Il Governo annuncia: 80 mld contro la crisi

Sarà di 80 miliardi di euro il piano anti-crisi del governo italiano. Tale provvedimento destina tali fondi a imprese, famiglie, infrastrutture e liquidità delle banche. La decisione arriva a termine del G20 di Washington, quando il premier Berlusconi, dall’ambasciata italiana, definisce alcuni punti del progetto economico.
“Non siamo in ritardo” afferma il primo ministro, “abbiamo anticipato la finanziaria a luglio e, grazie alla scelta di farla durare tre anni, abbiamo anticipato i rischi.” “Precedendo i tempi”, la manovra finanziaria (con la quale si è deciso dei tagli all’Università), si afferma in queste parole come un successo di tempismo. Questo mentre nelle piazze gli studenti contestano, tra gli altri, proprio i tempi con cui la finanziaria è stata decisa. Il contrasto è ampio.
Dal ministro dell’Economia Tremonti arriva inoltre un ulteriore presa di posizione. Il governo “non ha nessuna intenzione di aumentare il debito pubblico”. C’è tuttavia una complicazione (tra le altre), e riguarda Alitalia.
Il commissario straordinario della compagnia aerea, Augusto Fantozzi, ha infatti sottolineato il rischio che i 2,3 miliardi di debito dell’impresa, possano in parte essere accollati ai contribuenti. Tutto ciò accadrebbe nel momento in cui nei negoziati con Cai, non uscissero le risorse necessarie alla copertura del debito. Per ogni verifica concreta delle possibilità di pagamento di questo debito specifico rimane solo l’attesa. Ciò che si può invece sostenere è che permane nelle questioni economiche nazionali (dato che anche l’Istruzione è inscritta ad oggi nell’economia) una velata scarsa chiarezza.
Rughe