Capitale Umano

Centrale è il tema del capitale umano per “investire nella formazione delle risorse umane anche (corsivo mio) per ridare spinta allo sviluppo economico”.
Io mi chiamo Marco ma forse superato il battesimo del nome potrò anche io fieramente fare parte delle risorse umane funzionali – anche alla spinta economica.
Se non lo sarò – saremo – l’alternativa (affermata anche a Job&Orienta) è quella della disoccupazione. Tradotto: immondizia inutile. Un resto, uno scarto per lo sviluppo.
C’è un doppio spostamento dell’umano.
1) L’uomo che diviene risorsa, è un frammento del capitale (e quindi non è più nulla di dignitoso al di fuori del capitale stesso).
2) Questo dover essere economico dell’uomo (dover essere appunto capitale) è descritto da una narrazione che lo irride. “Investire nella formazione delle risorse umane anche per ridare spinta alla sviluppo economico”. L’uomo diviene economico; viene formato per divenire economicamente “virtuoso” (più conoscenze); non rimane nulla di umano al di fuori dell’economia; non rimane nulla di umano. A questo punto l’irrisione: questa de-umanizzazione dell’uomo serve anche per ridare spinta allo sviluppo economico. Anche? E ciò che con questo anche è sottinteso come presente altrove? Musica di funerale.
3) Oppure – possibilità sempre aperta: l’uomo è tale in quanto inserito nel circolo economico, moneta spendibile e scambiabile, materia grezza da trattare e lavorare, se vuole mantenersi, appunto uomo. Tutto ciò che non è economico, tutto ciò che è inutile, non sarà umano. Escluso da ogni dignità, povero di plusvalore, resta immondo.

Rughe molteplice