Non c’è limite al peggio…una volta pensavo fosse solo un modo di dire. Il 14 novembre si è chiuso il processo per i fatti del G8 di Genova dopo un’attesa durata 7 anni. Ed è finita male.
Lo stesso giorno della manifestazione nazionale per il no alla legge 133.
Legge creata dallo stesso governo di allora, nel 2001.
Lo stesso che aveva creato quel clima da guerriglia urbana mentre si attendeva a Genova l’arrivo dei no global. Lo stesso, ma comunque per tre volte al potere.
Tra le grida “vergogna!” nell’aula di tribunale dopo la lettura della sentenza, un ragazzo inglese (credo si tratti di Gwyn Readger, venuto da Londra per supportare Mark, anche lui picchiato alla Diaz) dichiara ai microfoni dei giornalisti che gli dispiace per noi Italiani perchè “Non c’è giustizia qui”.
Assolti tutti i vertici di allora, che nel frattempo hanno fatto carriera, perchè “il fatto non sussiste”.
Gli assolti sono Francesco Grattieri, capo dell’anti-terrorismo, Giovanni Luperi, capo dell’Aise (ex Sisde), Gilberto Caldarozzi, capo dello Sco (servizio centrale operativo), Spartaco Mortola, dalla Digos di Genova ai tempi e ora vicequestore di Torino. Condannati solo gli esecutori materiali dei pestaggi.
Per la polizia significa uscirne pulita, per tutti gli altri significa lasciarla impunita.
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