Studi teorici e statistici recenti basati su modelli dinamici tendono a confermare che una politica di brevettazione molto ampia tende a ridurre non solo la competizione, ma anche l'innovazione nell'industria del software o in altre industrie che producono sistemi complessi basati sull' "innovazione sequenziale" (web, assistenza, educazione, management, ecc.).
Principi quali "piu' proprieta' piu' innovazione" o "Brevetti piu' ampi facilitano l'innovazione" sono senza ombra di dubbio falsi se applicati all'ambito del software.

Qualcosa come una protezione debole che consente una imitazione parziale, ma che impedisce rapine integrali sembra esasere il modello migliore a cui puntare. Il Copyright, che proibisce la copia ma consente l'imitazione di funzionalita' o tecnologia, sembra essere l'optimum per il software. Quindi non e' auspicabile che si decida di concedere brevetti sul software.

In ogni caso, nel caso sid ecidesse dic oncedere tali brevetti, sarebbe auspicabile ridurre il piu' possibile i diritti di proprieta' garantiti ai detentori dei brevetti al fine di prevenire vicoli ciechi economici o effetti di concatenamento di mercato. Il modello del "diritto d'uso" consente di raggiungere questo fine, distinguendo due diversi mercati, un primo mercato per il diritto di copiare il software (ma non per usarlo) e un secondo mercato per il diritto all'uso di tecniche di programmazione. In questo modello, la maggior parte degli effetti desiderati dei brevetti sul software tendono a scomparire.

Sequential Innovation, Patents and Imitation - James Bessen, Eric Maskin. MIT and Harvard.

Questo articolo introduce un modello dinamico piu' conforme all'innovazione sequenziale cosi' come essa esiste nelle industrie come quelle del software e della microelettronica. L'articolo mostra infatti come una politica ampia in termini di brevettabilita' tenda a ridurre l'innovazione. Un'analisi statistica dell'innovazione nell'industria del software tende a conferma questo modello.

http://www.researchoninnovation.org/patent.pdf

Software Useright, Solving Inconsistencies of Software Patents. Jean-Paul Smets.

Questo articolo "omnicomprensivo" confronta un'economia del copyright e un'economia del brevetto nell'ambito del software usando un approccio a piu' strati (coloro che inventano il software, coloro che lo distribuiscono e coloro che lo pubblicano). L'articolo mostra come i brevetti sul software tendano a promuovere il segreto industriale, in contrasto con il loro obiettivo storico di favorire la condivisione dei saperi, e l'eliminazione dei competitori innovativi, in contrasto con il loro supposto ruolo economico. Nell'articolo si elucida anche come sia possibile creare un mercato a piu' strati per i diritti di IP nella situazione in cui i diritti per le licenze d'uso conseguenti a brevetti e le licenze d'uso conseguenti a diritti d'autore siano scambiati indipendentemente le une dalle altre. Questo approccio a piu' strati tendono ad eliminare brevetti esclusivi tanto quanto brevetti ovvii senza un intervento direttodelo Stato.

http://www.smets.com/it/policy/useright/useright.pdf

Software Patents Tangle the Web. Seth Shulman. Techreview. MIT's magazine of innovation

Questo articolo ricorda come una politica troppo ampia rispetto alla brevettazione tenda a ridurre l'innovazione nelle industrie emergenti e come non sia mai stato un obiettivo storico dei brevetti quello di garantire un monopolio su ogni ombra di un'ipotesi di idea.

http://www.techreview.com/articles/ma00/shulman.htm