovati nelle piante, sono composti organici che contengono carbonio come parte essenziale della loro struttra, formatosi nel processo di vita degli organismi vegetali. Nessun costituente inorganico delle piante, come i minerali, ha proprietà allucinogene.

   I Composti allucinogeni possono essere divisi per convenzione in due grossi gruppi: quelli che contengono azoto nelle loro strutture e quelli che non lo contengono. Quelli con azoto sono molto più comuni. I più importanti di quelli senza azoto sono i principi attivi della marihuana, composti terpenofenolici classificati come dibenzopirani e chiamati cannabinoli, in particolare, il tetraidrocannabinolo. I composti allucinogeni con azoto nelle loro struttre, sono alkaloidi o relative basi.
Clicca per ingrandire Clicca per ingrandire




GLI ALCALOIDI sono un gruppo diverso che comprende circa 5,000 composti con strutture molecolari complesse. Contengono azoto, carbonio, ossigeno, ed idrogeno. Tutti gli alcaloidi hanno origine dalle piante, benchè alcuni protoalcaloidi si trovano negli animali. Sono tutti leggermente alcalini, da lì il loro nome. Sono classificati in serie secondo le loro struttre. Molti alcaloidi allucinogeni sono indolici (vedi sotto) o legati agli indolici, e la maggioranza hanno, o potrebbero avere, origine nella pianta, dall'amino acido conosciuto come triptofano.

Molte piante medicinali e tossiche, come le piante allucinogene, devono la loro attività biologica agli alcaloidi. Esempi di alcaloidi ampiamente stimati sono morfina, chinina, nicotina, stricnina, e caffeina.

GLI INDOLICI sono gli alcaloidi allucinogeni o le relative basi, che contengono tutti composti d'azoto. E' sorprendente che tra molte migliaia di composti organici che agiscono su varie parti del corpo così pochi sono allucinogeni. Il nucleo indolico degli allucinogeni spesso appare nella forma di derivati triptaminici. E' composto da segmenti fenili e pirroli (vedi diagramma seguente).

   Le Triptamine possono essere "semplici" —cioè, senza sostituzioni— o possono avere diversi "lati a catena" conosciuti come gruppi idrossili (OH), metossili(CH3), o fosfoglossili(OPO3H) nell'anello fenile.

   L'anello indolico (mostrato nel diagramma rosso) è evidente non solo nelle numerose triptamine (dimetiltriptamina, etc.) ma anche in vari alcaloidi ergolini (ergina ed altri), negli alcaloidi dell'ibogaina, e negli alcaloidi della ß-carbolina (harmina, harmalina, etc.). La dietilamide dell' acido lisergico (LSD) ha un nucleo indolico. Un motivo dell'importanza degli allucinogeni indolici può essere la loro struttura simile alla triptamina serotoninica neuromorale (5-idrossidimetiltriptamina), presente nei tessuti nervosi degli animali a sangue caldo. La serotonina gioca un ruolo fondamentale nella biochimica del sistema nervoso centrale. Uno studio delle funzioni delle triptamine allucinogene può aiutare sperimentalmente a spiegare la funzione della serotonina nel corpo

   Una relazione chimica simile a quella tra gli allucinogeni indolici e la serotonina, esiste tra la mescalina, una feniletilamina allucinogena del peyote, ed il neuro-ormone norepinefrina.

   Queste somiglianze tra composti allucinogeni e neuroormoni con ruoli in neurofisiologia può aiutare a spiegare l'attività allucinogena e perfino certi processi del sistema nervoso centrale. Altri alcaloidi —le isoquinoline, tropanine, quinolizidine, e isossazoline— sono allucinogeni più miti e possono operare differentemente nel corpo.   



Clicca per ingrandire




PSEUDOALLUCINOGENI
   Sono composti velenosi che causano quelle che vengono chiamate allucinazioni secondarie o pseudoallucinazioni. Sebbene non siano veri agenti allucinogeni, scombussolano le normali funzioni del corpo, provocando una specie di delirio accompagnato da cose che a tutti gli effetti pratici sono allucinazioni. Alcuni componenti degli oli essenziali —gli elementi aromatici responsabili degli odori caratteristici delle piante— sembrano funzionare in questo modo. I componenti dell'olio della noce moscata ne sono un esempio. Molte piante hanno componenti simili; sono estremamente pericolosi da assumere internamente, specialmente se ingeriti in alte dosi, abbastanza da indurre allucinazioni. Le ricerche non hanno ancora fatto luce sul tipo di psicoattività prodotta da simili sostanze chimiche.
Clicca per ingrandire



Sommario      Pagina seguente